di Angela Valenti Durazzo – 700 mascherine realizzate in 3 settimane di cui più di 400 per operatori sanitari e case di riposo in provincia di Imperia e di Genova.
Dal creare abiti sartoriali e foulard di alta moda a tagliare e cucire manualmente, con materiale fornito dall’ASL, le mascherine sono le titolari dell’atelier Daphné di Sanremo (vedi la nostra recente intervista).
Anche la storica “bottega” del Ponente Ligure sulla scia dei nomi della moda e delle griffe italiane ha deciso di scendere in campo per offrire il proprio aiuto e la propria competenza “e non si tratta solo di un lavoro di volontariato ma anche di una sinergia tra aziende di eccellenza al femminile”, tengono a precisare.
Le mascherine sono divenute, insieme ai guanti, un oggetto indispensabile per difendersi dal coronavirus e lo resteranno presumibilmente anche in un prossimo futuro, quando si potrà uscire da casa e tornare alla “normalità”.
Quelle realizzate dalla sartoria sanremese, in particolare in alcuni esemplari (un quantitativo di mascherine è stato inviato anche nel Principato di Monaco) hanno una piccola rosa stampata lateralmente. Una sorta di marchio della Casa che riprende le rose riprodotte nei foulard (Romanov, Galliera, Principessa Grace) ed in alcune la bandierina dell’Italia.
“Infatti esaurite le forniture alle strutture sanitarie – spiegano ancora – l’idea è quella di produrre, o per lo meno di fare dei prototipi, di mascherine personalizzate e colorate con i fiori di Sanremo e della Riviera destinate al pubblico, visto che comunque dovremo portarle per un po’ di tempo”.
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