Genova per Noi: la Città della Lanterna nei Ricordi e nelle Parole dei Genovesi a Monaco

Genova per Noi: la Città della Lanterna nei Ricordi e nelle Parole dei Genovesi a Monaco
Veduta di Genova da una delle finestre di Palazzo Tursi, il Municipio Ft. ©arvalens

Angela Valenti Durazzo – Genova per chi vive nel Principato di Monaco: Paese cosmopolita, dove business, shipping e opportunità lavorative rappresentano un’attrattiva per molti liguri. Genova con il suo fascino antico fatto di stradine che incorniciano strisce di cielo e di grandi palazzi storici “l’insieme è di una bellezza che ti prende l’anima…” scriveva Gustave Flaubert descrivendo la città. 

Genova per Noi: la Città della Lanterna nei Ricordi e nelle Parole dei Genovesi a Monaco

Ft©D.R.

Genova ha lavorato tanto come città legata alla cultura, a luoghi simbolo come l’acquario, il palazzo ducale, il sistema dei rolli (antichi palazzi nobiliari dove venivano alloggiati i visitatori illustri, diventati patrimonio dell’Unesco) ci ha spiegato l’assessore al Turismo, Commercio e Artigianato, Paola Bordilli in una recente intervista – . Ma Genova non è solo questa. Il diffondersi dei city break (viaggi brevi nelle capitali e nelle città), ha fatto nascere una tipologia di turismo che può prevedere la partenza dopo pochi giorni e lascia la voglia di tornare per vedere ancora altre cose. Ed il turista francese, in particolare, può ritornare con più frequenza, data la vicinanza, perché dopo 4 giorni non ha sicuramente visto tutta Genova. La nostra città è multicentrica e sei hai visitato il solo centro hai il mondo ancora da vedere. Se hai fatto un viaggio culturale tra palazzo ducale ed i rolli puoi scoprire che Genova è molto variegata, ci sono i forti (antiche fortificazioni sulle alture), si possono fare camminate bellissime…” (per l’intervista completa leggi: https://monacoitaliamagazine.net/intervista-assessore-al-turismo-paola-bordilli-adesione-associazione-siti-storici-grimaldi).

Girando per le crêuze cantate da Fabrizio de André

Abbiamo chiesto ad alcuni genovesi a Monaco ed immediate vicinanze, un consiglio su cosa visitare, al di là delle mete più conosciute, nel capoluogo ligure, ricavandone un itinerario turistico e culinario che mescola le attrattive della città soprannominata “la Superba”, a ricordi e momenti di vita vissuta.

A Genova ci sono mille cose nascoste che non ti aspetti spiega Maria Tassara, che da 12 anni abita a Monaco con la famiglianei caruggi (o vicoli) trovi facciate di palazzi antichi, austeri, con dentro meraviglie. Io dico sempre che bisogna girare nei vicoli con la testa in su, guardare il cielo, i muri, i fregi, i dettagli, i colori. Ogni volta che vado alla Rocca di Monaco, con i suoi caruggi, penso a Genova. Il Centro storico, però bisogna saperlo vedere: le botteghe, l’odore dello stoccafisso in via Canneto il Lungo, l’atmosfera dell’antica confetteria Romanengo in piazza Soziglia. Consiglio anche una gita nel quartiere di Castelletto da dove ci si può affacciare dalla spianata, molto frequentata dai genovesi, godendo un panorama della città incredibile. Oppure è bello semplicemente passeggiare in una qualsiasi crosa (crêuza), stradina genovese”.

Ti sembra di sentirle, camminando nelle viuzze strette tra i muri, le parole del cantautore genovese Fabrizio de André in Crêuza de mä“Umbre de muri muri de mainé / dunde ne vegnì duve l’è ch’ané” (Ombre di facce, facce di marinai / da dove venite dov’è che andate).

I blu jeans dei pescatori di Genova

Un’altra “chicca” del capoluogo ligure, secondo Giacomo de Ferrari, dirigente nel settore marittimo nel Principato sono le tele blu, antenate del jeans, dipinte con soggetti religiosi del Museo DiocesanoI 14 teli cinquecenteschi dipinti con le storie della Passione per la abbazia di San Nicolò del Boschetto (Val Polcevera) – si legge sulla brochure del museo – possono essere considerati come illustri antenati dei ‘jeans’: un unicum dal punto di vista della storia della religione e della devozione, ma anche della produzione del tessile e dell’uso del colore blu ”.

Come non tutti sanno – spiega de Ferrari – i blue jeans significano ‘blu di Genova’ . L’uso del jeans nasce tra i marinai genovesi che lo utilizzavano per gli abiti e per le imbarcazioni essendo un tessuto particolarmente resistente. Mi ero recato al Museo Diocesano per vedere le statuine di presepi antichi esposte ad una mostra (essendo la mia una famiglia di collezionisti di presepi) e ho scoperto questa meraviglia. Assolutamente da vedere! Una delle tante sorprese che la città e la sua storia ci destinano”.

Le preferenze dei genovesi a Monaco, oltre ad avere una valenza turistica, riflettono i ricordi e la bellezza di angoli dove magari si è trascorsa l’infanzia o la giovinezza. Una valenza ed un richiamo, come già detto, che va oltre al tragico, recente, crollo del Ponte Morandi ed il conseguente tributo di vite umane e di famiglie sfollate.

