Lo Sapevate delle Opere di Charles Garnier, Genio Parigino dell’Architettura, in Liguria?

La torretta di Villa Garnier a Bordighera, realizzata dal grande Charles Garnier, progettista dell'Opera di Parigi e di Monte Carlo
La torretta di Villa Garnier a Bordighera, realizzata da Charles Garnier, progettista dell'Opera di Parigi e di Monte Carlo ft©arvalens

La simpatia per la mia cara Italia non si affievolisce, e ogni anno vado a cercarvi qualche ora di fede e coraggio per mettermi nel cuore e negli occhi qualche caldo raggio di colore”.

Così il celebre architetto francese Charles Garnier (1825-1898), progettista fra le altre cose de l’Opéra di Parigi e della sala dei concerti del Casinò di Monte Carlo  celebra l’Italia, e Bordighera, località nei secoli scorsi particolarmente amata dagli stranieri (soprattutto dagli inglesi) dove risiederà per lunghi periodi. Garnier regalerà alla pittoresca cittadina, ancora oggi caratterizzata da una vocazione turistica, un’impronta personale, sotto il profilo artistico ed architettonico.

LA SAGOMA BIANCA DI VILLA GARNIER

Charles Garnier, Progettista dell'Opera di Parigi e la sua Villa a Bordighera

Villa Garnier a Bordighera Ft.©E.Folli

Nella città dell’estremo ponente ligure, infatti, l’architetto parigino visse a lungo, realizzando fra le altre cose Villa Bischoffsheim, in seguito ribattezzata Villa Etelinda, l’odierno Municipio (realizzato come edifico scolastico), la Chiesa di Terrasanta con la bellissima facciata policroma ed il portale con lo stemma francescano (in parte eseguito dallo stesso Garnier), Villa Studio e, non ultima, la propria residenza, Villa Garnier, oggi sede delle Suore di San Giuseppe di Aosta. Per realizzarla Garnier acquistò nel 1871 un vasto terreno nella panoramica zona dell’Arziglia.

“In seguito per mantenere la vista che si godeva dal promontorio comprò gli appezzamenti e le quattro ville confinanti. Realizzò inoltre un parco a terrazzo ricco di palme ed aranci che Edmondo De Amicis definì “la reggia delle palme”.

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Dai fasti dell’Opera di Parigi, e dalla profusione d’oro zecchino della vicina Salle Garnier del Casinò di Monte Carlo, alle agili ville di Bordighera, “giardino d’Europa”,  il passo dunque è breve.

La località della Riviera Ligure conserva infatti un patrimonio di opere realizzate dal celebre parigino, simbolo di un rapporto privilegiato tra l’architetto e il territorio e non sempre sufficientemente conosciute dal grande pubblico. 

Così ci descrive Garnier uno stretto collaboratore:

il cappello che s’intestardiva a indossare al contrario, la cravatta svolazzante annodata malamente, il colletto ripiegato che aveva una vaga rassomiglianza con una camicia da notte, gli stivaletti impolverati, la giubba da lavoro abbottonata sotto al collo, i lunghi capelli folti e rabbiosi, lo spregio dell’eleganza e delle pretese mondane, davano a Charles Garnier una fisionomia propria”.

Monaco Charles Garnier: Casinò Di Monte Carlo

Disegno di Charles Garnier del Casinò di Monte Carlo

Ma dalla località della Liguria di Ponente Garnier progettò anche opere da costruire a Nizza (collaborando con Gustave Eiffel), Mentone, Ospedaletti e, come abbiamo visto Monte Carlo.

Nella Villa potrebbe essere girato un film su Charles Garnier – commentano l’architetto Andrea Folli e la studiosa Gisella Merello, autori della monografia “Charles Garnier e la Riviera” – . Pare infatti che qui il tempo si sia fermato: la vegetazione lussureggiante del parco, i disegni dei collaboratori di Garnier nel vestibolo, le terrazze che dominano il promontorio, l’atmosfera ottocentesca, tutto è segno della presenza così importante per Bordighera di Garnier e della sua famiglia”.

