Italiani all’Estero – “La Patria al di là del mare” di Simonetta Ronco, Storia di Emigrazione dalla Liguria del Ponente in Uruguay

La Patria Al Di Là Del Mare Di Simonetta Ronco

Un viaggio nel passato della sua famiglia per raccontare l’avventura migratoria e le vicende esistenziali di due parenti a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. A cimentarsi in questa opera di ricostruzione che ha dato vita al libro “La Patria al di là del mare. Storia di un emigrante balestrinese” è Simonetta Ronco, docente di diritto commerciale all’Università di Genova ma anche scrittrice di biografie storiche, di romanzi, e direttrice della collana Mnemosine – donne nell’ombra.

L’autrice, facendo seguito alla tradizione orale, ai racconti del padre Antonino Ronco, giornalista e storico genovese mancato nel 2019, e grazie ad una serie di lettere ritrovate, compie un percorso a ritroso nel tempo, per accompagnare Giovanni e Luigi, due suoi prozii, nel cammino che li ha portati a diventare da piccoli possidenti agricoli, a uomini di affari in Uruguay inserendosi nell’espatrio italiano di quell’epoca e in particolare in quello da alcune zone della Liguria verso l’America del Sud. Una migrazione della quale, com’è noto, restano ancora oggi numerose tracce in paesi come Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay e Cile.

Italiani all'Estero - “La Patria al di là del mare” di Simonetta Ronco, Storia di emigrazione dalla Liguria del Ponente in Uruguay

Simonetta Ronco è docente di diritto commerciale all’Università di Genova ma anche scrittrice di biografie storiche, di romanzi, e direttrice della collana Mnemosine – donne nell’ombra.

La “trasferta” transoceanica di Giovanni e Luigi, come si legge sulla quarta di copertina del libro, edito nel 2022 da Leucotea, si compie “tra viaggi tempestosi, duro lavoro, amori difficili, senza mai dimenticare gli affetti più veri e la patria al di là del mare: il Borgo di Balestrino” località nella Liguria di Ponente, in provincia di Savona.

Una migrazione sostenuta, dunque, nonostante gli iniziali sacrifici, da valori antichi, dal profondo legame con la propria terra, dai ricordi e le emozioni ben rappresentati dall’autrice in questo scritto che sembra dipanarsi con naturalezza come se si svolgesse dinnanzi ai suoi occhi, invece che attraverso una ricostruzione partita da un foglietto ritrovato quasi per caso in una casa di Balestrino in via di demolizione.

Un innocuo foglietto con un indirizzo di Montevideo racchiudeva, infatti, la memoria dell’identità “di persone che non avevo conosciuto ma di cui mi avevano tanto parlato”, spiega l’autrice. “In quella casa in fondo al borgo in rovina cominciava una storia, e io sentivo di doverla seguire sino in fondo”, con lo scopo di “ridargli voce per un istante”.

In quel tempo l’Uruguay, come scrive la Ronco, “era vuoto di abitanti e aveva bisogno di braccia e di menti per crescere e progredire e per trasformare una parte delle terre migliori da pascolative in agricole”.

La Patria al di là del mare descrive infatti, rivelando la perizia della biografa, in maniera circostanziata ma senza cedere ad un’eccessiva enfasi, l’avventura dei due personaggi principali. Sintetizza le tappe della loro crescita economica e sociale ma anche la nostalgia che questi liguri di un altro tempo provavano per la loro terra e la famiglia, testimoniata da lettere e da una serie di episodi “da casa – riporta il volume – ricevevano nei primi tempi noci, fichi, funghi e castagne secchi” e soprattutto bottiglie d’olio “che davano alle insalate e minestre uno struggente”sapore di mamma”.

Dopo lo zio Pietro anche il nipote Luigi affronta la traversata verso l’Uruguay

Così la vicenda si dipana nelle pagine del libro con scioltezza e con ritmo incalzante, quasi come si trattasse di un romanzo vivente. Dopo lo zio Giovanni anche il nipote Luigi, figlio del fratello Pietro, lascerà Balestrino per quella terra lontana. Sulla nave Orione, durante la traversata transoceanica, ed appena lasciata la Liguria e la famiglia, il giovane che si dirigeva verso un futuro incerto “teneva la fronte appoggiata al parapetto guardando l’acqua scura tra lo scafo e la banchina, per nascondere le lacrime. E stando così sentiva il battito delle macchine nelle viscere della nave, un pulsare profondo quasi fosse quello del suo cuore”.

Dopo una serie di alterne vicende Luigi giunge a La Paz, nei pressi della capitale Montevideo, dove si trovava lo zio. Questa per lui rappresenterà la conferma che quell’America che aveva immaginato esisteva nella realtà e che certo aveva portato alla riuscita e all’integrazione di molti suoi connazionali: “in quella villa ho lavorato come giardiniere – spiega Giovanni al nipote durante il tragitto verso casa – quella bottega è di un mio amico… quel palazzo l’ha costruito un ingegnere italiano, in quel negozio c’è un garzone che è delle nostre parti”.

Su molto altro ci si potrebbe soffermare, e raccontare, ma rimandiamo lo svolgimento e il finale di questa storia di vita vissuta, alla lettura delle pagine di Simonetta Ronco, che ci immerge nelle atmosfere di un’epoca e di un mondo da noi oramai lontano, difficile per molti persino da immaginare, ricostruendo un percorso esistenziale, mediato dai racconti del padre, Antonino (fra l’altro cittadino onorario di Balestrino) alla cui guida e alla cui memoria l’autrice sembra rendere un altrettanto affettuoso omaggio.

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