Risso: l’eredità di Genova grande potenza sui mari

Genova per Noi: la Città della Lanterna nei Ricordi e nelle Parole dei Genovesi a Monaco

“Quello che mi manca di Genova è quello che vorrei che Genova fosse – commenta Giovanni Paolo Risso, commercial manager dell’agenzia marittima Cambiaso & Risso del Principatovorrei che il turista si calasse nella storia di una città che era una grande potenza sui mari, simbolo di forza e di capacità internazionale, nella quale sono nate le prime banche ed hanno avuto grande impulso i commerci sul mare. Oltre a Palazzo San Giorgio (antico edifico al Molo simbolo del potere marittimo ed economico n.d.r.) bisogna girare per i caruggi e capire i palazzi e le grandi famiglie che li hanno abitati: Doria, Spinola e molti altri…I Rolli, e le strade della nobiltà, sono divenute una meta turistica oramai, ma Genova deve continuare ad aprirsi e deve imparare, in un certo senso, dalla Francia, dove sanno fare turismo e se hanno, per esempio, una torre la curano e ristrutturano”.

Fra tutte le cose possibili prosegue il manager ligure a Monte Carlo – vale la pena, secondo me, di visitare il Galata Museo del Mare (http://www.galatamuseodelmare.it). Fino a 5 anni fa, infatti, sono stato presidente dell’associazione promotori dei musei del mare e della navigazione”.

Anche Giulia Savio, residente a Roquebrune ed insegnante di italiano nel Principato, è particolarmente affezionata al Galata Museo del mare che, spiega, “esula un po’ dall’idea del museo tradizionale con molte attività adatte anche ai bambini ed educative. All’interno tra l’altro si svolge la rievocazione del viaggio di un migrante italiano verso le americhe al termine del quale viene dato un ‘passaporto’. E poi a Genova è bella la vita notturna…Genova ambisce ad essere città universitaria e ci sono alcune strade particolarmente vive con giovani che escono alla sera. Spesso ti fanno vedere una Genova ‘vecchia’ perché la demografia ligure è quella che è. Ma io sono sempre positiva su questa città”. L’itinerario per i bambini, può poi proseguire alla Città dei Bambini e dei Ragazzi e alla Biblioteca internazionale per ragazzi Edmondo de Amicis, ambedue al Porto antico, presso i Magazzini del Cotone.

Genovesi a Monaco: la focaccia e i frisceu di via San Vincenzo, impossibile non farsi tentare

Anche se Genova è molto cambiata da quando ero ragazzo racconta Franco Zanotti, presidente della Es-koquello che mi piace oltre alle opere d’arte ed ai musei più conosciuti è lo spirito della città: lo si percepisce soprattutto camminando nei vicoli del centro storico, guardando il porto. Quando ero ragazzo Genova era molto attiva, da casa vedevo il porto, vedevo il mare e le navi, decine di navi. Una tappa fondamentale secondo me è via San Vincenzo, in centro, dove è impossibile non prendere un pezzo di focaccia di quella buona, in un locale conosciuto fra i genovesi, di fronte al quale una volta c’era, e forse c’è ancora, una bottega dove si mangiano i frisceuil baccalà impanato e fritto, la farinata ed altre specialità locali. Impossibile, quando tornavo da scuola, non prendere almeno un pezzo di focaccia!”

Altra estimatrice del Porto Antico, e di un piccolo gioiello d’arte in esso custodito, é Cristina Grasso, gallerista spesso impegnata nel Principato che vive a Roquebrune, al confine con Monaco.Anche se manco da Genova da 36 anni, ci vado con una certa frequenza – racconta – .Quello che mi piacerebbe far vedere agli amici stranieri è il Museo Luzzati, a porta Siberia, nel Porto Antico che tra l’altro può rappresentare un’estensione della visita all’Acquario e all’area realizzata da Renzo Piano. Questo luogo, che non tutti i turisti conoscono, è dedicato al celebre pittore genovese Lele Luzzati che ho avuto modo di conoscere da ragazza attraverso un mio professore del liceo artistico. L’ho trovato adorabile e molto poetico. Insomma con una personalità che corrispondeva ai suoi quadri”.

Di Genova mi piace moltissimo Nervi (quartiere a levante) i suoi parchi, le passeggiate spiega Maddalena Durazzo, studentessa di giurisprudenza residente a Monaco – c’è una bella vista, un’atmosfera calorosa. Nella bella stagione consiglio di noleggiare il kayak. Molto divertente!”.

“La passeggiata di Nervi è unica aggiunge Stefano Valentini, altro appartenente alla schiera dei genovesi a Monaco e mediatore immobiliare – io ci andavo spesso da adolescente sia  che a Boccadasse (antico borgo marinaro nel quartiere di Albaro) il gelato è ottimo ed il paesaggio bellissimo. Ma credo che ogni genovese dovrebbe portare i propri ospiti a mangiare la focaccia di Recco, località vicino a Genova. Recentemente ho accompagnato i genitori di un amico che vive nel Principato in un ristorante di Recco dove si poteva seguire con la videocamera la preparazione della celebre focaccia al formaggio, e gli è piaciuto tanto”.

Sulla presenza genovese a Monaco leggi anche:

https://monacoitaliamagazine.net/carlo-ravano-armatore-vissuto-tra-genova-monaco

Liguri famosi nel Principato di Monaco, leggi l’intervista a Luisella Berrino

https://monacoitaliamagazine.net/una-vita-al-microfono-intervista-a-luisella-berrino

Su Genova potrebbe interessarti anche: 

intervista all’assessore allo Sviluppo e alla Promozione economica Giancarlo Vinacci

Cittadinanza onoraria di Genova al Principe Alberto di Monaco

Nella foto in alto alcuni del Genovesi a Monaco intervistati

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