Scutari nell’Appassionato Racconto di Albana Temali*

Scutari nell'Appassionato Racconto di Albana Temali
Albana Temali al Castello di Scutari in Albania; Ft©Ledina Bala.

SCUTARI: UNA CITTÀ, UNA STORIA, UN LUOGO PRIVILEGIATO E STRATEGICO NEL CUORE DEI BALCANI

Quando Angela Valenti Durazzo mi ha chiesto di scrivere un articolo per raccontare Scutari ho accettato con piacere ed anzi mi sono sentita lusingata dalla richiesta, anche per l’occasione offertami di parlare della mia città natale. Ma anche mi sono chiesta: quale Scutari devo raccontare?
Per pura coincidenza, per motivi di ricerca, in questi giorni stavo sfogliando e rileggendo con attenzione un libro dedicato alla famiglia di mia madre (nota famiglia di Scutari) e la lettura mi portava lontano, fino a 12 generazioni…agli albori della nascita della città. Quindi ho pensato di raccontare, in un rapido excursus, Scutari, a partire da quello che ci hanno lasciato i nostri avi, senza pretesa di essere esaustiva, ma con l’intento di incoraggiarne la curiosità e la conoscenza.

Raccontare Scutari di Albana Temali

Indro Montanelli intitolò un libro dedicato al mio paese “Albania una e mille” e nel mettermi a raccontare Scutari ho pensato che la definizione può essere estesa anche per definire le sue città, Scutari in particolare.
Un commento di Edith Durham (1863-1944), nota albanofila, scrittrice, antropologa inglese la definisce come una città che meraviglia e che se ti innamori è per sempre. 
“…, Scutari mi meraviglia. Intendiamoci, è quando non ci sono che sono pronta a giurare insieme agli albanesi, che è la città migliore del mondo.”[Brenga e Ballkanit, Edith Durham, ed. Argenta-LGM, 2009] 

Una Città con una Storia Millenaria

Scutari, come centro abitativo, ha circa 4000 anni di vita. I reperti archeologici, che si trovano nei diversi musei dentro e fuori Albania, testimoniano che era centro abitato in un’epoca intorno al 2100 a.C. Per la sua posizione geografica è stato sempre considerato luogo privilegiato e strategico. 
La città si estende nella costa sud-orientale del Lago di Scutari (il più grande dei Balcani), vicino ai fiumi Buna, Kir, Drin e le Alpi dinariche e non lontana dal mare Adriatico. Questa posizione e la vicinanza con le acque è stata considerata una fortuna e gli scutarini, e non solo, hanno saputo sfruttare e godere e in questi ultimi anni di sviluppo del turismo, anche se in questa regione d’Albania è stato sporadico e non forte come nel resto del paese, ha portato l’attenzione anche della stampa estera sulla città e i suoi luoghi di villeggiatura. 
Scutari è anche in una posizione strategica importante non solo perché vicina alla capitale Tirana (120km) ma anche perché è punto di confine con il Montenegro e con i Balcani. 

Scutari per gli stranieri e Shkodra per gli albanesi

Il nome della città è una storia a parte. Per gli albanesi è da sempre Shkoder (Shkodra) invece per gli stranieri è Scutari, Skodra per i greci a Scodra per i latini e più tardi Scutarum, Scutari per gli italiani a Skadar per gli slavi, Iskanderie e poi Ishkodra per i turchi. 
L’unico punto di accordo tra gli studiosi sull’etimologia della parola Scodra è la spiegazione che quella viene da “Sco-Drin-on “ovvero luogo dove passa il fiume Drin. 

Ecco perché è importante visitare questi luoghi poiché a partire dalle piccole storie possiamo risalire alla grande storia di una città, di un Paese”

Una Città–Castello

Scutari nell'Appassionato Racconto di Albana Temali
Il Castello Di Scutari; Ft©Ledina Bala.

