A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; nel Borgo dove è Nato Cassini si Coltivano i Carciofi “Introdotti” da Napoleone

A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; nel Borgo dove è Nato Cassini si Coltivano i Carciofi “Introdotti” da Napoleone
Nella foto da sinistra il sindaco di Perinaldo Francesco Guglielmi ed il Consigliere Giuseppe Luppino

di Angela Valenti DurazzoPerinaldo, Agosto 2018 – Guardandolo dal basso, con le case strette sul crinale, sembra un paese delle favole. Forse per questo un visitatore particolarmente entusiasta ha proposto di recente al suo primo cittadino di comprarne un pezzo “Un turista tedesco se ne era talmente innamorato – sorride il sindaco Francesco Guglielmi – che mi ha chiesto di acquistare un vicolo”.

Stiamo parlando di Perinaldo, ameno borgo che sorge a 600 metri di altezza nell’estremità occidentale della Liguria, dove astronomia (in onore dell’illustre scienziato Cassini che vi nacque), buona tavola e una qualità di carciofo divenuta presidio slow food, sono gli “ingredienti” più apprezzati dai turisti: italiani, ma anche stranieri, soprattutto tedeschi, inglesi e svedesi.

A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; Vanto del Borgo Ligure, Patria di Cassini, i Carciofi “Introdotti” da Napoleone

Una veduta di Perinaldo, Ft©G.Luppino

A richiamarli, oltre ai buoni prodotti della terra ligure, il borgo medioevale, il castello, le sue chiese, la vista del mare e dei monti, l’aria del tempo che si ferma.

Perinaldo è sorto intorno all’anno 1000 con il nome di Podium Rainaldi, dal nome del suo fondatore Rinaldo dei conti di Ventimiglia. Nella località abitano 900 persone che in estate aumentano fino a circa 2000.

Gli stranieri acquistano spesso casa – spiega ancora Guglielmi, sindaco oramai da 24 anni – ma con una particolarità: molti di loro l’estate l’affittano e poi vengono qui al termine della stagione”.

La località è stata insignita inoltre, per la sua particolare bellezza e le tipicità, (tra cui anche la produzione delle olive taggiasche diffuse in questa ed altre località della liguria di ponente) della “bandiera arancione dei borghi accoglienti” assegnata dal Touring Club Italiano.

Scrutando lo stesso cielo dell’ “Astronomo del Re Sole”A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; Vanto del Borgo Ligure, Patria di Cassini, i Carciofi “Introdotti” da Napoleone

Ma Perinaldo è nota soprattutto per essere la patria del celebre Gian Domenico Cassini, detto anche l’astronomo del Re Sole. L’attività dello scienziato nel borgo è documentata nel Museo di G. D. Cassini e nell’Osservatorio astronomico (che si trova nello stesso edificio del municipio). Le due strutture sono conosciute e frequentate sia da personalità del mondo della scienza che da gente comune.

Sono stati molti, infatti, negli scorsi anni – come ci spiegano il sindaco Francesco Guglielmi e il consigliere Giuseppe Luppino – i convegni sull’astronomia e sull’alimentazione”.

Visitato da gruppi e scolaresche è anche il planetario, che sorge sempre nei locali del municipio. Si tratta di una cupola dove viene proiettata e “spiegata” la volta celeste.

Oltre a questo sempre nei locali comunali trova spazio una piccola esposizione di documenti su Napoleone Bonaparte a Perinaldo (vedi foto sotto).

E proprio in quel borgo, oggi non distante dal confine francese, Gian Domenico Cassini, nato nel 1625 (e morto nel 1712 a Parigi) iniziò a scrutare la bellezza del cielo.

L’illustre astronomo nel 1671 divenne direttore dell’Osservatorio di Parigi e scoprì, fra le altre cose, quattro satelliti di Saturno; la “divisione di Cassini” negli anelli di Saturno e la grande macchia rossa di Giove (insieme a Hooke).

Su Cassini vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Cassini

Sulla grande macchia rossa di Giove vedi:https://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Macchia_Rossa

Quando Napoleone passò da Perinaldo

A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; nel Borgo dove è Nato Cassini si Coltivano i Carciofi “Introdotti” da Napoleone

Nell’immagine i documenti su Napoleone Bonaparte esposti nel Municipio di Perinaldo Ft©arvalens

Chi vive nel paese della provincia di Imperia non ha mai dimenticato neppure il passaggio di Napoleone Bonaparte, il quale ha lasciato in eredità, secondo quanto si tramanda, un carciofo molto pregiato.

Pare che durante la Campagna d’Italia del 1796 – si legge nel depliant del Comune di Perinaldo – dopo una sosta presso una nobile famiglia del luogo, appreso che in zona non si conoscevano gli ottimi carciofi violetti (il violet francese) coltivati nella vicina Provenza, Napoleone abbia successivamente fatto dono di alcune piantine ai Perinaldesi”.

Da quel momento in poi, in considerazione probabilmente anche dell’illustre “sponsor”, gli abitanti lo piantarono negli orti locali.

Il carciofo di Perinaldo – garantiscono – che è coltivato solo qui e in Provenza, tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare, è senza spine, tenero e non ha barbe all’interno”.

E ad apprezzarlo, oltre al grande francese, sono anche i contemporanei visto che nel 2008 è divenuto presidio slow food, aumentando l’attrattiva gastronomica del borgo dove i frati minori di San Francesco, anticamente, innestarono gli ulivi di taggiasca.

Sette piccoli coltivatori locali, riuniti in un consorzio, producono il carciofo di Perinaldo in piccole quantità (circa 55/60 mila capolini ogni anno) e lo trasformano, in parte, in sottoli – si legge sul depliant – i germogli del carciofo sono infatti conservati in olio extravergine di taggiasca prodotto dalle aziende olivicole locali e alcuni dei coltivatori sono anche produttori di olio. Un disciplinare di produzione ne regola le modalità di coltivazione e ne garantisce la tracciabilità”.

Ogni anno nel borgo ligure, la seconda domenica di maggio, si svolge la “Rassegna gastronomica del carciofo di Perinaldo e dell’olio extravergine di oliva taggiasca”.

Secondo me coltivare la tradizione gastronomica è importante – spiega ancora il primo cittadino, anche lui produttore di carciofi – perché dove c’è ristorazione c’è gente e dove si mangia bene e sano le persone ritornano. Il turismo da noi è anche legato, oltre alla bellezza del luogo, al chilometro zero, ai contadini che servono direttamente ogni giorno i ristoranti, all’agricoltura tradizionale e ai sapori buoni. Mai come adesso infatti è importante capire quello che si mangia e se prima lo si faceva per moda, adesso lo si fa per consapevolezza. La gente vuole sapere quello che mangia”.

A Perinaldo tra Astronomia e Slow Food; nel Borgo dove è Nato Cassini si Coltivano i Carciofi “Introdotti” da Napoleone

Ft©arvalens

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