Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano, per la tredicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, durante il quale “700 luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città”, spiegano al FAI.
“Questa edizione – ha dichiarato la Presidente FAI Liguria, Farida Simonetti – è un momento di pieno raggiungimento degli obiettivi del FAI poiché siamo in grado di restituire alla città di Genova un bene di particolare interesse per la storia delle attività artigianali che rendevano vivo il centro storico genovese nella zona pulsante dei moli, la Borsa, gli “scagni” degli armatori. Come è stato per la Barberia, i costanti interventi sui beni FAI (in Liguria sono in corso quelli per arrivare all’apertura di Villa Rezzola a Lerici) sono possibili proprio grazie al contributo di quanti, partecipando alle visite proposte nelle Giornate FAI, non solo dimostrano la propria sensibilità verso il patrimonio, ma si rendono parte attiva nella sua conservazione sostenendo l’azione del FAI con un proprio contributo”.
Si tratta di un’occasione, quindi, per passare il fine settimana alla scoperta del ricco patrimonio paesaggistico e artistico italiano, dei luoghi talvolta meno conosciuti e delle località vicine a dove viviamo (le visite sono a contributo libero).
“In Liguria – riporta una nota – grazie all’impegno dei sei Gruppi Giovani, in collaborazione con le sei Delegazioni territoriali della nostra regione, che ancora una volta hanno individuato nuove realtà da proporre, saranno offerte visite (vedi oltre dettaglio aperture) alla scoperta di tre borghi, Tellaro (SP), Castelvecchio di Rocca Barbena (SV) e Baiardo (IM), di emergenze storiche come il Teatro Sacco di Savona o il Castello Brown a Portofino e di realtà produttive e di ricerca come l’Istituto Idrografico della Marina a Genova“.
Ecco l’elenco più particolareggiato delle aperture in Liguria, e nella provincia di Imperia, che certamente, data la vicinanza, è più facilmente raggiungibile anche dalla vicina Francia o dal Principato di Monaco.
(Trovate l’elenco completo dei luoghi aperti in Liguria e modalità di partecipazione all’evento anche sul sito: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=LIGURIA)
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
Sabato 12 e domenica 13 Ottobre: Elenco Giornate FAI in Liguria (il Comunicato)
- Delegazione La Spezia
“Aperture “religiose” per l’estremo Levante, ma i tre edifici sacri sono un buon alibi per raccontare uno dei più affascinanti e romantici borghi marinari dell’intera regione: Tellaro.
L’ex Oratorio di Santa Maria in Selàa risale al XVII secolo, costruito come luogo di culto e di riferimento spirituale per i pescatori e i marinai del borgo. Oggi è utilizzato per eventi culturali, mostre d’arte e concerti. L’eccezionalità della visita risiede nella possibilità di ammirare da vicino gli affreschi e gli stucchi del XVII e XVIII secolo, normalmente non accessibili e di ascoltare approfondimenti sulla storia e sull’architettura dell’oratorio, rivelando dettagli inediti e curiosità. I visitatori possono anche esplorare la sacrestia, solitamente chiusa al pubblico, dove sono conservati arredi liturgici e oggetti sacri d’epoca. Il tutto sarà accompagnato da eventi collaterali quali concerti, mostre e degustazioni di prodotti tipici.
La Chiesa di San Giorgio è un simbolo della storia e della cultura di Tellaro. La sua fondazione risale al 1584, su un sito già frequentato in epoca medievale. La costruzione della chiesa, con il suo robusto campanile, aveva anche una funzione difensiva, fungendo da torre di avvistamento. L’abilità delle maestranze locali è evidente nella qualità delle decorazioni e degli arredi, facendone un gioiello dell’architettura barocca ligure.
La chiesa partecipa al nuovo censimento dei Luoghi del Cuore del FAI, per cui la visita diventa un gesto di sostegno e di consapevolezza culturale che si potrà anche tradurre nella vostra firma a sostegno della sua candidatura.
