Perinaldo Festival
Un bel tramonto rosa sulla vallata ligure che storicamente ha molti scambi con la Francia; e poi musica fino a tardi in una serata su e giù per le stradine di Perinaldo, antico borgo della provincia di Imperia.
Una località particolarmente apprezzata dai turisti francesi, tedeschi, svedesi ecc. per le bellezze paesaggistiche e le specialità enogastronomiche.
Scorci di un’Italia dove le località amene e ricche di storia e tradizioni sono sparse ovunque.
Sabato 3 agosto 2019, durante la festa della musica che si è tenuta all’interno della XIII edizione di Terre di Confine Perinaldo Festival e i Concerti del Ponente Ligure (presentato dal Comune di Perinaldo con l’associazione dell’Orchestra da Tre Soldi e la partecipazione dei comuni di Ventimiglia, Bordighera e Ospedaletti dal 27 luglio al 4 agosto) le note e l’energia della Fantomatik Orchestra (street sound) si sono diffuse fra piazze e tetti che incorniciano il cielo del paese incastonato a 600 metri di altezza, dove ha visto la luce il famoso astronomo Gian Domenico Cassini (a cui è dedicato il locale osservatorio astronomico).
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A Perinaldo fra Astronomia e Slow Food
A Cassini, divenuto direttore dell’Osservatorio di Parigi, va fra l’altro riconosciuta la scoperta di 4 satelliti di Saturno, oltre alla “divisione di Cassini” negli anelli di Saturno e alla scoperta della “grande macchia rossa di Giove” (insieme a Hooke).
Immersi in questo antico angolo di Liguria i musicisti hanno percorso il centro storico con passo veloce fino al Castello, mettendo fiato e passione in una coinvolgente performance musicale (si tratta di un gruppo “funky, soul e rhythm’n’blues, con influenze etno, pop e dance”) seguiti da turisti ed abitanti che ballavano, fotografavano e battevano le mani.
Contemporaneamente accanto all’ex municipio, in attesa dell’esibizione finale dell’orchestra, sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Nicolò (del 1045), si sono svolti due concerti di musica classica nelle piazze e nelle antiche chiese del borgo (vedi foto).
Non poteva mancare anche una “tipica” pasta al pesto, la grigliata di carne, le patatine fritte ecc. da gustare sui tavoli all’aperto, a cura della pro loco di Perinaldo.
I turisti del borgo che è anche Bandiera arancione TCI attendono adesso gli altri eventi dell’estate (vedi sotto) e soprattutto di gustare (si raccoglie tra maggio e giugno ma viene anche conservato sott’olio) il carciofo di Perinaldo divenuto dal 2008 presidio slow food, e vanto locale insieme alle olive taggiasche.
Si legge infatti su una nota del Comune ligure che questa qualità di carciofi discende dal violet francese, coltivato nella vicina Provenza, portato in dono ai perinaldesi, secondo la leggenda, addirittura da Napoleone Bonaparte.
L’eco della storia e le moderne esigenze della biodiversità, ancora una volta si fondono in questa parte di Liguria.
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