Niccolò Paganini e la passione per la Chitarra. Se ne è parlato alla Dante Alighieri di Monaco anticipando la mostra alla Venaria Reale “Preziosi strumenti-Illustri personaggi”.

Luigi Attademo suona con l'antica chitarra durante l'Omaggio a Niccolò Paganini, organizzato dall'Associazione Dante Alighieri di Monaco
Luigi Attademo suona con l'antica chitarra durante l'Omaggio a Niccolò Paganini, organizzato dall'Associazione Dante Alighieri di Monaco

“Se finora avete conosciuto Niccolò Paganini come uno dei più grandi violinisti della storia, stasera lo state scoprendo e apprezzando anche nelle vesti di virtuoso della chitarra. E pensate che in gioventù lo fu anche del mandolino, sebbene non risulti che questi due strumenti li abbia mai suonati in pubblico ma solo in privato”.
A spiegare la passione di Paganini per la chitarra insieme alla storia di molti celebri strumenti appartenuti a regine, nobili e grandi compositori, è stato durante la serata organizzata al Thèâtre des Variétés dall’Associazione Dante Alighieri di Monaco, Giovanni Accornero, ideatore e curatore della mostra “Preziosi Strumenti-Illustri Personaggi: Liuteria e Musica tra Seicento e Novecento in Europa” che prenderà avvio presso la Reggia della Venaria Reale (alle porte di Torino) a partire dalla metà di maggio, sino alla fine di settembre 2018.

sullo stesso argomento si veda: https://monacoitaliamagazine.net/strumenti-grandi-musicisti-nobiluomini-conferenza-concerto-dante-alighieri

Chitarra con la firma di Niccolò Paganini mostrata durante la conferenza di Giovanni Accornero per l'Associazione Dante Alighieri di Monaco

Chitarra con la firma di Niccolò Paganini

Il raffinato gusto di re, principi e regine

“L’idea della mostra è quella di valorizzare gli strumenti musicali – ci ha spiegato Accornero – perché purtroppo nella storia sono sempre stati considerati come degli arnesi da lavoro, come gli utensili del musicista, ma in molti casi questi strumenti trascendono un po’ quello che è il semplice oggetto di artigianato artistico per diventare veramente delle opere d’arte. Per questo era doveroso organizzare una mostra del genere anche se non è stato facile riunire 30 strumenti di questo calibro e convincere tutti i collezionisti a prestarli. Il 90 per cento di questi, infatti, vengono esposti al pubblico per la prima volta”.
La serata, la prima del 2018 dell’Associazione Dante Alighieri di Monaco, ha dunque anticipato i temi e mostrato le immagini degli strumenti protagonisti dell’esposizione che si aprirà a maggio in Piemonte ed ha offerto anche al pubblico monegasco un’occasione “per riflettere concretamente sulla profonda importanza della musica nella società di corte, in particolare nelle corti italiane”, e sul “raffinato gusto di re, principi, e regine” che commissionarono questi preziosi strumenti in Italia ed in Europa.

Presenti alla conferenza-concerto oltre a Giuseppe Sarno, presidente dell’associazione Dante Alighieri e Grazia Soffici, direttrice, Cristiano Gallo, Ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, Patrice Cellario, Ministro degli Interni a Monaco, Jean-Charles Curau, Direttore degli Affari Culturali.
Tra gli strumenti protagonisti della conferenza la chitarra della Regina Margherita di Savoia donata dal liutaio napoletano Pasquale Vinaccia nel 1880.

Il costo dello strumento “regale”  veniva valutato all’epoca in circa 300 sterline, pari ad un importo odierno di circa 120mila sterline.
Ma tornando al grande violinista genovese ed alle chitarre considerate di sua proprietà, del quale sono state mostrate durante la conferenza le fotografie, il curatore della mostra ha spiegato che “è pressoché impossibile avvicinarsi a Niccolò Paganini trascurando l’importante ruolo avuto dalla chitarra nella sua vita e nella sua musica. Un ruolo di cui racconta lo stesso virtuoso e compositore in alcune lettere scritte al suo amico e confidente l’avvocato Luigi Guglielmo Germi come quella del febbraio del 1824 in cui Paganini asserisce, riferendosi alla musica domestica, di non suonare quasi mai il violino ma spessissime volte la chitarra. Molti anni dopo anche il celebre compositore francese Berlioz annoterà che quando il violino lo affaticava troppo il virtuoso suonava per gli amici una sua raccolta per violino e chitarra, raccolta per altro rimasta a tutti noi sconosciuta. Delle singolari qualità chitarristiche di Paganini, è anche testimone il suo primo biografo, il quale riferisce che egli suonava straordinariamente bene la chitarra con accordi difficili e magnificamente arpeggiati”.

La parola alla chitarra di Niccolò Paganini

E non è tutto: “Se il violino fu utilizzato dal grande genovese come lo strumento pubblico, lo strumento delle esibizioni con cui segnò i suoi successi leggendari – ha spiegato ancora Accornero – la chitarra fu invece lo strumento privato. E per molti anni, come diceva egli stesso, aveva preso il gusto a pizzicarla. La utilizzò anche per elaborare temi ed armonie delle composizioni per orchestra. La chitarra fu per Niccolò Paganini lo strumento dell’intimità, dell’amicizia, con cui non disdegnò mai di accompagnare importanti strumentisti o semplici dilettanti e di suonarla con gli amici più cari o con l’allievo prediletto. La chitarra fu un’amorevole e discreta compagna di vita che non lo abbandonò mai”.
Al termine della conferenza e della proiezione di alcuni degli storici strumenti che saranno messi in mostra a maggio nella Reggia della Venaria, Grazia Soffici ha introdotto il concerto di Luigi Attademo e Roberto Sechi (foto sotto) Omaggio a Niccolò Paganini annunciando l’esecuzione con la chitarra appartenuta al grande violinista, già mostrata nelle immagini durante la conferenza, costruita dal liutaio napoletano Gennaro Fabricatore nel 1826.

Si veda: https://it.wikipedia.org/wiki/Gennaro_Fabricatore

Un suono melodioso e dolcissimo ed un’esibizione musicale che ha concesso all’uditorio l’occasione “di poter riflettere su quanto una musica creata nel ‘700/800 sia profondamente diversa quando riprodotta grazie alle dinamiche timbriche di una chitarra o di un violino creati nella stessa epoca”.

Roberto Sechi si è esibito a Monaco con Luigi Attademo nel concerto organizzato dall'Associazione Dante Alighieri: Omaggio a Niccolò Paganini

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