La Chiesa di Santa Maria Stella Maris, patrona dei navigatori, si trova in una posizione strategica, con una vista panoramica sulla costa e sul mare. Fu costruita nel 1866 per servire come luogo di culto per i marinai e gli abitanti di Tellaro. Bell’esempio di architettura religiosa ottocentesca, con vetrate colorate del XX secolo e un organo a canne pregevole esempio di artigianato musicale dell’epoca. Si visiteranno anche spazi solitamente chiusi al pubblico, come la sacrestia storica e la terrazza panoramica che offre viste spettacolari sul Golfo dei Poeti. Le visite guidate arricchiscono l’esperienza con dettagli storici e artistici, svelando curiosità sulla costruzione della chiesa e sul suo ruolo nella comunità marittima.
Sabato dalle 10,30 alle 18,00 con ultima visita alle 17,30 e domenica dalle 10,00 alle 18,00 con ultima visita alle 17,30 – Si potrà arrivare a Tellaro con alcune navette gratuite che partiranno dal parcheggio della Venere Azzurra di Lerici ed effettueranno corse A/R in entrambe le giornate. Sconsigliato l’arrivo a Tellaro con auto propria a causa dei ridotti parcheggi disponibili e della ZTL. La Chiesa di San Giorgio si trova in fondo a un tipico caruggio ligure e non è raggiungibile da persone con ridotta capacità motoria”.
- Delegazione Portofino Tigullio
“Storia e mondanità per l’apertura (solo domenica 13) del Castello Brown di Portofino.
Al centro di una delle più belle baie del Mediterraneo, il castello domina la mitica “piazzetta” ed è circondato dalle ville più prestigiose del jet set internazionale; la sua terrazza lussureggiante si sporge verticalmente sopra il borgo, come a sorvolarlo in elicottero, e si offre come terrazza unica.
Durante alcuni scavi nella zona dove oggi sorge la fortezza militare furono rinvenute tracce di un’antica torre di avvistamento di epoca romana tra il II e il III secolo. Le prime notizie ufficiali sull’odierna struttura risalgono invece al 1425. Fra il 1554 e il 1557, su progetto dell’ingegnere Giovanni Maria Olgiato (progettista di fiducia del re Carlo V di Spagna), il castello fu allungato, ampliato e rinforzato. Dopo il Congresso di Vienna, diventata la Liguria sabauda, la fortezza militare venne dismessa e disarmata; nel 1867 fu acquistata dal console del Regno Unito a Genova sir Montague Yeats Brown e nuovi lavori di ampliamento, affidati all’architetto Alfredo d’Andrade, modificarono l’originale struttura secondo i canoni architettonici e il corredo interno di quell’epoca. Il castello è circondato da un giardino mediterraneo ricco di fiori, roseti e pergolati. All’interno si possono osservare numerosi bassorilievi e arredi di pregevole fattura, in marmo o in ardesia. La terrazza dove un tempo erano alloggiate le artiglierie fu trasformata dal console Brown in uno splendido giardino, ancora oggi rigoglioso e romantico e con una vista mozzafiato. Salendo al piano superiore si attraversa una scala ricoperta da “laggioni”: l’uso delle maioliche per rivestire le pareti era molto diffuso in Liguria. Nel vano scale è possibile ammirare una copertura medievale lignea a cassettoni dipinte con immagini di santi, martiri e regnanti. Al primo piano sono presenti varie stanze a tema: la sala “Dolcevita” conserva le immagini d’epoca di tutti i personaggi illustri che visitarono Portofino, una stanza è dedicata al plastico del borgo in miniatura, incorniciato con mobilia originale e di inestimabile valore, nella stanza circolare è possibile fruire di un po’ di storia locale; infine si sale sulla torre.
Una volta arrivati nel borgo di Portofino il Castello Brown è raggiungibile tramite una breve passeggiata a piedi di circa 10 minuti, dal sagrato della chiesa di San Giorgio o alternativamente dal parco omonimo che parte dalla fine del molo di Portofino. Solo domenica dalle 10,00 alle 18,00 con ultima visita alle 17,30″.
