Speranze e Confini: Immagini di Migranti a Ventimiglia nella Narrazione Visuale di Dario Bosio

Alcuni migranti sul greto del fiume Roya di Ventimiglia nel reportage Di Speranze e Confini di Dario Bosio
Alcuni migranti sul greto del fiume Roya di Ventimiglia nel reportage Di Speranze e Confini di Dario Bosio

Di Speranze e Confini, Of Hopes and Borders, è il titolo della conversazione e video proiezione che si svolgerà stasera, venerdì 1 Giugno 2018 alle 19, alla chiesa di S.Antonio a Ventimiglia.

Si tratta di un progetto-documentario realizzato da Dario Bosio nell’ambito di un Master in Antropologia Visuale completato alla Freie Universität di Berlino, definito dal suo autore “un’etnografia visuale che indaga la realtà quotidiana dei migranti africani bloccati al confine franco-italiano di Ventimiglia”.

Di speranze e Confini: con i migranti nel greto del fiume Roya

Il reportage visuale è stato prodotto nella prima metà del 2017, mesi in cui Dario, ventimigliese di nascita, “ha ‘vissuto’ tra il greto del fiume Roya e il centro di accoglienza volontaria voluto da Don Rito Alvarez , chiuso dalla prefettura il 14 agosto dello stesso anno” (Sull’emergenza migranti a Ventimiglia    leggi: https://monacoitaliamagazine.net/mi-scusi-e-qui-la-frontiera-uno-sguardo-oltre-confine-la-situazione-migranti-a-ventimiglia  ed anche https://monacoitaliamagazine.net/il-sindaco-di-ventimiglia-ioculano-e-lonorevole-vazio-stamane-dal-ministro-dell-interno-minniti-per-rappresentare-la-grave-situazione-che-vive-la-citta-di-ventimiglia).

Dario, che vive attualmente a Torino dove insegna Reportage allo IED, l’Istituto Europeo di Design, nel realizzare Di Speranze e Confini  ha scelto “di avere un approccio di conoscenza delle persone estremamente rispettoso delle condizioni di vita rudi in cui queste si sono venute a trovare” come lui stesso ha spiegato nei mesi scorsi anche agli allievi di alcune scuole superiori della provincia.

Il processo di conoscenza con gli intervistati

Infatti le immagini, spiega il testo di presentazione diffuso per la serata del 1 giugno “sono scaturite dall’obiettivo fotografico con il consenso delle persone dopo un graduale processo di conoscenza e con l’intervento attivo delle stesse persone ritratte, che hanno scritto sulle immagini il messaggio essenziale della propria odissea personale e collettiva”.

“La serie di foto riflette la natura frammentata della ricerca da me condotta nella città di Ventimiglia – ha spiegato Bosio – mentre lavoravo con numerosi giovani adulti, provenienti dall’Africa sub sahariana, alla creazione di una narrazione visuale che avrebbe indagato il modo in cui il confine sia percepito da coloro che sono più direttamente toccati dalla sua esistenza…”.

Un'immagine di repertorio dell'accampamento di migranti nei pressi del valico di confine fra Italia e Francia di Ponte San Ludovico, prima dello sgombero del 2015 Ft©arvalens

Un’immagine di repertorio dell’accampamento di migranti nei pressi del valico di confine fra Italia e Francia di Ponte San Ludovico, prima dello sgombero nel 2015. Ft©arvalens

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