
di Angela Valenti Durazzo – I colori, i rituali, i magici suoni e le penetranti essenze della foresta Amazzonica, sono stati protagonisti nella Salle Garnier del Casinò di Monte Carlo della serata di gala del 19 Aprile 2025, realizzata per la prima del film documentario “Nawa Sia, les Secrets de l’Amazonie” (“Nawa Sia, I Segreti dell’Amazzonia”), ideato e diretto dalla regista Isabella Vieira (al centro nella foto in apertura) e realizzato in associazione con il popolo Huni Kuin.

A Monaco il popolo degli Huni Kuin; Ft©Aude Hurstel – APG Signature
Sostenuto dalla Fondation Prince Albert II de Monaco, e in presenza anche di Olivier Wenden, Vice-Presidente e Amministratore Delegato, il film (ma anche la tematica della salvaguardia di usi e costumi delle tribù amazzoniche), mette in luce oltre al fascino ipnotico di questa parte del mondo, le problematiche legate alla conservazione di un inestimabile tesoro ambientale del nostro pianeta. I dati, mostrati al termine del film, sugli incendi e sul drammatico avanzamento della deforestazione, ci hanno infatti riportati alla realtà e all’emergenza ambientale di quello che viene definito il polmone verde della Terra.
Isabella Vieira, ritorno alle radici in Amazzonia

Nell’immagine, alla sinistra Isabella Vieira, ideatrice e protagonista di “Nawa Sia” e al centro Virginie Cotta, Segretario Generale della Monte Carlo Société de Bains de Mer, insieme ai rappresentanti della tribù amazzonica; Ft©Aude Hurstel – APG Signature
Ma il film-documentario parla anche di una storia personale, di una riscoperta della propria “missione” e delle proprie radici. Di un viaggio della protagonista in cerca di una dimensione profonda ed elevata, reso con parole ed immagini toccanti.

In primo piano i bellissimi abiti e gli ornamenti delle tribù della foresta amazzonica; Ft©Aude Hurstel – APG Signature
“Nawa Sia”, che significa “stella della verità”, infatti, è il nome che a Isabella Vieira è stato dato in Amazzonia dal capo della sua comunità. La Vieira, infatti, nata in una famiglia indigena, è cresciuta a contatto con le storie e le tradizioni dei suoi antenati. E “questa storia personale conferisce al suo lavoro un’autenticità rara”,
Dall’Amazzonia a Monte Carlo

Il Casinò di Monte Carlo ha ospitato l’anteprima del film-documentario che ci svela i segreti dell’Amazzonia; Ft©Aude Hurstel – APG Signature
A salire sul palco della famosissima e sontuosa Salle Garnier del Casinò di Monte Carlo, prima della proiezione della pellicola, per rivolgere il proprio messaggio di salvaguardia e protezione delle tradizioni, sono stati tre rappresentanti della tribù amazzonica ornati con gli sgargianti abiti tradizionali, i segni ornamentali disegnati sul volto e il corpo, i copricapi di piume colorate e i monili realizzati con tecniche naturali e pratica ancestrale.
La presentazione del team che ha accompagnato nella foresta l’ideatrice del film (il quale fotografa la realtà ma che, tuttavia, con lo scorrere delle immagini assume un sapore fantastico) la spontaneità con cui vengono veicolati messaggi profondi, la bellezza delle immagini, la passione della protagonista, hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente (oltre 500 persone) che ha riservato un caldo applauso a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della pellicola e agli organizzatori della serata monegasca, capace di rendere l’atmosfera ammaliante di quei luoghi e di quelle culture. Una realizzazione, è stato rivelato nel corso della serata, che riceverà il premio “Best Indigenous Native People’s Film” al World Film Festival di Cannes che, nonostante non sia il Festival di Cannes tradizionale, rappresenta ugualmente un prestigioso riconoscimento.

Il Casinò di Monte Carlo ornato con fitte composizioni di piante e fiori per richiamare la lussureggiante vegetazione amazzonica; Ft©Aude Hurstel – APG Signature
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