
Protagonisti della nostra rubrica “Racconti e Poesie” sono oggi i versi di Roberto Ragazzi, giunti al primo posto del Concorso di Poesia inedita “Le Parole della Vita 2024” del Principato di Monaco, organizzato dall’Associazione il Teatro della Vita. Una poesia che va dritta al cuore e che unisce la bellezza della composizione alla drammaticità della vicenda attuale da cui trae spunto, quella di una donna che prima di spegnersi a causa delle percosse subite, immagina come sarebbe tornare a vivere nuovamente “…libere nel sorriso sarebbero le mie giornate/e non profanate ora/dal mio parlare muto…”.
AGGRAPPATA AL TACERE
(Ad Asra Panahi uccisa di botte in Iran per il rifiuto di intonare una canzone dedicata all’ayatollah Ali Khamenei)
E se in acqua si sciogliesse
il pianto
e tra tremori e ninne nanne
io sognassi ancora,
di luce sarebbero le tenebre
e le mie catene
polvere di sabbia.
Mi alzo e poi ricado
trafitta da questo male,
con l’invito
che addormenta ogni piacere
nel guardare tra le grate
di una cella innaturale
la luce che si quieta
quando tramonta il sole.
Lo lascio questo velo
e lo affido a mani sciolte,
al muto girovagare
di sarcofaghi viventi,
per chi a terra con gli occhi,
stanchi ed arrossati,
guarda le fragili orme
lasciate dai miei passi.
E se in canto si sciogliesse
la voce
e tra muri chiari e colorati arcobaleni
io vivessi ancora,
libere nel sorriso
sarebbero le mie giornate
e non profanate ora
dal mio parlare muto.
Forti vibrano nel vuoto
i tonfi sordi delle botte,
sospira il cuore
e, aggrappata al mio tacere,
vado in silenzio nella notte a morire.
©Roberto Ragazzi
Nell’immagine la targa assegnata a Roberto Ragazzi, poeta e vincitore del primo premio del Concorso di Poesia inedita del Principato di Monaco;Ft© RossanaCalò
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