
Proseguono le iniziative di ITALEA: il programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Un tipo di turismo, quello legato alla “visita al paese di origine” , in netto incremento, come attestano anche i dati relativi al 2024 . E il festival di Sanremo, che giunge stasera alla conclusione della sua 75esima edizione (11/15 febbraio 2025) è senza dubbio un evento anche per gli italiani nel Principato di Monaco, e ovunque all’estero rappresenta un motivo in più per incontrarsi. Spesso infatti i nostri connazionali si danno appuntamento nei locali o nelle proprie case per guardare assieme il Festival della Canzone Italiana. Inoltre Sanremo è un modo per scoprire e riscoprire la cultura, non solo musicale, italiana e dare un un ulteriore stimolo per chi vive all’estero per visitare i luoghi d’origine della propria famiglia e l’Italia in generale. Dati, questi, evidenziati dal comunicato che riportiamo di seguito.
Festival di Sanremo: tanti gli italiani all’estero e gli italo-discendenti che lo seguono
“Il Festival di Sanremo – come ha ricordato anche il conduttore e direttore artistico Carlo Conti – è un evento che unisce gli italiani all’estero. Il Festival è molto più di una competizione musicale: è una festa, una tradizione, una celebrazione della creatività italiana e della sua cultura musicale. Sono tanti gli italiani all’estero e gli italo-discendenti che seguono Sanremo. A loro vogliamo lanciare un invito: venite a fare un viaggio delle radici in Italia, venite a scoprire le vostre origini”, spiega Giovanni Maria De Vita, coordinatore del progetto sul Turismo delle Radici per la Direzione generale degli italiani all’estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Infatti, spiega De Vita “Sempre più persone oggi cercano di tracciare le linee della propria genealogia, ritornando nei luoghi d’origine delle proprie famiglie. Una tendenza che diventa opportunità perché il turismo delle radici rilancia territori in crisi, contrasta il fenomeno dello spopolamento, sostiene l’occupazione in settori chiave come l’ospitalità e promuove il patrimonio culturale e naturale. È un turismo lento che può anche rappresentare una risposta al fenomeno dell’overtourism. Oggi riveste un’importanza cruciale per l’Italia dove l’operazione Turismo delle Radici è entrata nel vivo grazie a ITALEA, il programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU”
Il Turismo delle radici nasce con l’intento di far scoprire cultura, riti e tradizioni e valorizzare i luoghi che non sono meta del turismo di massa. Il progetto coinvolge oltre 800 piccoli Comuni italiani, vincitori del bando per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti.
I numeri del 2024
Secondo uno studio Assoturismo Confesercenti in collaborazione con CST – Centro studi turistici di Firenze – gli arrivi turistici strettamente legati alla motivazione di “visita al paese di origine” sono stati oltre 6,6 milioni, cioè il +6,2% rispetto alle aspettative di inizio anno, e circa 34,4 milioni le presenze turistiche. Per il 2024, le stime sulla spesa sostenuta dai viaggiatori delle “radici” indicano un ammontare di circa 5 miliardi di euro. Un valore destinato a crescere ulteriormente per attestarsi oltre i 5,5 miliardi di euro nel 2026. I turisti di ritorno sono in aumento, con una crescita prevista di oltre 3,5 milioni di presenze in più nel biennio 2025/2026 e un incremento di oltre 510 milioni di euro di spesa turistica sul territorio.
Per informazioni: comunicazione@italea.com
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