I Réseaux, internet, la vita “inscatolata” e nello stesso tempo proiettata all’esterno grazie ai social network. Insomma “una trasformazione magistrale in tutti i campi, con aspetti positivi e negativi”.
Il nostro rapporto con internet ed i social, i condizionamenti e le metamorfosi ad esso legati, invadono anche il mondo dell’arte come dimostra l’esposizione, inaugurata nei giorni scorsi in rue Princesse Caroline, nel quartiere della Condamine, dal titolo Big Brother et moi, et moi, et moi.
Si tratta di un itinerario di sculture ed installazioni a cielo aperto, promosso dall’ associazione Artisti in Movimento (association Artistes en Mouvement http://www.artistesenmouvement.com/) col sostegno del Governo del Principe e del Comune di Monaco, giunta alla quinta edizione e nella quale gli autori affrontano con serietà e talvolta con ironia il tema dell’impatto della tecnologia sull’uomo che caratterizza questa nostra era.
INTERNET, JE T’AIME MOI NON PLUS
“Per gli artisti e scultori – spiegano gli organizzatori – affrontare questa tematica complessa e seria, è stata una vera sfida. Tredici di loro la hanno raccolta con sculture ed installazioni che interrogano e mostrano in maniera diversa la nostra visione e la nostra relazione con i reseaux ed internet, ma in modo plastico, visivo, umoristico, poetico, attraverso le forme, i colori, lo spazio! Le opere avvieranno anche un dialogo con i passanti. Il loro messaggio, nel contesto della rue Princesse Caroline a Monaco, è il segno che l’arte è ancora vettore di libertà”.
Le esposizioni all’aperto, più facilmente fruibili dal pubbico, si stanno d’altronde sempre più diffondendo (si veda la mostra di street art sul Port Hercule http://monacoitaliamagazine.net/a-monaco-la-rassegna-di-street-art-urban-painting-around-the-world-nel-nome-della-protezione-degli-oceani)
E sono in molti i passanti della via pedonale della Condamine, percorsa da numerosi commerci e ristoranti, che si soffermano in questi giorni a guardare le opere disposte ai lati della strada fino al 27 ottobre. Alcune esprimono un senso di rassegnazione, di cui è l’emblema l’opera di Héléna Krajewicz dal titolo “Internet, je t’aime moi non plus” che rappresenta alcuni uomini imprigionati in una rete; oppure inducono al riflettere sull’era digitale: “Manipulés?” è il titolo della creazione di Alain Lepicoré et Aleksandra Lewika.
Altre installazioni suscitano invece il sorriso, come i grandi occhi posti su un albero di Do Benracassa dal titolo “ça vous regarde!” i quali sembrano scrutare i passanti, ed anche la motocicletta posteggiata da uno di loro in maniera dissacrante sotto l’albero (foto sopra).
GLI ARTISTI
“George Orwell – si legge ancora nell’introduzione dell’esposizione monegasca – aveva creato il personaggio del Big Brother, simbolo terribile del totalitarismo, del controllo assoluto degli individui, nel suo romanzo “1984”. La frase Big Brother is watching you è oggi d’attualità, con le nuove capacità d’internet e lo stoccaggio di informazioni e dati”.
Gli artisti che hanno dato vita alla mostra sono:
Caterina Aicardi, Maria Amos, DeDomenico, Pascale Dieleman, Do Benracassa, Karen Finkelstein, Galka, Héléna Krajewicz, Alain Lapicoré et Aleksandra Lawicka (AL2), Caroline Rivalan, Rob Rowlands e Franz Stähler.
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