di Angela Valenti Durazzo – Territorio, moda, fiori e turismo. Ed Ancora sostenibilità e consapevolezza femminile; “si può fare impresa privilegiando l’etica, la sensibilità per la natura e lavorando in sinergia fra donne” spiega Barbara Borsotto direttrice artistica, con la sorella Monica della Maison Daphné di Sanremo, atelier fondato nel 1950.
L’Atelier del Ponente Ligure, ad un passo dal Casinò di Sanremo, è conosciuto per gli abiti sartoriali, le essenze profumate e per i foulard di seta ispirati alla Riviera dei Fiori, alla flora mediterranea, alle eccellenze del territorio come le olive taggiasche ed ai miti senza tempo come Grace Kelly, principessa di Monaco, al suo ricordo e al suo amore per le rose testimoniato ancora oggi dal Roseto Principessa Grace (sulla Roseraie Princesse Grace LEGGI).
Tra i foulard più richiesti vi è infatti il Bouquet de Monaco (vedi foto sopra) dedicato al Concorso Internazionale di Bouquets a Monaco, fondato dalla Principessa Grace ed oggi presieduto dalla Principessa Caroline; vi è poi il foulard Rosa Princesse Grace di Monaco; ma anche quello ispirato alla Rosa Romanov (dedicato alla dinastia Imperiale ed al legame storico tra la Liguria e la Russia); la Rosa Duchessa di Galliera, in ricordo di Maria Brignole Sale, grande personaggio femminile genovese; l’Orchidea Alfred Nobel, dedicata allo scienziato svedese che scelse la Liguria come dimora. Ed ancora: la mimosa di Sanremo e il foulard Scarpette Rosse contro la violenza alle donne (indossato da Marie Christine Oghly, presidente mondiale delle Donne Dirigenti d’azienda in occasione della giornata contro la violenza alle donne); quello sui cetacei dedicato al Santuario Pelagos realizzato in collaborazione con l’Istituto Tethys ; quello con il fiore dell’anemone e fitto di farfalle in volo commemorativo dell’ attentato di Nizza; quello recentissimo e festoso per i 70 anni del Festival di Sanremo e molti altri.
Barbara Borsotto, come nasce la maison Daphné?
Nasce dalla passione di mia mamma Daphné insieme a quella di mio padre Renzo Borsotto, maestro profumiere, che proviene da una famiglia di coltivatori di fiori da profumo e distillatori di essenze. E riguardo a mia mamma possiamo parlare di vera passione per la sartoria, quando infatti era giovanissima, a seguito del bombardamento del Teatro Principe Amedeo di Sanremo durante la seconda guerra mondiale, le furono donate delle tende di velluto rosso con cui realizzò per tutti, anche per il vicinato, degli abiti rossi. Seguì la formazione nella prestigiosa sartoria Jeanne Marguerite.
Una passione che Daphné ha trasmesso alle figlie…
Certamente, con mia sorella Monica (lei si occupa della parte tecnica dell’atelier ed io di quella commerciale e della comunicazione) siamo cresciute fra le stoffe e le sete e dunque siamo sempre state predestinate a questo lavoro per il quale abbiamo studiato a Parigi a ESMOD International.
A quale tipo di clientela vi rivolgete?
Oggi i flussi sono cambiati, non c’è più (o c’è molto meno) quella bella clientela che veniva a svernare un tempo nel Ponente Ligure e a Sanremo. Negli ultimi 5 anni però si è verificata una riscoperta della sartoria e della bottega artigianale.
Perché il prodotto di sartoria è unico, esprime la personalità e l’unicità di chi lo indossa. La sartoria ti offre la possibilità di vestire non solo alla moda ma anche con stile e ti permette di nascondere i difetti e valorizzare i pregi. Nel campo dei foulard, invece, le nostre produzioni sono tutte con orli realizzati a mano.
Le vostre creazioni ed i foulard piacciono anche oltre confine
Sì , per esempio il foulard Rosa Principessa Grace di Monaco, ha quaranta anni ma resta uno fra i più richiesti e recentemente è stata stampata una nuova limited edition, in occasione dell’anniversario dei 90 anni della nascita di Grace Kelly, (sulle iniziative per i 90 anni di Grace Kelly LEGGI). Ma in generale tutti i foulard valorizzano personaggi, eventi, caratteristiche paesaggistiche della Riviera dei Fiori e della Costa Azzurra. Possono essere personalizzati con il nome e con le iniziali, sono stampati con tecniche artigianali e sono indicati per una clientela esigente, come anche quella monegasca, che ama vestirsi con personalità, ma che si fa anche consigliare.
E come è cambiata negli anni la vostra produzione?
Per cominciare ci stiamo sempre più indirizzando verso l’utilizzo di tessuti sostenibili, come cotoni organici e fibre coltivate con metodi che hanno un basso impatto ambientale. Anche gli inchiostri per la stampa sono controllati da certificazioni Azo free. Inoltre crediamo molto nel fare rete tra donne e nell’imprenditoria al femminile. Per questo, oltre all’AIDDA spesso partecipiamo a l’Association des Femmes Chefs d’Entreprises di Monaco (AFCEM) e della Francia (FCEM). Perché la donna oggi lavora in networking.
Nella foto d’apertura da sinistra: Monica, Daphné e Barbara Borsotto nell’atelier di Sanremo; Ft© DAPHNÉ
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