“La ricerca ideale di accompagnare il pubblico nelle atmosfere della musica popolare brasiliana laddove è nata, con una cura filologica della pronuncia sia musicale, sia linguistica”. A perseguire questi obiettivi la band Jazz&Saudade Experience, nata nel 2018 “dal piacere della condivisione di affermati musicisti”.
Al quintetto composto da Fabrizio Cattaneo (tromba) Alessandra Cabella (voce) Bruno Sartore (pianoforte) Fabrizio Ciacchella (contrabbasso) e Matteo Pinna (batteria), in gran parte musicisti professionali, si uniscono in diverse occasioni Alfredo Ferrario (clarinetto) e Mauro Caligaris (sax).
E la musica, anche nei tempi difficili del Covid-19, continua a scorrere nelle vene dei componenti del gruppo ligure. “Il clarinetto di Alfredo Ferrario e la tromba di Fabrizio Cattaneo non hanno certo bisogno di presentazioni – si legge nella nota di presentazione della band – i due artisti sono spesso invitati su palchi nazionali e internazionali, in trasmissioni televisive, ecc.”.
Abbiamo intervistato Alessandra Cabella, donna e madre dai molti interessi culturali, che oltre alla sua impegnativa professione di storico dell’arte presso la Soprintendenza (e storico dell’arte subacqueo del MiBACT Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo) è voce della band. Appassionata cultrice della lingua portoghese e della musica lusofona, Alessandra Cabella, genovese, si è dedicata da tempo allo studio del fado europeo e della musica brasiliana, in particolare il samba e la bossa nova alla quale ha dedicato una ricerca filologica.
Alessandra Cabella dunque tutto nasce dalla scintilla per la musica ed il canto combinata a quella per la lingua portoghese?
Si, sono appassionata di tutto ciò che è legato al portoghese. Una lingua che fra l’altro si parla in tutto il mondo, Portogallo, Brasile, Angola, Mozambico, Capoverde, Macao (Cina) ecc. Un amore nato per caso quando mi sono recata per lavoro in Portogallo, circa 20 anni fa, e sono rimasta affascinata dal suono, dalle sonorità della lingua e dal calore della musica popolare.
Durante i vostri spettacoli canti dunque anche in portoghese?
Si, anche perché non vi è nulla come una lingua che rifletta la cultura di un popolo, il suo carattere, le migrazioni, i sapori. Credo che quando le persone cantano senza conoscere la lingua, certamente manchi qualcosa.
E il vostro repertorio?
La band Jazz&Saudade Experience non propone solo riproposizioni di brani ricalcati sulle versioni più famose, ma rivisitazioni rispettose del contesto di origine, attraverso un approfondito studio storico-sociale e sulla genesi dei singoli brani, i cui testi sono spesso autentici componimenti poetici.
La passione per la “poesia” ed il canto completa però una vita professionale a contatto quotidiano con la storia dell’arte
Il lavoro è il mio abito su misura, anche se come storico dell’arte non produco materialmente arte bensì la tutelo. Tuteliamo quello che è un valore collettivo ed i beni testimonianza della civiltà. Invece cantare e suonare è un piacere creativo anche se sono sempre la medesima persona che si esprime. In fondo quello che mi affascina è sempre la storia, la storia attraverso il tempo, la sfumatura poetica.
Nei recenti spettacoli a Portofino, Santa Margherita, all’Auditorium San Francesco di Chiavari, all’Oratorio di San Filippo, in via Cairoli a Genova, ecc. cosa avete suonato in prevalenza?
Il repertorio della band Jazz & Saudade Experience associa brani di jazz strumentale nello stile modern mainstream e altri della musica popolare brasiliana (in particolare samba e bossa nova) cantati in portoghese.
Come vedi il vostro futuro in questo difficile periodo caratterizzato dall’emergenza globale del Covid-19?
Anche se dovessimo rimandare alcuni appuntamenti, abbiamo ancora più voglia di fare, sperimentare e provare musica. Perché la musica fa bene!
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