Quando si parla di Scutari si intende una città–fortezza, una delle più antiche del paese. 
Il Castello costruito tra fiumi Buna, Drin e Kir, su una collina rocciosa, di circa 130 metri sul livello del mare ha una posizione strategica e dominante e nella sua storia millenaria ha conservato le tracce dell’antichità, come un’eredità lontana. 
La leggenda, l’archeologia e la storia testimoniano questo.
La leggenda del Castello ci parla dell’atto sublime del sacrificio della vita per salvare quella degli altri. Parla di una giovane donna che venne murata viva, di nome Rozafa e in sua memoria il Castello tiene il suo nome. La goccia di “latte“, che cade sulla testa di chi entra al Castello, evoca la leggenda e il ricordo del tragico destino di questa giovane madre che accettò il sacrificio alla condizione di permettere di vedere, accarezzare, allattare e dondolare in culla il suo bambino. Nei secoli è stata tramandata oralmente e continua ad essere fonte di ispirazione per artisti di ogni genere. 
Ma il Castello non è solo leggenda, ma è anche storia della città. Gli scavi archeologici in questo centro abitato, non sono ancora conclusi. I reperti testimoniano che è stato uno dei luoghi abitati più antichi di tutta la regione a partire dall’età del bronzo.

Tito Livio, nella descrizione della IIIaGuerra Illiro-Romana, 168 a.C., descrive come il Castello di Rozafa era stato città-fortezza anche prima dell’arrivo dei romani, i quali lo occuparono e presero in ostaggio il Re Gent (Genzio), il quale finì gli ultimi anni della sua vita in esilio a Gubbio (Italia).
La storia ci racconta che la città-castello contiene tracce del periodo classico, del medioevo e fino al XVIII° secolo ha svolto il suo ruolo e le funzioni amministrative e militari, finchè nel 1914, sul Castello di Scutari si innalzò la bandiera albanese (l’Albania raggiunse l’indipendenza nel 1912)
Ma le invasioni in Albania non erano finite. 
Il Castello per fortuna è sopravvissuto, ovviamente ha subito danni vari strutturali ma ha resistito ed è stato anche testimone silenzioso delle trasformazioni che la città ha subito negli anni.

A comprendere il livello di questo sviluppo ci vengono in aiuto “Gli Statuti di Scutari” scritto nel 1345 e rimasto in vigore fino al 1469, un ordinamento giuridico che regolava la vita della città, scoperto dalla professoressa Lucia Nadin nei fondi della Biblioteca Correr di Venezia nei primi anni ’90 (pubblicato per la prima volta nel 2002) .
Il Castello è stato dichiarato “Monumento della cultura” (1948) e da sempre, per chi arriva per la prima volta a Scutari, una visita in questo luogo è d’obbligo.

La leggenda della Madonna del Buon Consiglio tra Scutari e Genazzano 

Scutari nell'Appassionato Racconto di Albana Temali

Ai piedi del Castello si trova il Santuario della Madonna del Buon Consiglio e sulla pianura la Moschea di Piombo (vedi foto). Due luoghi che per importanza storica meritano attenzione.
Il Santuario della Madonna del Buon Consiglio o Madonna di Scutari ha una sua leggenda che risale al 1467. Racconta come quando un esercito ottomano si stava avvicinando a Scutari, per non cadere nelle mani dei turchi dal muro del Santuario si staccò la figura della Madonna e viaggiò sulle spalle di due pastori oltrepassando l’Adriatico, per poi apparire miracolosamente sulle rovine di una chiesa a Genazzano, vicino a Roma.
Ecco perché è importante visitare questi luoghi poiché a partire dalle piccole storie possiamo risalire alla grande storia di una città, di un Paese.

Invece la Moschea di Piombo (1773/1774) è l’unico monumento storico di quel periodo in questa zona, è “Monumento della Cultura” dal 1948.

Ho un ricordo indelebile per questo luogo: l’evento della riapertura dei luoghi di culto, negli anni ’90, dopo la fine del regime comunista, per la partecipazione massiva della cittadinanza senza distinzione di appartenenza religiosa. 

Scutari nell'Appassionato Racconto di Albana Temali
Scutari: la Moschea Di Piombo; Ft©Ledina Bala.


Si tenga presente che l’Albania nel 1967 era stata dichiarata per legge stato ateo. I luoghi di culto erano rasi al suolo oppure trasformati per altro uso com’è il caso della Cattedrale di Scutari che diventò Palazzo dello sport e poi riportata al suo splendore dopo gli anni ’90 e riconsacrata da Papa Giovanni Paolo II°, nel 1993. Era presente anche Madre Teresa che con Scutari aveva un legame particolare, avendo vissuto in una casa in pieno centro la sua famiglia negli anni ’30 che oggi la ricorda; una targa commemorativa e una statua in suo onore si trova in Piazza quasi di fronte alla Moschea Ebu Beker.

