Renato Ronco e la Passione per il Giornalismo Sportivo, Intervista al Vincitore del Parmurelu d’Oru: “Ho Imparato ad Essere Semplice dai Grandi Personaggi che Ho Incontrato”

Renato Ronco e la Passione per il Giornalismo Sportivo, Intervista al Vincitore del Parmurelu d'Oru: "ho imparato ad essere semplice dai grandi personaggi che ho incontrato"

di Angela Valenti DurazzoRenato Ronco, la passione per la sua Liguria e per il giornalismo sportivo “Ho girato il mondo per lavoro – dice – ma sono sempre rimasto a Bordighera”.

In 55 anni di carriera, di cui 32 in televisione a TeleMonteCarlo (come molti ricorderanno era un’importante emittente televisiva in lingua italiana trasformata, dopo numerosi passaggi di mano, in La7) Ronco ha mandato in onda 1423 puntate della rubrica automobilistica settimanale, “Crono”, 400 delle quali ambientate a Bordighera.

Non stupisce quindi che proprio a lui sia stato assegnato quest’anno il Parmurelu d’Oru. Renato Ronco si legge nelle motivazioni del prestigioso riconoscimento bordigotto“ha sempre lavorato con grande entusiasmo e passione, ha affrontato con coraggio la sfida lanciata dal giornalismo sportivo in vari ambiti, agli albori della telecronaca e quando non esistevano ancora trasmissioni sulle discipline secondarie”.

La consegna del premio che si tiene ogni anno nella città dell’estremo ponente Ligure – ideato da Descu Rundu, associazione culturale di Bordighera presieduta da Romolo Giordano, e la cui presidenza della giuria è affidata alla studiosa e scrittrice Gisella Merello – è fissata domenica 28 ottobre all’ex Chiesa Anglicana ed è aperta al pubblico.

L’ambita spilla dorata – che riproduce la palma intrecciata manualmente, come vuole la tradizione, in occasione della Domenica delle Palme – viene attribuita infatti ogni anno “ad un personaggio vivente nato o residente o riconducibile a Bordighera che si sia distinto nel far conoscere il nome della città”.

E’ stata assegnata in passato ad artisti e personaggi di calibro internazionale tra cui citiamo lo scomparso Giancarlo Golzi, batterista dei Matia Bazar; Sergio Biancheri pittore, incisore, scultore e ceramista bordigotto, e da ultimo, nell’edizione del 2017, Marcus Bicknell, discendente del celebre Clarence Bicknell (1842–1918) botanico, illustratore e studioso britannico fondatore del museo-biblioteca di Bordighera.

Su Marcus, discendente di Clarence Bicknell, a Bordighera leggi:http://monacoitaliamagazine.net/clarence-bicknell-mostra-bordighera

http://monacoitaliamagazine.net/bordighera-festeggia-centenario-scomparsa-clarence-bicknell

Assicuratore e giornalista sportivo, le due vite di Renato Ronco 

Ho vissuto due vite – spiega l’esperto del GP di F1 – una come agente di assicurazioni a Bordighera (agenzia che ho tenuto fino al ’90) e l’altra come esperto di automobilismo e giornalista, determinata dalla grande passione”.

La carriera di Ronco, infatti, è ricca di eventi ed incontri importanti. A 26 anni, insieme a Daniele Audetto “ha dato vita alla “Scuderia Automobilistica delle Palme di Bordighera” attirando piloti di prestigio anche dal Nord Italia. Grazie alla partecipazione di validi sportivi, in particolare, del concittadino Gigi Taramazzo, la scuderia ha conseguito due campionati italiani oltre a lusinghieri risultati nei rally, lanciando anche nuovi piloti: in particolare Daniele Audetto che da quest’esperienza ha preso l’avvio per la sua lunga ed importante carriera in campo automobilistico”.

Per l’iniziativa della scuderia delle Palme, Renato Ronco è stato nominato “Cittadino Benemerito di Bordighera” nel 1970 in occasione del cinquecentenario della Città.

La stima di Ayrton Senna e gli anni di TeleMonteCarlo

E poi l’esperienza televisiva a TeleMonteCarlo (da non confondersi con la francese TMC; per saperne di più sull’emittente vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Telemontecarlo).

Su TeleMonteCarlo – si legge ancora sulla motivazione del Parmurelu d’Oru – tra gli anni ’80 e ’90, ha ottenuto successo con le telecronache “in diretta” della Formula1; con il Processo al Gran Premio di Formula 1; le telecronache “live” delle gare di Formula Indianapolis, oltre a quelle del Motomondiale e alla 24 ore di LeMans”.

Molte le personalità sportive nel campo della F1 che Ronco ha ospitato in trasmissione ed in alcuni casi frequentato anche fuori dai salotti televisivi, e molti anche gli aneddoti ad esse legati:

Ayrton Senna che ho incontrato molte volte, aveva una sensibilità superlativa ed un rispetto notevole – racconta – aveva inoltre molto rigore con se stesso. Alex Zanardi, invece: grande personaggio sotto il profilo sportivo, lo è, adesso come allora, anche sotto il profilo umano e filosofico”.

Ma la professione ha permesso al bordigotto con la passione per le quattro ruote di conoscere anche, nel corso della sua carriera, personaggi del mondo del giornalismo:

Ho avuto la fortuna di incontrare Indro Montanelli, che registrava a Milano il commento al telegionale di TMC ed ogni tanto quindi veniva a Monte Carlo. Lo ho trovato molto cordiale, così come ho trovato altrettanto cordiale Enzo Biagi, incontrato casualmente alla Rai perché registrava prima di me. Uscendo dallo studio mi ha detto con simpatia “le lascio la sedia calda”. Sono stato arricchito da questi incontri che mi hanno fatto capire quanto sia importante essere semplici nel rapporto con gli altri. E per me questo è stato un insegnamento di vita”.

La stessa semplicità con cui Ronco, ritirerà, c’è da immaginarlo, il suo Parmurelu d’Oru il prossimo ottobre a Bordighera. Un riconoscimento del quale, fra tante soddisfazioni professionali, si ritiene particolarmente fiero.

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