IN RIVIERA PER CURARE LA TISI DEL FIGLIO

Charles e la moglie Louise scelgono la località rivierasca per trascorrervi lunghi periodi anche per via della salute del figlio Christian,   soprannominato Nino, affetto da una forma di tubercolosi (si spegnerà infatti un mese solo dopo la morte del padre) .

E la scelta di Bordighera, al di là dei benefici climatici, rende felice il giovane e talentuoso Nino che confessa in uno scritto «Devo benedire la mia malattia, che mi ha fatto allontanare da quell’odiosa Ecole centrale e mi ha mandato nella nostra villa di Bordighera che amo tanto e dove posso dedicarmi agli studi di mia scelta».

Georges Clairin, caricatura dell'architetto parigino Charles Garnier, con pipa e corpo realizzato da un compasso, affrescata nel vestibolo della Villa Garnier di Bordighera

Georges Clairin, caricatura dell’architetto parigino Charles Garnier, con pipa e corpo realizzato da un compasso, affrescata nel vestibolo della Villa Garnier di Bordighera ft©arvalens

Nel periodo in cui Garnier assunse la direzione dei lavori del Teatro di Monte Carlo, raggiungeva il cantiere partendo ogni mattina da Bordighera, oppure soggiornando con la famiglia qualche giorno all’Hôtel de Paris.

La Liguria diventa luogo di frequentazione anche dei collaboratori ed amici pittori parigini. Gli affreschi e le caricature, tra cui quella di Garnier con pipa e corpo realizzato da un compasso, di Georges Clairin (foto sopra), e il ritratto del figlio Nino di Jules-Eugène Lenepveu  realizzati nel vestibolo della Villa di Bordighera, sono un prezioso «sigillo» del loro passaggio e dello spirito giocoso e cosmopolita degli ospiti di casa Garnier.

Dall’epoca in cui Garnier si stabilì a Bordighera, la cittadina subì notevoli trasformazioni per attrezzarsi a stazione invernale – spiegano ancora gli autori della pubblicazione – che snaturarono, per certi versi il piccolo borgo che egli aveva originariamente conosciuto e del quale si era innamorato”.

Infatti la consorte Louise riporta preoccupata in uno scritto: «giungemmo la prima volta a vivere nella nostra villa, nel gennaio 1875. Dopo l’inaugurazione dell’Opéra Bordighera contava quattordici stranieri, compresa la nostra famiglia. Ora ce ne sono almeno 1800. Non c’era che un albergo, ora se ne contano una quindicina».

Nello stesso secolo a Bordighera si tratterrà anche Monet, dipingendo alcune celebri tele ispirate agli scenari rivieraschi. Ma le presenze illustri nella località dominata da distese di palme e uliveti sono molte. Citiamo fra queste: la regina Margherita di Savoia, l’imperatrice Vittoria, la regina madre Elisabetta (da piccola), George MacDonald, Edward e Margaret Berry, Louis Pasteur, Frederick Hamilton, Clarence Bicknell, Charles Henry Lowe, Camille Saint Saens e altri.

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Nella cittadina l’architetto parigino scriverà anche “Les motifs artistiques de Bordighera” (in Hamilton “Bordighera in gennaio. Vademecum del Forestiere”, 1877). Gli verrà inoltre affidata la progettazione di una chiesa protestante nella vicina Ospedaletti per conto della Société Française Ligurienne, che però non verrà realizzata.

Nel 1898 l’architetto francese si spegne. Bordighera regala a questo principe dell’architettura ed al suo indiscusso talento, un busto, ancora oggi nei giardini del Capo.

Quello che lo ritrae all’ingresso di Villa Garnier, invece, ce lo mostra con lo sguardo acuto e la sua chioma ribelle, che sembra resa inquieta dal vento di mare di questo angolo di Liguria dove l’orizzonte si confonde con quello di Monaco e della Costa Azzurra.

Particolare di un affresco nella sala della Villa di Charles Garnier a Bordighera. Si noti la scritta C.Garnier sulla locomotiva che traina vagoni a forma di edifici

Particolare di un affresco nella sala della Villa di Charles Garnier a Bordighera. Si noti la scritta C.Garnier sulla locomotiva che traina vagoni a forma di edifici ft©arvalens

 

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