Vicente Blasco Ibáñez En el pais del arte, 1896
“…Sfilano le Alpi Marittime. Sono avvolte nella nebbia e sui loro pendii si scorge il multicolore mosaico degli chalets francesi e delle ville italiane. Con le sue poetiche spiagge ecco Sanremo, dove il defunto imperatore di Germania Federico Guglielmo lanciava gli strali del suo mortale dolore. E poi, al calar della sera, ghirlande di luci, yachts di ricconi che fanno rotta per Montecarlo…Dalla costa viene un rumore continuo di vita come se questa fosse un paese ininterrotto.
All’Alba tuonar di cannoni. Dinnanzi alla prua un porto gigantesco ed una città che poggia, con edifici di sette piani, su tre o quattro colline. Lungo i pendii di queste ondeggia il verde dei giardini che nascondono misteriosamente tra le loro fronde il bianco marmo delle ville dall’architettura elegantemente voluttuosa. La città è Genova…”.
La parole di Vicente Blasco Ibáñez (autore di romanzi e novelle spagnolo, nato a Valencia nel 1867 e morto a Mentone nel 1928), scritte alla fine del dicianovesimo secolo sul celebre tratto di Costa, oltreché belle ed incisive, paiono perfettamente attuali quando parla di “ghirlande di luci” al calar della sera, grandi yacht e soprattutto del “rumore continuo di vita”.
Nonostante il passare del tempo ed un contesto notevolmente mutato queste righe del romanziere paiono uscite dalla penna di uno scrittore dei giorni nostri che all’imbrunire si soffermi a guardare la vita e le luci di questa lunga e brulicante striscia di Riviera che attraversa tre stati.
Sulla descrizione di Monaco si veda anche:
http://monacoitaliamagazine.net/dicono-su-monte-carlo
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