Fabio Lamborghini alla Serata dell’Ambasciata Italiana a Monaco su Ricerca e Design: “Vi Racconto Mio Zio Ferruccio”

Fabio Lamborghini alla serata dell'Ambasciata Italiana a Monaco sulla Ricerca: “Vi Racconto Mio Zio Ferruccio”

La nascita della Lamborghini, emblema della tradizione automobilistica italiana nella sua espressione più alta; gli aneddoti sul mitico Ferruccio Lamborghini (1916-1993) raccontati dal nipote Fabio, e più in generale il rapporto tra design ed innovazione sono stati al centro della serata “Innovazione e Tecnologie oggi” a cura dell’Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco, in collaborazione con l’agenzia Communiqué, della scorsa settimana al Fairmont di Monte Carlo.

A prendere la parola dopo il saluto dell’Ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, Cristiano Gallo, sono stati Gianluca Gottardi, titolare della G&G di Trento e Daniele Fabiani, patron della toscana ArteViva ed infine Fabio Lamborghini (nella foto d’apertura) che ha ripercorso le tappe dell’ascesa del celebre zio, nato a Renazzo, in provincia di Ferrara da una famiglia contadina.

Monte Carlo - Giornata sulla ricerca italiana nel mondo: l'Ambasciatore d'Italia Cristiano Gallo con Daniel Boeri del Consiglio Nazionale (il Parlamento) di Monaco. Ft©arvalens

Giornata sulla Ricerca Italiana nel Mondo: l’Ambasciatore d’Italia nel Principato Cristiano Gallo con Daniel Boeri rappresentante del Consiglio Nazionale (il Parlamento) di Monaco. Ft©arvalens

“Ferruccio Lamborghini tornato dalla guerra doveva trovare un lavoro – ha raccontato il nipote al pubblico intervenuto al Fairmont – non voleva fare l’agricoltore perché non gli piaceva il lavoro della campagna, ed avendo il bernoccolo della meccanica diventò imprenditore. Cercando di aiutare gli agricoltori e ben sapendo quanta fatica si faceva nelle campagne volle inventare un trattore economico, perché quelli che esistevano allora costavano tanto e solo pochi se li potevano permettere. Lui invece volle dare un trattore a tutti”.

Nasce così la Lamborghini trattori che diventa una delle più importanti aziende di macchine agricole in Italia.

“Il suo primo trattore – prosegue il nipote – venne chiamato Carioca. La cosa bella è che queste macchine erano una trasformazione di mezzi militari, parliamo di Jeep, che costavano molto poco ed erano accatastate in officine e un po’ ovunque dopo la guerra. Riuscì a convincere suo papà (che si fece mille volte il segno della croce) a prestargli i soldi e comprò circa 400 Jeep. Da lì iniziò la grande trasformazione. Taglia, cuci, rivernicia e assembla ne uscì un trattore che alla fine di tutto questo lavoro costava circa la metà rispetto agli altri”.

La supercar di Lamborghini e la competizione con Ferrari

Ma il geniale italiano non si accontenta del successo ottenuto. “Ferruccio Lamborghini aveva la passione per le automobili – continua il nipote Fabio – tanto è vero che nel dopo guerra aveva trasformato, potenziando motore e carrozzeria, la sua Fiat Topolino, macchina che faceva 60 chilometri all’ora, in un’auto che andava a 130 chilometri all’ora. Avendo raggiunto il benessere economico grazie alla sua azienda, comincia a comprare per sé Alfa Romeo, Jaguar, Aston Martin, Maserati e nel 1962  il modello di punta, della Ferrari, la 250 GT. Ma poiché gli pareva avesse la frizione un po’ debole la sostituisce con la frizione di un trattore Carioca, più robusta. La frizione regge quindi il problema è risolto brillantemente”.

Da lì alla creazione della propria auto di lusso il passo è breve ed il 26 ottobre dello stesso anno nasce la Lamborghini 350 GT, prima nata della casa automobilistica italiana.

Sulla vita di Ferruccio Lamborghini si veda:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ferruccio_Lamborghini

Su alcune recenti iniziative dell’Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco si veda:

https://monacoitaliamagazine.net/donne-allopera-serata-musicale-ambasciata-italiana-8-marzo

https://monacoitaliamagazine.net/tre-protagonisti-del-cinema-monte-carlo-inaugurazione-della-settimana-della-lingua-e-della-cultura-italiana-nel-mondo

https://monacoitaliamagazine.net/premio-campiello-monte-carlo

 

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