La Cattedrale di Monaco ed il mito di Grace Kelly

La Cattedrale di Monaco, scrigno di opere d'arte

ft.©arvalens

di Angela Valenti Durazzo – La Cattedrale di Monaco è un luogo di culto visitato ogni anno da oltre 4 milioni di persone provenienti da tutte le regioni del mondo. Ma anche la chiesa dove si alimenta il mito della Principessa Grace, la cui tomba, sempre ornata di fiori e meta di moltissime visite, si trova nel deambulatorio, accanto a quella del consorte Principe Ranieri III.

Da più di cento anni la Cattedrale di Monaco – scrive l’Arcivescovo di Monaco Bernard Barsi nell’introduzione del volume La Cathédrale de Monaco, di C.Passet. P.Blanc, L.Thévenon (Editions du Rocher, Monaco 2011) – seduta con orgoglio sulla Rocca, svolge la missione di riunire i monegaschi nei momenti più solenni della vita della diocesi e del Principato“.

Il simbolo religioso, il mito, l’arte e l’ufficialità fanno sì dunque che chiunque si rechi nel Principato visiti la Cattedrale, edificio realizzato con blocchi di pietra levigata della Turbie, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1875.

IL GIOIOSO BATTESIMO DEI PRINCIPI JACQUES E GABRIELLA

Oltre al flusso turistico, nella Chiesa della Rocca si svolgono importanti avvenimenti tra cui ogni anno, il 19 novembre, in occasione della Festa Nazionale la «messa solenne d’azione e di grazia Te Deum», celebrata dall’Arcivescovo Bernard Barsi in presenza dei Sovrani, della famiglia Grimaldi e di autorità e rappresentanti della diplomazia.

La Cattedrale è stata più che mai al centro della vita e degli eventi gioiosi monegaschi, fra i quali citiamo il battesimo del Principe ereditario Jacques e della Principessa Gabriella, figli di Alberto e Charlène di Monaco, avvenuto il 10 maggio 2015.

Oggi, prima di formulare l’augurio di prosperità e di pace per S.A.S. il Principe Alberto, la sua famiglia ed il Principato – ha sottolineato Barsi durante l’omelia – dobbiamo esprimere al Signore numerosi ringraziamenti: la gioiosa nascita ed il battesimo del Principe ereditario Jacques e di sua sorella, la Principessa Gabriella, i dieci anni di Regno del Principe Alberto, i matrimoni e le nascite nella famiglia del Principe“.

Indimenticabili le fotografie della famiglia Grimaldi ed i gemelli sul sagrato della Chiesa della Rocca, salutati festosamente dal popolo monegasco.

Questo edificio religioso è particolarmente caro al cuore dei monegaschi…la popolazione vi si ritrova per dividere nel raccoglimento i momenti gioiosi e dolorosi della nostra storia” sottolinea il Principe Alberto nell’introduzione del già citato volume La Cathédrale de Monaco che sintetizza la storia, il valore artistico ed il significato della chiesa della Rocca e sottolinea come al suo interno si svolga anche la vita quotidiana della comunità scandita da battesimi, matrimoni e funerali.

LA PRIMA PIETRA DURANTE IL REGNO DEL PRINCIPE CARLO III

La Cattedrale, dedicata a Nostra Signora Immacolata, è stata eretta nel luogo in cui sorgeva l’antica chiesa di San Nicola. La prima pietra fu posta dal principe Carlo III, il 6 gennaio 1875.

Fra le opere d’arte più note della Cattedrale di Monaco vi è il polittico con San Nicola, realizzato da Ludovico Brea nel 1500 per la vecchia chiesa  ed il trittico di Santa Devota di un anonimo, di scuola ligure, della fine del XV secolo, raffigurante la patrona di Monaco fra San Giorgio e Santa Lucia (si veda l’immagine di apertura). La committente della pala, nella quale la santa ha in mano la palma del martirio, è Isabella Grimaldi, sposa di Onorato I, raffigurata in preghiera, in miniatura, sul fondo della stessa opera lignea.

Si tratta di una pala dal significato importante poiché il culto di Santa Devota “permea la cultura nazionale in ambiti molto diversi, quali la religione, il folklore, le credenze popolari” (sulla figura ed il culto a Santa Devota leggi https://monacoitaliamagazine.net/890-2).

Le reliquie e l’altare dedicato alla santa patrona si trovano invece nella prima cappella a destra, dove vi è anche il tabernacolo dell’antica chiesa di San Nicola.

L’altare della cattedrale è di marmo di Carrara ed è intarsiato di mosaici dalla ricca simbologia: la palma è il simbolo della vita eterna; la colomba dello Spirito Santo ma anche dell’innocenza; il pavone è simbolo di immortalità (poiché secondo Sant’Agostino la sua carne è immarcescibile) l’ancora associata ai pesci “della certezza di tutti i viventi di essere un giorno con Cristo”.

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