Intervista a Giovanni Paolo Risso, Manager Genovese nel Principato e Presidente dell’Associazione Imprenditori Italiani a Monaco

Intervista a Giovanni Paolo Risso, Manager Genovese nel Principato e Neo Presidente dell'Associazione Imprenditori Italiani a Monaco
Giovanni Paolo Risso, fondatore della Lighthouse Investments Monaco

di Angela Valenti Durazzo

Ha in sé la tradizione e l’impronta di una antica potenza marittima come Genova, la città in cui è nato, ed il cosmopolitismo del Principato di Monaco, dove si è trasferito unendosi all’ampia rappresentanza italiana, e soprattutto ligure, dello shipping. Si sente “genovese dentro” e forse per questo, ci ha spiegato, “nella vicina Monaco vive bene”. 

È Giovanni Paolo Risso, commercial manager della Cambiaso e Risso del Principato, il quale ha di recente fondato la Lighthouse Investments Monaco, che si occupa di consulenza nel settore immobiliare e fondi di investimento a livello globale.

Di titoli Risso ne vanta molti: consigliere della Camera dello Shipping di Monaco ; membro del CES, Consiglio economico e sociale di Monaco; ed infine neo presidente dell’AIIM Associazione degli Imprenditori Italiani a Monaco.

Abbiamo incontrato Giovanni Paolo Risso nella sede dello Yacht Club di Monaco – edificio a forma di nave che sembra voler salpare verso il mare aperto firmata dal celebre Lord Norman Foster – dove ci ha raccontato la sua esperienza di italiano nel Principato, emblematica dei rapporti di due stati vicini per legami storici, marittimi e posizione geografica. 

Giovanni Paolo Risso, partendo dal fondo, può parlarci della sua recentissima nomina a presidente dell’AIIM?

Sono entrato nell’Associazione Imprenditori Italiani a Monaco 15 anni fa, quando eravamo molto meno di adesso, ed oggi che ne sono il presidente mi prefiggo di ben rappresentare l’imprenditoria italiana in questo Paese.

Quale sono le iniziative che intende avviare?

Mi prefiggo di aumentare gli incontri tra imprenditori. Vedo l’AIIM come un luogo non ingessato, dove ci si possano scambiare i contatti, aumentare le conoscenze e vi sia uno scambio fra i soci. Sono intenzionato anche a creare dei comitati divisi per settore di attività, per esempio: immobiliare, marittimo, bancario, della ristorazione, ecc. in modo che tutti i soci abbiano qualcosa da dire, partecipando attivamente alla vita di Monte Carlo e facendosi promotori di idee. E poiché faccio parte anche del CES (sono fra i 12 membri di emanazione governativa) sarò ben lieto, se emergeranno argomenti da portare all’attenzione di questo organismo economico, di farmi parte attiva. Oltre a questo mi piacerebbe incentivare gli scambi con le associazioni degli industriali straniere.

L’AIIM guarda dunque anche oltre frontiera?

Certamente, vorrei tra le altre cose confrontarmi con Giovanni Mondini, presidente degli industriali genovesi, per trovare sinergie tra le due associazioni e aumentare anche le relazioni con gruppi di imprenditori di altre regioni e Stati. L’imprenditoria italiana a Monaco, infatti, è molto dinamica e nel settore marittimo vi è una notevole presenza di gruppi armatoriali. Il Principato è una piazza importante per lo shipping senza contare lo yachting. La Chambre Monégasque du Shipping è una presenza molto rilevante all’interno della FEDEM (Fédération des Entreprises Monégasques – Federazione delle Imprese Monegasche).

Un luogo ideale per il business marittimo, ma oltre alle opportunità professionali cosa apprezza di Monaco?

Oltre ai ricordi, visto che venivo qua già da bambino con mio padre, mi sento di appartenere alla comunità di Monaco con entusiasmo, prima di tutto poiché sono nato sul mare e farei fatica a vivere in un posto dove non ci sia il mare. Inoltre dicono che il Principato sia un posto solo per ricchi invece è un posto globale, internazionale, dove hai sicurezza, servizi, efficienza. Personalmente ne sono innamorato. 

E Genova?

Dentro mi sento genovese, per questo forse che vivo bene a Monte Carlo che, per alcuni aspetti è legata al capoluogo ligure, e mi sento a casa mia.

Ha qualche sogno nel cassetto?

Sono un uomo pacifico, il mio sogno nel cassetto a livello personale è vivere qui con tutta la mia famiglia, figli e nipoti. Sotto il profilo imprenditoriale invece credo che questo piccolo Paese abbia molto da offrire se hai voglia di lavorare.

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