- Delegazione di Genova
“ll capoluogo regionale propone ai visitatori uno dei più importanti (e poco noti alla cittadinanza) istituti scientifici militari d’Italia: l’Istituto Idrografico della Marina.
Fu fondato a Genova nel 1872 all’interno del Forte San Giorgio, uno dei bastioni della cinta muraria cinquecentesca della città di Genova, la cui posizione, subito a ridosso delle prime alture, consente di dominare la città e il bacino portuale. Con la fondazione dell’Ufficio Idrografico con decreto del 26 dicembre 1872, in analogia con gli omologhi enti cartografici delle altre nazioni marinare, i compiti dell’Ufficio si dilatano e richiedono spazi ulteriori per uffici e laboratori. Negli anni di guerra nel comprensorio si stanzia il Comando tedesco e si realizza un rifugio antiaereo con vie d’ingresso e di fuga in posizioni strategiche: si tratta di una galleria rivestita di cemento armato che si snoda attraverso l’intero comprensorio a una profondità variabile di 10-15 metri sotto il piano di calpestio dello stesso. L’Istituto Idrografico della Marina è Organo Cartografico dello Stato, responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale relativa ai mari italiani. Il percorso individuato, in collaborazione con i militari, prevede una sezione dedicata alla storia del Forte San Giorgio e al contesto storico artistico, una sezione dedicata alla storia della cartografia che in modo diacronico racconti anche la cartografia moderna, una sezione dedicata alle attività di navigazione e mappatura dei fondali marini e, infine, una sezione dedicata allo studio dei fenomeni ambientali determinati dall’antropizzazione (analisi ambientale dei mari, dei ghiacciai dei poli). Questo aspetto è particolarmente in linea con una delle mission del FAI. Il percorso sarà caratterizzato anche da video installazioni che renderanno il racconto ancora più accattivante. La visita è resa speciale dal fatto che si potrà entrare nelle stanze più segrete dell’Istituto. La più significativa è certamente la stanza dei pendoli o del tempo dove vengono ancora custoditi i pendoli e gli orologi.
Passo dell’Osservatorio 4, Genova – L’istituto è raggiungibile con le linee AMT 35 e 36 fermata Almeria/Osservatorio; è possibile arrivare anche a piedi percorrendo Salita Oregina. Sconsigliato l’uso dei mezzi privati a causa della limitatissima disponibilità di parcheggi. Sabato e domenica dalle 10,00 alle 17,30 con ultima visita alle 16,30″.
- Delegazione di Savona
“Un tuffo (anzi, due tuffi) nella storia sociale e artistica della città di Savona con la visita a uno storico teatro e un sontuoso palazzo nobiliare.
Il Teatro Sacco, nel centro storico di Savona, fu edificato all’interno del preesistente palazzo nobiliare da cui ha preso il nome. Nell’epoca dell’Illuminismo un aristocratico savonese si costruì un teatro in casa, capace di ospitare circa 300 spettatori, aprendo al resto della città nel 1785 i segreti e la magia della messinscena. Sotto il Regno Sardo il teatro conobbe l’apice del successo e del pregio artistico, onorato anche dalla presenza di Reali di Casa Savoia. Dal 1853 perse progressivamente la sua importanza e rimase pressoché chiuso dal 1939 fino agli anni ’70; oggi è riemerso dall’oblio per volontà dell’attuale proprietario e dell’interessamento dell’associazione S.A.C.C.O., che ha ridato voce ad uno dei più antichi teatri ancora in attività di tutta la Liguria. Il Teatro Sacco è un bene solitamente aperto per le normali attività teatrali che si inaugurano proprio in questo periodo. La visita delle GFA dà l’occasione di conoscere l’interessante storia del teatro, soggetto anch’esso agli alti e bassi delle vicissitudini della città di Savona.
