
Poesia – SULLA DIGA DI MONACO
di Angela Valenti Durazzo
Sulla diga di Monaco ho tenuto a battesimo un affetto randagio
ho cantato e sono stata zitta
e poi la pace
piatta, sola, piovosa
mi ha ricordato un fragile porto senza mai potenti flutti.
Se sali sulla diga, d’inverno,
vedi che il vento di levante, a Monaco, quando soffia si diverte a spazzar via le cose
Beffardo le fa rotolare via dagli occhi in quella passeggiata levigata di cemento sopra il mare
dove c’eravamo solo io, la pioggia e la signora con i cani.
Seduta su una panchina
inviavo foto
“Ecco dove sono!”
scrivevo a chi, forse, fra gli abiti paillettati dei funanboli
scansava quel gusto di pacato approdo
Sopra al mare,
se ti fermi sulla diga,
incontri un ragazzino sullo skate che dice alla mamma “guarda come sono bravo”
incontri gente che corre
o, se vuoi, sovrapposizioni di coscienza.
Se ti fermi stringi, con chi non vedi, un patto che dimentichi al mattino
ma alla sera torna
come l’onda di una stretta d’energia scansata
impedendoti di essere elemento
di quel presente, grigio, blocco
©Angela Valenti Durazzo tratto da Qui Dove il Nulla Mi Appartiene C.H.R.A. Principauté de Monaco Egnatia Editore

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