Investire nei Diamanti dopo la Crisi del Covid-19. Intervista ad Alberto Vitale della Maison Vitale 1913 a Monte Carlo

Investire nei Diamanti dopo la Crisi del Covid-19. Intervista ad Alberto Vitale della Maison Vitale 1913 a Monte Carlo
Alberto Vitale ha risposto alle nostre domande sugli investimenti nei beni rifugio e nei diamanti.

Il Covid-19 e le conseguenze economiche nel mondo. La pandemia oltre a determinare un alto tributo di vite umane ha scosso i mercati aprendo le porte, come sempre accade nei periodi di turbolenze, ai beni rifugio.

Ma l’oro, bene rifugio per eccellenza, gli orologi, le opere d’arte, i gioielli, le gemme e i diamanti hanno rappresentato una valida alternativa anche nel corso della crisi globale del Covid-19? 

Lo abbiamo chiesto ad Alberto Vitale titolare dell’azienda centenaria Vitale 1913, specializzata in alta gioielleria, diamanti e pietre preziose rare il cui showroom principale si trova nel Principato di Monaco. Vitale è professore associato all’International University of Monaco (IUM), membro dei consigli di amministrazione dell’Associazione Imprenditori Italiani a Monaco (AIIM), dell’Unione dei Commercianti ed Artigiani di Monaco (UCAM) e della Monaco Venture Capital & Private Equity Association (MVCA) ed attivo nel no profit con diverse associazioni.

Alberto Vitale come si è comportato il mercato dei diamanti durante il Coronavirus? 

Nel mondo del diamante durante la pandemia è successa una cosa mai accaduta. Sebbene si tratti di un bene rifugio si è mostrato dotato di una certa elasticità, collegata all’andamento degli eventi economici. Dopo una discesa all’inizio della crisi sanitaria, nel dicembre 2020 il listino è risalito ed è attualmente ha superato i valori precedenti in alcune categorie di diamanti! Dunque durante la crisi si sono potuti fare degli ottimi investimenti nel breve come nel lungo periodo. Soprattutto nei diamanti rari di colori particolari: gialli, rosa, blu, viola…

Le oscillazioni dei prezzi dei diamanti di questo periodo di crisi dunque cosa ci hanno insegnato?

Ci hanno innanzitutto dimostrato che quello del diamante è un mercato “reale” dove c’è una vera corrispondenza del prezzo in base alla domanda di mercato. I listini adesso sono più alti di prima della pandemia e quindi abbiamo cavalcato l’onda. Cosa ci ha insegnato la crisi? Parafrasando una celebre espressione: ci ha insegnato che il diamante non è più “per sempre”: può infatti acquistare o perdere di valore per questo occorre saper scegliere ed acquistare il diamante giusto nel momento corretto.

Il diamante è innanzitutto segno di un impegno duraturo proprio come la sua indistruttibilità

Si, il diamante è bello, brilla, è indistruttibile. La durezza lo rende molto difficile da danneggiare. Com’è noto non può essere scalfito se non con un altro diamante. E questo lo rende il simbolo ideale per un fidanzamento, per una promessa “eterna”. È il simbolo dell’impegno del fidanzato (la tradizione americana vorrebbe che costi 4 o 5 volte lo stipendio di colui che lo regala, in Europa non ci sono regole). Averlo al dito poi dà luce e dà importanza, anche per via della rarità con la quale il diamante si trova in natura. La formazione di questa gemma preziosissima dura infatti milioni di anni. Il diamante, inoltre, è considerato famoso in tutto il mondo nella stessa maniera, come mi confermano anche gli studenti di tutte le nazionalità del mio corso sui diamanti all’International University of Monaco.

Vitale: tracciare la vita del diamante dalla miniera al nostro gioiello

Diamanti Monte Carlo Intervista Alberto Vitale
Alberto Vitale: “Il diamante è il simbolo dell’impegno del fidanzato, la tradizione americana vorrebbe che costi 4 o 5 volte lo stipendio di colui che lo regala, in Europa non ci sono regole”; Ft©M.Vitale1913

Cosa consiglia oggi a chi vuole acquistare un diamante?

Per prima cosa di fare attenzione ricorrendo ad una consulenza specializzata. Occorre sentire più campane, non comprare a cuor leggero, investire un po’ di tempo e di cautela nell’acquisto. Noi per esempio consigliamo di assicurare i diamanti dopo avere effettuato perizie aggiornate ed il rilascio di un certificato. Quest’ultimo stabilisce che si tratta di un diamante naturale e non sintetico, l’origine, il colore, la purezza ed il valore stimato. Per questo noi lavoriamo con diversi esperti di gemmologia.

Anche il mondo di questa gemma “antica” è dunque in evoluzione? 

Certamente, per esempio la mia azienda, Vitale 1913, da qualche tempo ha intrapreso azioni per la salvaguardia ambientale in relazione alla conservazione degli oceani, sostenendo iniziative della Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Nell’intento di mantenere un alto livello etico ha adottato una “garanzia di non conflitti” al fine di certificare la fonte da cui provengono i diamanti e garantire che non siano legati al traffico illecito di pietre o allo sfruttamento dei lavoratori. Oltre a questo guardiamo al futuro con nuovi investimenti: nel 2021 infatti, nonostante la crisi sanitaria mondiale, consapevole delle sfide affrontate dall’industria dei diamanti, ho deciso che era giunto il momento di adottare una strategia creativa e lungimirante entrando nell’enorme mercato americano, tornando in Giappone e rilanciando su Londra, andando avanti con nuove collaborazioni che si aprono al mondo online: saremo presto in grado di tracciare la vita del diamante dalla miniera al nostro gioiello. E stiamo già proponendo ai nostri clienti di rifare i design dei loro gioielli di famiglia sempre in ottica di economia circolare dove nulla di spreca e tutto si trasforma ed evolve.

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