Il cinquecentesco Palazzo Ferrero-Grassi-Lamba Doria nacque dall’unione di tre corpi di fabbrica antichi in un’unica soluzione architettonica; dai Ferrero passò ai Grassi e infine alla famiglia Lamba Doria, legata alle imprese marinare e politiche della Repubblica di Genova. Ogni passaggio di proprietà ha contribuito ad arricchire la struttura sia dal punto di vista artistico che architettonico. Venne acquistato dalla Camera di Commercio nel 1952 e restaurato. L’architettura del Palazzo si inserisce perfettamente nel contesto dello sviluppo urbanistico di Savona durante il Rinascimento e rappresenta un esempio di architettura aristocratica tipica del periodo, con un uso monumentale della pietra locale e portali raffinati che esibiscono l’influenza genovese anche nella simbologia del potere di queste famiglie. Nelle decorazioni dell’edificio si leggono le storie di borghesi arricchiti, banchieri, nobili di vecchia schiatta, delusioni ed entusiasmi che per secoli hanno avuto in Palazzo Ferrero-Grassi-Lamba Doria il fulcro di esistenze ormai cancellate dalla Storia, sotto l’egida di ermafroditi e sileni immaginati da un artista maledetto condannato per omicidio e restaurati da un agguerrito socialista militante, decoratore raffinato e giornalista di razza negli anni in cui nacque l’Italia contemporanea.
· Teatro Sacco: via Quarda Superiore 1, Savona; sabato dalle 10,00 alle 17,00 con ultimo ingresso alle 16,30 e domenica dalle 10,00 alle 15,00 con ultimo ingresso alle 14,00
· Palazzo Ferrero-Grassi-Lamda Doria: via Quarda Superiore 16, Savona. Il palazzo si trova nella zona della Darsena di Savona: sono presenti vari parcheggi pubblici a disposizione. Sabato e domenica dalle 10,00 alle 17,00 con ultimo ingresso alle 16,00″.
- Delegazione Albenga Alassio
“Uno splendido borgo medievale è la proposta della delegazione FAI ingauna-alassina: nel roccioso entroterra di Albenga, Castelvecchio di Rocca Barbena è veramente uno dei Borghi più Belli d’Italia ed è stato insignito della Bandiera Arancione del TCI.
Abbarbicato sulla roccia a 420 metri di altitudine, il centro storico ai piedi dell’antico castello marchionale mostra ancora la sua natura medievale. Le origini del borgo sembrano risalire ai primi insediamenti di età romana intorno al I secolo d.C. Successivamente fu sede del feudo dei marchesi di Clavesana; quando i marchesi trasferirono la loro sede a Zuccarello alla fine del XIV secolo rimase ancora un centro strategico importante, conteso nel Seicento tra i Savoia e la Repubblica di Genova. I volontari FAI accompagneranno alla scoperta della storia del borgo toccando con mano i punti più importanti come i vecchi lavatoi o la piazza della Torre, senza trascurare le curiosità come gli antichi forni. Si raccomandano scarpe da ginnastica con suola adatta a percorsi irregolari e scoscesi.
La Chiesa parrocchiale Nostra Signora Assunta sorge nella parte bassa del borgo accanto all’antica porta di accesso lungo il Sentiero di Ilaria del Carretto che conduce a Zuccarello. Edificata nel XIII secolo, era la chiesa più importante della valle col ruolo di pieve matrice, l’unica dove potersi battezzare. Alla fine del Cinquecento fu adeguata ai canoni della controriforma e subì diversi rifacimenti in stile barocco. I visitatori scopriranno i segreti dell’edificio e la storia dell’antica pieve, anche attraverso la consultazione dei documenti conservati nell’archivio storico diocesano.
La visita al Castello Clavesana è riservata agli iscritti FAI. Il castello domina il borgo di Castelvecchio e la vallata circostante, eretto alle pendici meridionali della Rocca Barbena nell’XI secolo dai marchesi di Clavesana; poi passò sotto il controllo dei Del Carretto che gli preferirono come sede del feudo il castello di Zuccarello. Fu teatro di alcuni scontri durante la Battaglia di Loano tra l’esercito francese guidato da Napoleone e le truppe austro-sarde. Conserva parte dell’impianto originale, nonostante i numerosi rifacimenti che lo hanno interessato. I visitatori potranno addentrarsi nella corte interna e nelle stanze del piano terra, ammirando al contempo lo stupendo panorama sulla vallata. I volontari del FAI racconteranno un’epoca passata dove i marchesi e briganti potevano incontrarsi nei suggestivi caruggi di Castelvecchio di Rocca Barbena.