Scutari e la convivenza religiosa

È noto che dai tempi antichi gli Illiri erano pagani e le religioni sono state “importate” dagli occupanti. Così gli albanesi si sono trovati di fronte a delle scelte o a delle non scelte, rimanendo sempre e comunque albanesi, con una religione al di sopra di tutte le altre religioni, il credo nell’identità nazionale. 
In questo credo, fonda le radici la convivenza pacifica tra le religioni in Albania e Scutari ne è un esempio. 

Scutari è il luogo di nascita e di residenza di un gran numero di nomi illustri in vari campi dell’arte, della cultura”

Scutari, bastione della cultura

L’esistenza delle scuole religiose (la prima scuola fu fondata nel 1698 dai missionari del Papa Clemente XI) o delle scuole private contribuì alla formazione di una generazione di intellettuali, come anche lo sviluppo della stampa, dell’editoria, delle biblioteche e degli archivi.

Scutari è sede della prima scuola media superiore statale d’Albania, il Ginnasio che oggi non è unico in città. Il Liceo della musica (Shkolla e mesme e muzikes “Prenke Jakova”) quest’anno ha festeggiato 60 anni di vita. Oltre questo, Scutari ha la sua Università (Universiteti “ Luigj Gurakuqi”), con sei facoltà e studenti dall’Albania, Montenegro e Kossovo. Il Teatro “Migjeni” costruito nel 1949 è uno dei grandi teatri d’Albania e dalla sua fondazione ha portato avanti la tradizione delle associazioni teatrali della città portando ai massimi livelli gli spettacoli grazie al talento dei suoi artisti, attori, registi, scrittori.

Per questo ed altro Scutari è il luogo di nascita e di residenza di un gran numero di nomi illustri in vari campi dell’arte, della cultura e dello sport. 
Il Teatro “Migjeni” costruito nel 1949 è uno dei migliori d’Albania e dalla sua fondazione ha portato avanti la tradizione delle associazioni teatrali della città portando ai massimi livelli gli spettacoli grazie al talento dei suoi artisti, attori, registi, scrittori.

Collezione Marubi Scutari


Scutari si distingue anche nella storia della fotografia con lo studio fotografico Marubi e la prima fotografia nel 1858 viene realizzata da Pjeter (Pietro) Marubi (italiano di nascita ma albanese di adozione).
Le belle arti prendono vita in questa città e merita di essere citato Kole Idromeno (1860-1939) considerato padre della moderna pittura albanese. La sua opera “Motra Tone” (it. Sorella Tone) viene considerata capolavoro dell’arte figurativa albanese.
A parità delle arti viaggiava anche l’artigianato con opere degne di essere chiamate capolavori del settore, che diedero fama ai negozi e alle ditte di manifattura.

Non potrei finire di parlare di Scutari e dei suoi abitanti senza ricordare un fatto storico di rilevanza notevole, ovvero l’ospitalità e protezione offerta agli ebrei negli anni bui delle persecuzioni razziali.
A Scutari, come in gran parte dell’Albania, da molti secoli vigevano alcune norme implicite come Besa (la parola data che si mantiene al costo della propria vita) e in osservanza di questa regola anche gli scutarini hanno aperto le porte della propria casa e protetto molti ebrei minacciati da deportazioni. Il gesto di queste famiglie è noto e riconosciuto ed è valso il titolo di “Giusti d’Israele”.

