C’è ancora tempo fino a sabato 20 gennaio 2018 per vedere The Magical Light of Venice, La Magica Luce di Venezia, esposizione inaugurata lo scorso 20 dicembre, che ha trasferito alcuni immortali scorci della città lagunare nel Principato di Monaco.
La mostra, composta da 36 opere di alcuni grandi vedutisti fra cui Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto (Venezia1697-1768); Michele Marieschi (Venezia 1710-1743); Francesco Guardi (Venezia 1712-1793); Bernardo Bellotto (Venezia1722-Varsavia 1780) ed altri, è visitabile tutti i giorni esclusa la domenica (con accesso libero) nella Galleria Art Contact di avenue Saint Michel a Monaco. L’orario è dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19, 30.
Il pubblico monegasco potrà dunque ammirare gli scorci del Canal Grande, affollato di gondole e laboriose imbarcazioni e lambito dai sontuosi edifici veneziani, la piazza San Marco, il ponte di Rialto, il Rio di Cannaregio, San Pietro di Castello, ma soprattutto quella che è l’incomparabile e magica luce di Venezia catturata dal pennello dei celebri pittori, ed alla quale non a caso fa riferimento il titolo dell’esposizione.
Le opere dei vedutisti offrono uno scorcio di gusti, cultura ed economia dell’epoca
La Magica Luce di Venezia, organizzata nel Principato con il Patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Monaco ed il sostegno del Consolato Onorario di Monaco a Venezia, è una tappa della mostra organizzata dalla Lampronti London Gallery, di Cesare Lampronti.
“I maestri del vedutismo – Canaletto, Marieschi, Bellotto e Guardi – sono tutti presenti qui con opere chiave – si legge sulla presentazione – che simboleggiano l’essenza e il puro splendore di Venezia. Il desiderio di rendere perenne tale ambiente ha stimolato la domanda di paesaggi, noti in italiano come ’vedute’, che offrono ai visitatori di oggi, uno scorcio vivo dei gusti, la cultura e l’economia dell’epoca”.
“Oltre alla possibilità di fare vedere al pubblico monegasco la ricca selezione di opere esposte – ha spiegato Paolo Rosa, titolare della galleria Art Contact – il vantaggio di venire qui è quello di poter osservare tutto da vicino come non accade ai musei”.
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