· Borgo: turni di visita: 10:00 – 10:30 – 11:00 – 11:30 e 15:00 – 15.30 – 16.00 – 16:30 – 17:00 – 17:30. Punto di ritrovo davanti alla Chiesa parrocchiale N.S: Assunta in Piazza della Chiesa. È possibile raggiungere il borgo tramite bus di linea solo il sabato (TPL n. 75 dalla stazione di Albenga) per poi spostarsi in centro a piedi. Da Zuccarello è possibile salire a piedi o in bici seguendo le indicazioni per Castelvecchio.
· Chiesa: sabato dalle 10,00 alle 12,30 con ultimo ingresso alle 11,30 e domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30 con ultimo ingresso alle 17,30
· Per accedere al Castello è richiesto ai visitatori di recarsi prima presso il banchetto dell’accoglienza in Piazza del Chiesa davanti alla Chiesa. Sabato dalle 14,00 alle 18,00; turni di visita ogni 30 minuti; ultimo ingresso ore 17,30; domenica dalle 10,00 alle 13,00, turni di visita ogni 30 minuti, ultimo ingresso ore 12,30″.
- Delegazione Imperia
“Nell’estremo Ponente le Giornate FAI di Autunno abbinano nel nome dell’artista Antonio Rubino (Sanremo 1880 – Bajardo 1964) le due città a lui più legate, Sanremo, suo luogo di nascita e di residenza e Bajardo, il borgo che fu origine della famiglia Rubino al quale fu sempre legato e dove morì.
Si inizia sabato 12 pomeriggio con la visita alla Sezione “Antonio Rubino” del Museo Civico di Sanremo, prima tappa di questo percorso che intende ripercorrere la vita di questo geniale artista del Novecento e parlare della sua straordinaria arte attraverso un’immersione totale e gioiosa nel suo mondo fantastico e colorato. Sono esposti grafici, dipinti e disegni, manifesti e giochi, libri e riviste illustrate, a partire dalle strisce del Corriere dei Piccoli del quale fu collaboratore-fondatore dal 1909, che furono da modello per numerosi artisti e scrittori fra i quali Federico Fellini e Italo Calvino. Ad aiutarci nel percorso ci saranno alcuni specialisti dell’opera di Antonio Rubino che sveleranno particolari inediti della sua vita e del suo eccezionale percorso artistico. Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, avendo beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007 – 2013 per il suo riallestimento.
Domenica 13 si salirà a Bajardo, il comune più alto in quota della provincia di Imperia, un sito che quasi certamente fu importante già per i druidi Celto-Liguri; fu definito alcuni anni fa dal blogger e fotografo Alberto Cane “il Tibet della Valle Nervia“. Un momento tragico fu il terremoto del 23 febbraio 1887; a Bajardo si ebbero 212 morti (su una popolazione di circa 1500) per il crollo della chiesa durante le funzioni del Mercoledì delle Ceneri. Nel XX secolo è diventato meta turistica: la sua altitudine garantisce aria pulita, acque sorgive limpidissime e caratteristiche organolettiche eccellenti per le olive dei suoi oliveti di montagna; un borgo vivo, ricco di testimonianze artistiche, feste popolari, tradizioni agricole, prodotti tipici.
Domenica 13 chi ama camminare nella natura potrà partecipare alla passeggiata naturalistica da Bajardo al Santuario di N.S.Assunta di Berzi in una vegetazione di bosco misto di castagno, pini silvestri e carpini lungo la mulattiera che collega Bajardo al Santuario di N.S. Assunta di Berzi, meta di pellegrinaggio, con belle aperture sulle montagne al confine con la Francia; osservando lo “scoglio dei quaranta” sul monte Bignone verrà ricordato Antonio Rubino, attraverso le sue favole ambientate in questo luogo misterioso. Giunti al Santuario di Nostra Signora dell’Assunta si visiterà il suo interno barocco raccontandone la storia.