Mi avrebbe fatto piacere bere un caffè al Grand Caffè “Kafja e Madhe”

Scutari è vita, è fotografia, musica, colori e suoni… da sempre, per sempre

Albania Lussi e Splendori
L’Albania, la sua storia e l’arte in una mostra genovese nel 2010 dal titolo “Albania Lussi e Splendori”

Per gli scutarini il centro città vuol dire la Piazza, che non è una piazza tradizionalmente intesa come spazio libero circolare o quadrato limitato da costruzioni, ma è una via che attraversa il centro della città circondata da alberi (tiglio) e dove si affacciano gli edifici più importanti della città come quello del Comune, della Prefettura, le sedi delle banche, luoghi di culto, bar e ristoranti, alberghi, musei ed altro. La Piazza è luogo di ritrovo per i cittadini e punto di partenza per i turisti in visita alla città. 
Negli ultimi anni, in questa via si è attivata una profonda ristrutturazione che comprende la strada e gli edifici che si affacciano su di essa. 
Il centro si è spostato ormai dove oggi si trova il Museo Nazionale della Fotografia Marubi, inaugurato nel 2016 è anche il primo museo di questo settore in Albania, nonché uno dei più ricchi della regione dei Balcani, con un ricchissimo archivio riconosciuto patrimonio internazionale dell’UNESCO.
Ma la Piazza è rimasta luogo di eventi, di svago e divertimento per piccoli e grandi.
Ogni anno qui si svolge il Festival nazionale della canzone per i bambini e il Festival della primavera e ormai è diventato tradizione anche il Festival internazionale del Jazz “Rrok Jakaj” che porta a Scutari cantanti e strumentisti da tutto il mondo. 
La piazza è luogo di giorni di festa come quello del Carnevale, una tradizione ripresa negli ultimi anni, così come non mancano anche le mostre d’arte, gallerie a cielo aperto od esposizioni di artigianato e delle produzioni alimentari locali.

“Scutari è un Luogo Senza Tempo nel Mio Cuore” 

La “Piazza” ti conduce ad uno dei quartieri più antichi, Gjuhadol, attraverso il quale si raggiunge la Cattedrale dove ti aspetta il Museo della Memoria dove è custodito la storia dei martiri della fede cristiana. 
Nei dintorni si possono visitare il Museo della Storia della Città oppure la Galleria d’arte per conoscere i grandi pittori di un tempo e quelli contemporanei, come anche Art- House di Adrian Paci, spazio-incontro che valorizza le energie culturali locali in un circuito internazionale. 

Albana Temali: Raccontare l'Albania
Motra Tone di Kole Idromeno (1860-1939)


Ma Scutari è anche… non finirei mai di raccontare.. e chi sa quanto mi è rimasto da dire. 
Come tradizione però, mi fermerei per un caffè e quanto mi avrebbe fatto piacere bere un caffè al Grand Caffè ( alb. “Kafja e Madhe”) un luogo in attesa di una ristrutturazione che tarda ad arrivare.
E sarei andata da Scutari salutando la città dopo aver visto un bel tramonto dal Castello di Rozafa, punto di arrivo e di partenza.
Per chi mette piede in questa città, Scutari rimane un bel pensiero, una poesia, una musica, un colore, invece per chi come me è nato e cresciuto Scutari è un luogo senza tempo nel mio cuore. 

Scutari, alcuni luoghi da visitare:

  • Il Castello di Rozafa 
  • Il Museo del Castello 
  • I resti della Chiesa di Santo Stefano 
  • Il Museo nazionale della fotografia “Marubi”
  • Galleria delle arti di Scutari
  • Art House
  • Galleria ODA
  • Il Teatro “ Migjeni” 
  • L’orologio Inglese
  • Museo storico di Scutari 
  • Museo della Memoria ( il Museo dei crimini del comunismo)
  • Museo delle maschere veneziane
  • Museo della cultura francescana
  • La Cattedrale di Scutari 
  • La Chiesa di San Francesco
  • La Chiesa e il Santuario della Madonna del Buon Consiglio
  • La Moschea di Piombo
  • La Grande Moschea di Ebu Beker
  • La Cattedrale Ortodossa della natività di Gesù.
  • Casa Museo – dichiarate Monumenti della cultura dal Min dei Beni culturali
  • Casa Museo Oso Kuka ( sede del Museo storico di Scutari)
  • Case Museo Cekaj – Summa ( Monumento della Cultura I° dal 1963)
  • Casa Museo Mati Jubani
  • Ponte di Mes (Ponte di Mezzo) del XV secolo. (dista 7km dalla Città).

*Albana Temali nata a Scutari, in Albania, nel 1966, vive a Bologna. È giornalista pubblicista e già responsabile del sito Albacenter.

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