Principato di Monaco: alla Scoperta del Funzionamento del nostro Cervello con il Professor Giulio Maira

Principato di Monaco: alla Scoperta del Funzionamento del nostro Cervello con il Professor Giulio Maira
Una foto scattata al termine della conferenza del Professor Maira a Monte Carlo. Da sinistra a destra: Grazia Soffici, presidente della Dante Monaco; Giulio Maira, relatore della serata; Giulio Alaimo, ambasciatore d'Italia a Monaco e Giuseppe Sarno, già presidente della Dante Monaco; Credit Ph. Andrea Cabiale

Una serata che ha permesso a tutti di addentrarci nella “grandezza straordinaria del nostro cervello”. La conferenza “Il Cervello è più grande del Cielo” organizzata giovedì  17 marzo dalla Dante Monaco al Théâtre des Variétés ha messo in risalto “i segreti della mente”, come spiega il sottotitolo del libro, spiegati dal neurochirurgo Giulio Maira. Quest’ultimo durante la sua carriera ha rivestito alcuni tra i più prestigiosi ruoli in ambito accademico e sanitario, ha operato circa 16mila pazienti per lesioni al cervello mentre i risultati ottenuti con la sua attività scientifica sono stati pubblicati in numerosi articoli scientifici su riviste internazionali. È attualmente fondatore e presidente della Fondazione Atena Onlus per promuovere la ricerca scientifica, neurochirurgo e professore aggiunto presso l’Istituto clinico Humanitas di Milano e Direttore Scientifico del “Maira Brain Center” presso la Clinica Quisisana di Roma.

NEL NOSTRO CERVELLO VI SONO 86 MILIARDI DI NEURONI

Principato di Monaco: alla Scoperta del Funzionamento del nostro Cervello con il Professor Giulio Maira

Quando si decide di parlare del cervello, a prima vista può sembrare che ci sia poco da dire – ha esordito il neurochirurgo – tanto ci sembra naturale percepire i colori e i suoni, tornare con la memoria alla nostra infanzia o vivere le fantasie dei nostri sogni, eppure tutto quello che facciamo è il risultato della frenetica attività di miliardi di cellule cerebrali”.

Nel cervello umano vi sono infatti 86 miliardi di neuroni, capaci di realizzare milioni di miliardi di connessioni, tanto che si calcola che l'insieme delle nostre cellule cerebrali possa eseguire fino a 38 miliardi di operazioni al secondo.

Il cervello è la sede del pensiero in tutte le sue manifestazioni: dal pensiero veloce e intuitivo che si attiva sia per una risposta rapida, sia per valutazioni complesse a cui la mente risponde rapidamente; al pensiero lento e riflessivo più faticoso nel suo sviluppo, che vagliando tutte le informazioni disponibili, usa il sistema nervoso nelle sue proprietà cognitive più sviluppate. Pur essendo una macchina sofisticatissima, il cervello ha bisogno di un lento tempo di maturazione.

“Noi esseri umani, al contrario di quasi tutti gli animali – ha sottolineato il professore – quando nasciamo siamo ancora “impotenti”, passiamo un anno prima di essere in grado di camminare o di parlare e ne passiamo altri due prima di iniziare ad elaborare pensieri compiuti e molti altri ancora prima di portare a compimento la lenta maturazione nella nostra mente”.

SUA “MAESTÀ” LA COSCIENZA

Ricorrendo ad una citazione di Honoré de Balzac “I ricordi rendono la vita più bella, dimenticare la rende più sopportabile”, il prof. Maira ha introdotto il tema della memoria. Si memorizza soprattutto tutto ciò che stupisce, che emoziona o spaventa. Ed è poi tramite l’attivazione di un parte del cervello denominata amigdala (deputata all’elaborazione delle nostre emozioni) che viene trasmesso un segnale all’ippocampo che memorizza il ricordo. Attraverso questo meccanismo si evidenzia quanto il cervello tenda ad essere selettivo e libero.

Ma la grandezza più straordinaria del nostro cervello sta nel mistero della coscienza, a cui il professore regala il titolo onorifico di “Sua Maestà”. Quest’ultima è lo stato di consapevolezza raggiunto dall’attività della mente “La consapevolezza di essere coscienti è il miracolo dell’uomo che indaga se stesso” conclude Giulio Maira, volgendo lo sguardo nuovamente ai grandi del passato per citare una celebre frase dal XXVI canto dell’inferno di Dante “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.

IL CERVELLO NON SMETTE DI IMPARARE PER TUTTA LA VITA 

Infine la scienza ci mostra che il cervello non smette di imparare e continuare a crescere per tutta la vita grazie alla neuroplasticità, anche nella senescenza.

Una nota positiva che non può  che indurci ad allenare e a mantenere questo organo al meglio possibile fin dalla giovane età adottando corretti stili di vita, un costante impegno cognitivo, ma soprattutto evitando i danni che possono essere anche permanenti e gli effetti negativi che droghe e abuso di alcol possono avere sul nostro cervello. Temi, questi, affrontati da Giulio Maira anche in una serie di campagne di sensibilizzazione attraverso la Fondazione Atena Onlus.

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Il Professor Giulio Maira

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