Di Angela Valenti Durazzo –
Abbiamo chiesto a Paola Minale, già direttore dell’Unità di Allergologia del Policlinico San Martino di Genova e responsabile del Comitato scientifico dell’ Associazione Ligure Allergici, una panoramica su allergie ed intolleranze.
Starnuti, occhi arrossati, riniti, asma, prurito sulla pelle sono tra i sintomi con cui alcuni di noi devono fare i conti, tanto più con l’avvicinarsi della primavera e le allergie ai pollini, o per via delle allergie agli alimenti, ai farmaci ecc.
Dottoressa Paola Minale, può spiegarci cosa è esattamente un’allergia?
Le allergie sono determinate da un’alterata reazione del sistema immunitario, che si attiva erroneamente verso determinate sostanze (dette allergeni). I disturbi, per quanto riguarda le allergie possono interessare tutto il nostro organismo, ed essere di diversa intensità: da quelli lievi o tollerabili fino alle forme gravi e alle reazioni anafilattiche, potenzialmente fatali. Queste ultime sono particolarmente frequenti nella allergia a veleno di insetti, nella allergia a farmaci e nella allergia alimentare. Questo è uno dei motivi che ha fatto si che la UE e molti stati del mondo abbiano deciso, per quanto riguarda le allergie alimentari, di prendere provvedimenti sull’informazione al consumatore sulla presenza o meno dei più rilevanti allergeni negli alimenti. È indispensabile segnalare in etichetta che un prodotto contiene, per esempio, tracce di soia, arachidi, ecc.
Quali insegnamenti trarre dalla pandemia del Covid-19?
Credo che questo momento in cui la ristorazione si trova a dover cambiare per via dell’emergenza sanitaria del Covid-19, ed in cui a prescindere da questo si va verso una maggiore informatizzazione e verso il food delivery (la consegna a domicilio), sia una buona opportunità per migliorare l’informazione e garantire la qualità dei prodotti. La situazione critica creata dal Coronavirus può stimolarci ad allargare l’offerta quando si manda a casa un piatto, comunicando informazioni accattivanti e potenziando anche quelle di tipo tecnico, con la corretta segnalazione della presenza di allergeni, secondo il Regolamento Europeo 1169, trasformando questa criticità in un’occasione di crescita ed in un’opportunità commerciale.
Quali sono gli alimenti che maggiormente causano allergie?
Sono 14 gli allergeni rilevanti di cui deve essere segnalata la presenza negli alimenti commercializzati: i cereali contenenti glutine, crostacei, uova, pesce, molluschi, arachidi, lupini, soia, latte, sesamo, sedano, senape, frutta a guscio, anidride solforosa e solfiti.
Quanto influisce lo stile di vita nelle allergie?
Influisce non poco, poiché il sistema immunitario è influenzato da una vita sana, con un buon livello di attività fisica, dall’alimentazione corretta e molti interessi.
Cosa sono invece le intolleranze alimentari?
Con intolleranza alimentare ci si riferisce ad una reazione anomala dell’organismo verso una sostanza senza il coinvolgimento del sistema immunitario. Tra allergie ed intolleranze vi è dunque un diverso meccanismo d’azione. Queste ultime possono variare a seconda della zona geografica o dello stile di vita. Per fare un esempio l’intolleranza al lattosio (deficit di enzimi intestinali) colpisce in Norvegia il 10 per cento della popolazione e in una regione italiana come la Sicilia circa il 70 per cento. Questo perché l’intolleranza al lattosio è genetica. Inoltre con l’età è normale avere meno enzimi specifici poiché l’alimentazione adulta ha meno bisogno di latte. Nei paesi asiatici addirittura sono quasi tutti intolleranti al lattosio perché quest’ultimo non fa parte della dieta della popolazione.
Come possiamo evitare di fare confusione fra allergie e intolleranze?
È importante che la diagnosi venga effettuata correttamente attraverso i test diagnostici, per individuare gli allergeni responsabili dei sintomi e per escludere una intolleranza alimentare o altre cause di malessere.
Quanto gli aspetti psicologici incidono sulle intolleranze?
Gli aspetti psicologici e l’atteggiamento verso la malattia influenzano sicuramente il nostro benessere. Tra cervello e intestino è dimostrato un collegamento diretto; è molto importante affrontare le patologie in maniera consapevole, creando con chi ci cura un’alleanza terapeutica che permetta di raggiungere i migliori risultati.
Nella foto in apertura: la dottoressa Paola Minale
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