· Museo Civico di Sanremo, Palazzo Nota, piazza A.Nota 2, Sanremo, sabato 12 dalle ore 15 alle 18
· Bajardo, orario di visita dalle 10 alle 18. Chi salirà a Bajardo in automobile verrà indirizzato verso le aree di parcheggio preposte, lungo le strade limitrofe al borgo e presso il cimitero, da cui si potrà raggiungere il centro con un servizio navetta. Si potrà arrivare a Bajardo anche con i bus di linea RT, con partenza da Sanremo Autostazione alle 9,00 e arrivo a Bajardo alle 10,05. La corsa di ritorno parte da Bajardo alle 19,30 e arriva a Sanremo alle 20,30.
· Per la passeggiata a Berzi, prenotazione obbligatoria da effettuarsi telefonando al 391 104 2608 o scrivendo alla mail imperia@delegazionefai.fondoambiente.it e lasciando nome, cognome, recapito telefonico, indirizzo mail. Contributo di 10 € per gli iscritti FAI, 15 € per i non iscritti. Previste tre partenze ore 9,30 -11,30 – 14,30; percorso solo andata, durata: 2 ore circa, dislivello: 300 mt circa, lunghezza: 4 km circa; ritorno a Bajardo tramite un pulmino a 9 posti messo a disposizione dal Comune di Bajardo con partenza ogni 30 minuti circa. Numero partecipanti 25 al massimo per gruppo. Necessarie scarpe con buona suola non liscia, adatte a camminare sui sentieri”.
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RIAPRE A GENOVA LA BARBERIA GIACALONE
“Il FAI, dopo averne curato i lavori di messa in sicurezza impiantistica e di restauro conservativo, presenta al pubblico l’antica Barberia situata in vico dei Caprettari, un vero gioiello da scoprire nel cuore della città portuale, di fronte agli storici moli, non lontano dalla piazza della antica Borsa e un tempo circondata dagli “scagni”, gli uffici di spedizionieri e armatori.
Su una superficie di soli 10 metri quadrati, la bottega fu aperta dal barbiere Giacalone nel 1908 che qualche decennio dopo, nel 1922, fece rinnovare l’arredamento interno secondo le tendenze art déco dell’epoca. La bottega appartenne a Giacalone dal 1922 e poi al figlio Italo fino al 1992, anno in cui, alla morte del barbiere, ne fu riconosciuto l’interesse storico dal Ministero della Cultura vincolandone la conservazione e venne acquisita dal FAI grazie a una sottoscrizione pubblica attivata dalla Delegazione di Genova. L’arredamento d’epoca della bottega è caratterizzato da uno scenografico gioco di specchi e vetri cattedrale opera della vetreria Bottaro, la stessa che alcune generazioni dopo, nel 1992, ne avrebbe curato il restauro per conto del FAI. Dopo il nuovo recente intervento conservativo, il visitatore può ora lasciarsi avvolgere dal vivace effetto dei vetri colorati sul soffitto e sulle pareti, rivestite di tradizionali piastrelle bianche, nonché da quello delle lampade e dei riflessi negli specchi ovali e presto potrà rivivere un’esperienza ancora più immersiva. Riprendendo infatti la volontà non solo di restaurare la bottega, ma di conservare anche la storica attività cui era destinata, il FAI sta definendo le modalità per rinnovare la presenza di un barbiere attivo”.
Vico dei Caprettari 14, Genova. Sabato e domenica con orario 10-17.
