
Cinquanta personaggi, religiosi come Madre Teresa di Calcutta e il Dalai Lama, o profani (Pedro Almodóvar) o ancora mostri sacri (Juliette Gréco, Jack Nicholson e Tina Turner, per dire) accomunati da un unico filo: Pietro Tarallo, giornalista, viaggiatore, esperto di turismo e di umanità.
Pietro Tarallo: uno sguardo che va oltre l’immagine pubblica
Cinquanta ritratti raccontati ieri, sabato 24 marzo 2018, alla platea del Museo Archeologico Girolamo Rossi, dallo stesso autore, che ha così colto l’occasione anche per spiegare al pubblico presente le diverse culture del mondo. Cinquanta testimonianze – accompagnate da ritratti che rendono ancora più affascinante la lettura – di un mondo che non c’è più (quello degli anni Ottanta e Novanta) e di un mondo che sta cambiando (quello di oggi), punti di vista differenti e ciascuno caratteristico del contesto a cui appartiene. Il tutto raccontato con uno sguardo che vuole andare oltre l’immagine pubblica dell’intervistato, per svelarne i pensieri e il carattere: la persona, appunto.
Intervistato da Mara Cilli per il secondo appuntamento della nuova serie de La Stampa al Museo, rassegna organizzata nella città dell’estremo ponente ligure da Miriana Rebaudo in collaborazione con “Controtempo associazione di intervento culturale”, Tarallo ha anche parlato dei monasteri, italiani e non, sotto la luce dell’accoglienza e della riflessioni (sue, infatti, le guide ai Monasteri d’Italia e d’Europa oggi nuovamente in libreri, edite dal Touring).
Un incontro appassionato, particolarmente apprezzato dal pubblico.
Su La Stampa al Museo (ed il calendario degli incontri del 2018) leggi anche:
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