I Miei Primi Otto anni a Nizza: Intervista a Marco Callà, Membro del Comites e Nostro Connazionale all’Estero

Nella foto: a destra Marco Callà con il noto conduttore Awana Gana
Nella foto: a destra Marco Callà con il noto conduttore Awana Gana.

di Angela Valenti Durazzo – Da 8 anni vive a Nizza dove, trasferitosi da Verona non appena raggiunto il pre-pensionamento, si è dapprima dedicato al volontariato, per poi entrare nel Comitato degli Italiani all’estero (Comites) e fondare Radio-ondazzurra.com, emittente di musica, intrattenimento e supporto per i nostri connazionali.

Marco Callà fa parte della vasta comunità italiana nel capoluogo del dipartimento delle Alpes-Maritimes e, pur non lavorando nei settori nei quali sono tradizionalmente impiegati i nostri connazionali, a Nizza si è impegnato in numerose iniziative.

NIZZA CITTA’ COSMOPOLITA

Un bilancio positivo dunque, per lui, quello di un quasi decennio trascorso nella città d’oltralpe che definisce cosmopolita, ricca di eventi culturali, ed accogliente. Senza contare l’ampia e qualificata presenza di nostri connazionali (si veda sull’argomento: https://monacoitaliamagazine.net/aziende-italiane-in-costa-azzurra-intervista-direttore-camera-commercio-italiana).

Lo abbiamo intervistato per raccogliere, ancora una volta, il punto di vista e le esperienze di un italiano all’estero, in una zona che ha legami e contatti con il Principato di Monaco e con la vicina Italia.

Marco Callà, ci racconti del suo trasferimento a Nizza

Sono arrivato in Francia nel 2009. Ho scelto Nizza perché è vicina all’Italia, dove vado spesso a trovare i miei figli, e perché da ragazzo quando era possibile partivo da Roma, dove abitavo, per andare in Costa Azzurra o in Spagna. Inoltre ho un fratello che vive ad Antibes. Ma a parte questo giunto in Francia non conoscevo nessuno. Nell’estate del 2009 ho cercato un’associazione benefica e con loro ho cominciato a dare da mangiare ai clochard. Questa esperienza è stata una sorta di camera di decompressione e mi ha insegnato molto. In quel contesto ho fatto le prime amicizie e qualche anno dopo, nel 2014/2015, ho partecipato alle elezioni del Com.It.Es. Una volta eletto ho proposto la creazione di una Radio. Infatti a Nizza oltre ai francesi vi sono un insieme di comunità straniere.  Così abbiamo fatto una relazione al nostro Ministero ed è partita Radio-Ondazzurra.com, organo del Com.It.Es ed emittente che non vuole occuparsi solo di musica ed intrattenimento, ma anche di assistenza e coesione alla comunità italiana e di supporto alle attività lavorative”.

E qual è, secondo la sua esperienza, la composizione degli italiani a Nizza?

Qui ci sono oltre 30mila nostri connazionali sulla base delle iscrizioni all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e questo numero con la bella stagione cresce smisuratamente.  Gli italiani sono principalmente di due categorie: quella di coloro che lavorano (e di solito i nostri connazionali lavorano sodo e nella maggioranza dei casi raggiungono alti obiettivi) e quella di coloro che sono qua in vacanza, prolungata o temporanea.

Quali sono i pregi della vita a Nizza ed i motivi per cui, se si trasferisse nuovamente, questa città le mancherebbe?

Nizza è una città accogliente. Non ti fanno sentire straniero. Inoltre è una città cosmopolita, con poli culturali, commerciali, teatri. Da quel punto di vista è come vivere a Milano. Un altro aspetto importante è il clima: qui si vive in una stagione semi estiva tutto l’anno. Ci sono negozi internazionali. Per esempio io vicino casa ho un negozio russo dove compro caviale, salmone ed una marmellata di petali di rosa eccezionale. In Francia inoltre c’è un’assistenza sociale reale e questo ti dà ovviamente maggiore sicurezza rispetto ad altri posti. E’ vero che è una città cara, ma nei dintorni i prezzi scendono. Senza contare che siamo vicini all’Italia.

E le doti degli italiani all’estero e in Costa Azzurra?

Sono davvero molte. Volendo citarne alcune, anche se l’italiano si porta dietro la fama secondo cui siamo tutti cantanti, pittori ed artisti, oltre ad essere come ho già detto dei gran lavoratori, siamo duttili, siamo un popolo che si adatta molto e che ha inventiva e capacità di socializzare.

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