CASA CARBONE, LAVAGNA (GE)
“Una casa di famiglia perfettamente integra, come sospesa nel tempo, esemplare riflesso della vita, del gusto dell’abitare e degli interessi di una tipica famiglia borghese di fine Ottocento. Riccamente decorata da tempere parietali e vivaci pavimenti a terrazzo, Casa Carbone custodisce con fedeltà e calore l’atmosfera domestica e il gusto dell’abitare del vivere borghese tra Otto e Novecento. La visita si svolge al piano nobile dove oggetti d’arte, ceramiche e arredi fin de siècle compongono un’intima e animata cornice per un importante nucleo di dipinti di scuola ligure del XVII secolo. La visita si snoda attorno al salone centrale, unica vera sala di rappresentanza della casa e fulcro della breve sequenza di camere e stanze di piccole proporzioni, confortevoli, accoglienti e gradevolmente arredate con mobili e suppellettili che rispecchiano il gusto per la rivisitazione degli stili del passato in voga in epoca eclettica. Nel giardino della casa, tra limoni, aranci, pompelmi e mandarini si incontrano piante ed arbusti che lo rendono inatteso sia per gli scorci che regala che per gli angoli caratteristici, tutti da scoprire”.
· Via Camillo Benso Conte di Cavour 40, Lavagna. Casa Carbone sarà aperta al pubblico sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 18 con visite guidate della casa e del giardino. Orari di visita: 10.15 – 11.00 – 11.45 – 12.30 – 14.15 – 15.00 – 15.45 – 16.30 – 17.15. Parcheggio disponibile sui due lati della strada principale; si può arrivare anche con i mezzi pubblici e in bicicletta o a piedi dalla pista ciclopedonale che costeggia il mare; luogo non accessibile a causa di barriere architettoniche. Bene FAI visitabile tutto l’anno.
Nella giornata di sabato, sarà proposto un “itinerario speciale: “Anello storico nella Valle della Pace e Berissi di Lavagna” a cura dell’Associazione Pietre Parlanti. E’ un affascinante percorso alla scoperta della Valle dei Berissi, immersi nel paesaggio ligure terrazzato, una scoperta dei luoghi ricchi di storia legata all’ingegnoso sfruttamento dell’acqua da parte dell’uomo nei secoli. Al termine del percorso, visita guidata a Casa Carbone. L’itinerario parte da Casa Carbone, alle ore 10″. Prenotazione obbligatoria a faicarbone@fondoambiente.it
ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO, CAMOGLI (GE)
“L’Abbazia di San Fruttuoso è uno dei più celebri Beni FAI ed è aperta tutto l’anno. Monastero benedettino del X–XIII secolo, poi dalla metà del Cinquecento proprietà della famiglia Doria e abitazione di pescatori, infine dal 1983 bene del FAI che lo restaurò e riaprì alle visite a partire dal 1988. Durante le Giornate FAI di Autunno se ne potranno visitare gli interni con i chiostri sovrapposti, la chiesa primitiva e quella pubblica, i saloni abbaziali con il museo archeologico, il sepolcreto della famiglia Doria. Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, avendo beneficiato di fondi europei – programma Interreg Marittimo.
· L’abbazia sarà aperta dalle 10 alle 15.45 con orario continuato, ultimi ingressi 45 minuti prima della chiusura. In caso di condizioni meteo marine avverse e sospensione servizio battelli da Camogli l’abbazia resterà chiusa alle visite e gli eventi saranno annullati. In caso di prolungamento delle corse dei battelli da/per Camogli gli orari di apertura potrebbero prolungarsi. l’Abbazia si raggiunge in battello partendo da Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino (www.traghettiportofino.it) o da Camogli (www.golfoparadiso.it) o a piedi attraverso i sentieri del Parco di Portofino www.parcoportofino.it
· In caso di condizioni meteomarine avverse e sospensione del servizio battelli l’abbazia resterà chiusa alle visite; difficoltà di fruizione per persone con problemi di deambulazione, contattare l’Abbazia per maggiori informazioni. Apertura in collaborazione con la Commissione Europea; Bene FAI visitabile tutto l’anno.
· Ti racconto l’Abbazia, sabato e domenica ore 13, prenotazione obbligatoria su fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it, contributo libero, durata 1 ora, massimo 16 partecipanti fino ad esaurimento posti, appuntamento presso la biglietteria dell’Abbazia. Speciali visite dedicate alla conoscenza dell’insediamento di San Fruttuoso attraverso diversi punti di vista: la storia, l’ambiente e i restauri. In caso di condizioni meteo marine avverse e sospensione servizio battelli da Camogli gli eventi saranno annullati.
