Di Angela Valenti Durazzo – Sono moltissime le piante d’arancio che ancora oggi ornano alcune strade del Principato, come rue Grimaldi, Princesse Florestine, avenue de Grande Bretagne, boulevard de Belgique, ed altre, o i giardini privati e spazi pubblici. In questo periodo dell’anno sono carichi di frutti e ci riportano ad una tradizione monegasca (e delle zone limitrofe) dei secoli scorsi, favorita dal clima mediterraneo molto mite e confermata anche dall’esistenza di strade come rue des Orangers nel quartiere della Condamine.
403.909 limoni e 286.160 arance raccolti nel 1815
Le arance, insieme ai limoni ed alle olive, nei secoli scorsi rappresentavano infatti un’importante risorsa per il Principato e per le zone confinanti.
Da un documento d’archivio citato da Louis Canis nel libro “Notre passé” (pubblicato sotto l’egida del Comitato nazionale delle tradizioni monegasche nel 1963) appare che “nel 1815 sul territorio di Monaco, vennero raccolti 403.909 limoni e 286.160 arance”.
Un’ordinanza del Principe Honoré V ci informa inoltre dell’esistenza di un comitato monegasco a garanzia di arance ed aranceti. I membri di quest’ultimo, nominati dal principe stesso, “avevano il compito di vigilare all’applicazione delle regole sulla ‘police des citrons’.
Il comitato era inoltre incaricato annualmente di presentare una lista di addetti speciali (préposé) selezionati fra le persone più degne, che dovevano prestare giuramento di fronte al tribunale ed erano in sostanza degli agenti al servizio del comitato.
Questi ultimi avevano l’obbligo di lasciare i luoghi della raccolta solo quando erano andati via tutti gli altri lavoranti, ai quali era espressamente vietato cogliere limoni, arance o bigarades (arance amare) senza l’assistenza di un préposé, pena un’ammenda di 50 franchi”.
Mentre ancora oggi nei giardini condominiali monegaschi dove vi sono alberi d’arancio vi è l’usanza di far raccogliere le arance e dividerle fra i condomini.
A sottolineare il significato legato a strade come rue des Orangers è anche Gabriel Gabrielli, autore di “Per Carrugi. Storia illustrata delle strade del Principato di Monaco”.
Alla Condamine Giardini piantati ad agrumi
“Neanche cinquanta anni fa il quartiere della Condamine era ancora un’isola verde – spiega Gabrielli – con i suoi giardini recintati piantati ad agrumi, mentre lungo i sentieri le arance debordavano dai muri di cinta e lasciavano penzolare i loro frutti dorati”.
“Il micro clima che regna tra Cap Ferrat e les contreforts des Baousse Rousse – prosegue l’autore – ha fatto sì che da Monaco a Mentone gli agrumi abbiano per molto tempo rappresentato una fonte di sostentamento non trascurabile dell’antico Principato di Monaco, che raggruppava Monaco, Roquebrune, Mentone. L’arancia dolce o amara (bigaradier) è infatti impiegata in pasticceria, confetteria, farmacia e profumeria”.
“Da Monaco a Mentone – riporta Domenico Astengo nel volume “L’Altro Sguardo. Artisti e viaggiatori in Liguria dal ‘700 al ‘900” – la strada è bellissima ed il profumo dei limoni e degli aranci, le graziose cascatelle naturali sono tanto affascinanti da far quasi dimenticare i terribili baratri” (gli strapiombi dell’antica strada della Cornice). E certo il perpetrarsi di tradizioni come la Fête du Citron di Mentone lo conferma.
Gli aranceti erano dunque sia una risorsa economica che una bellezza paesaggistica per i viaggiatori e gli aristocratici in gran parte provenienti da Paesi “dove di frutti maturi non esistono altro che le mele cotte”, come ironizza nell’ottocento Alexandre Dumas, anche lui fra gli estimatori del tratto di Riviera tra Italia e Francia che condivide ancora oggi profumi e bellezza paesaggistica.
Tratto da MontecarloIN
novembre 2015
Sulla vegetazione e la flora nel Principato di veda anche:
http://monacoitaliamagazine.net/giardini-monaco-installate-cassette-nido-uccelli
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