Coronavirus: 700 Mascherine Realizzate da Daphné di Sanremo “aiutiamo fino a quando l’Italia non si rialzerà più forte di prima”

Coronavirus: 700 Mascherine Realizzate da Daphné di Sanremo
Alcune operatrici sanitarie di una clinica genovese indossano le mascherine offerte dall'Atelier di Sanremo; Ft.Daphné

di Angela Valenti Durazzo

700 mascherine realizzate in 3 settimane di cui più di 400 per operatori sanitari e case di riposo in provincia di Imperia e di Genova. 

Dal creare abiti sartoriali e foulard di alta moda a tagliare e cucire manualmente, con materiale fornito dall’ASL, le mascherine sono le titolari dell’atelier Daphné di Sanremo (vedi la nostra recente intervista). 

Anche la storica “bottega” del Ponente Ligure sulla scia dei nomi della moda e delle griffe italiane ha deciso di scendere in campo per offrire il proprio aiuto e la propria competenza “e non si tratta solo di un lavoro di volontariato ma anche di una sinergia tra aziende di eccellenza al femminile”, tengono a precisare. 

Coronavirus: 700 Mascherine Realizzate da Daphné di Sanremo
Le mascherine in corso di realizzazione nel laboratorio di Sanremo; Ft.Daphné

“L’atelier sanremese non si ferma e si reinventa in nome dell’emergenza Coronavirus – spiega infatti Barbara Borsotto direttrice artistica con la sorella Monica – Daphné, profondamente legata al proprio territorio, si è messa a disposizione della sanità ligure per contribuire rendendo disponibili gratuitamente mascherine realizzate a mano nel proprio laboratorio con il materiale fornito dall’Asl, in sinergia con Zaoli Sails e Barbara e Cristina Degiovanni della Merceria del Mercato Annonario che hanno fornito fili e sbiechi per le finiture”.

Le mascherine sono divenute, insieme ai guanti, un oggetto indispensabile per difendersi dal coronavirus e lo resteranno presumibilmente anche in un prossimo futuro, quando si potrà uscire da casa e tornare alla “normalità”.


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Una delle mascherine della Maison Daphné indossata in una clinica genovese. Si noti la piccola rosa in basso a sinistra; Ft.Daphné

“Abbiamo risposto subito alla carenza di mascherine – spiega ancora Barbara Borsotto che con la madre Daphné e il padre Renzo, maestro profumiere, si occupa della Maison di famiglia fondata nel 1950 – per arginare il fenomeno delle esternalizzazioni e mantenere attiva la produttività italiana in prima linea, con un sistema di solidarietà che si propone di risolvere più problemi; tutti possiamo adattarci al cambiamento, mantenendo un’etica, in virtù delle necessità, per superare questo periodo di profonda crisi e aiutarci ad aiutare, fino a quando l’Italia non si rialzerà più forte di prima”. 

Quelle realizzate dalla sartoria sanremese, in particolare in alcuni esemplari (un quantitativo di mascherine è stato inviato anche nel Principato di Monaco) hanno una piccola rosa stampata lateralmente. Una sorta di marchio della Casa che riprende le rose riprodotte nei foulard (Romanov, Galliera, Principessa Grace) ed in alcune la bandierina dell’Italia.

“Infatti esaurite le forniture alle strutture sanitarie – spiegano ancora – l’idea è quella di produrre, o per lo meno di fare dei prototipi, di mascherine personalizzate e colorate con i fiori di Sanremo e della Riviera destinate al pubblico, visto che comunque dovremo portarle per un po’ di tempo”.

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Il materiale per le mascherine nel laboratorio della famiglia Borsotto; Ft.Daphné

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