· Passeggiata naturalistica, sabato e domenica ore 14, prenotazione obbligatoria fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it, riservata agli iscritti FAI, contributo libero, durata 1.30, massimo 15 partecipanti fino ad esaurimento posti, appuntamento presso biglietteria dell’Abbazia. Una piacevole passeggiata adatta a tutti in compagnia di Claudio Solimano, guida del Parco di Portofino, permetterà di scoprire la ricchezza naturalistica di questo luogo unico, incastonato tra il Parco e l’Area Marina Protetta di Portofino. In collaborazione con Ente Parco di Portofino. A cura delle Guide Ambientali Escursionistiche del Parco Naturale Regionale di Portofino. In caso di pioggia o condizioni meteo marine avverse e sospensione servizio battelli da Camogli l’evento sarà annullato”.
CASA E COLLEZIONE LAURA, OSPEDALETTI (IM)
“Casa e Collezione Laura a Villa San Luca sono state donate da Luigi Anton e dalla moglie Renata Salesi, detta Nera, nel 2001 al FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano entrando a pieno titolo tra i 68 Beni della Fondazione. Dal 1953 Villa San Luca, ex chiesa anglicana distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata la residenza di Luigi Anton Laura, noto ed esperto antiquario, e di sua moglie Nera. I coniugi Laura sono stati una coppia affiatata nella vita e nella professione, animata da una autentica e condivisa passione per l’arte, lo studio e il collezionismo. Casa Laura è il sorprendente scrigno che racchiude la loro originale e personalissima raccolta di arti applicate, eccezionale e unica in Italia e in Europa: circa seimila pezzi di altissima fattura tra mobili italiani ed europei, porcellane cinesi, antichità orientali, argenti, sculture e dipinti: una collezione preziosa e curiosa, capolavoro di una vita, che riflette e racconta l’originale personalità e l’appassionata cultura dei proprietari di casa. Il museo è composto da due edifici comunicanti: un ex hotel fine 1800, dove esisteva una galleria espositiva e un laboratorio (oggi l’entrata del Museo) e una ex chiesa anglicana del primo ventennio del ‘900.
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Via Camillo Benso Conte di Cavour 40, Ospedaletti. Orari sabato e domenica 10.00-18.30, ultimo ingresso 17.30; gruppi di circa 12 persone; durata della visita 55 minuti; è facilmente raggiungibile percorrendo la Via Aurelia , che costeggia il mare , ed è ubicata sulla strada che porta al paese di Coldirodi, dove si trova l’uscita dell’Autostrada dei Fiori casello di Sanremo; parcheggio disponibile sui due lati della strada principale; si può arrivare anche con i mezzi pubblici e in bicicletta o a piedi dalla pista ciclopedonale che costeggia il mare; luogo non accessibile a causa di barriere architettoniche. Bene FAI visitabile tutto l’anno. Per info failaura@fondoambiente.it”
Ricordiamo anche gli altri quattro Beni FAI in Liguria, attualmente non aperti al pubblico perché in fase di restauro, riallestimento, messa in sicurezza:
Villa Rezzola, fraz.Pugliola di Lerici (SP)
Antica dimora signorile immersa in un ampio giardino terrazzato che digrada verso il mare, Villa Rezzola si affaccia su un panorama simbolo del nostro Paese, il “Golfo dei Poeti”.
Podere Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (SP)
Un podere agricolo nel Parco delle Cinque Terre, affacciato su una distesa di mare e raggiungibile solo a piedi, sul sentiero tra Levanto e Monterosso; è il fulcro di un progetto di recupero di un mondo agricolo secolare e di sviluppo sostenibile delle risorse locali.
Promontorio e Torre di Punta Pagana, Rapallo (GE)
Una torre saracena del XVI secolo che ancora conserva spazi e arredi originali a pochi minuti dal centro di Rapallo, a picco sul mare.
Aree boschive sul Monte di Portofino, Camogli (GE)
Sono aree tutelate coperte da vegetazione arborea e arbustiva tipica dell’ambiente mediterraneo
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