
di Angela Valenti Durazzo – Gabrielle Chanel in Costa Azzurra e nel Principato di Monaco. La sua produzione tessile, le foto che la rappresentano nei momenti importanti e nel relax, i ritratti, il suo inesauribile charme, l’invenzione dello “stile Riviera”, i raffinati capi d’haute couture: tutto concorre a disegnare i contorni di un’epoca e a ripercorrere l’esistenza e il segno lasciato da questa stilista capace con le sue creazioni addirittura di rinnovare il concetto di femminilità.
Gli Anni Folli di Coco Chanel: un dialogo fra moda e arte

Björn Dahlström direttore del Nuovo Museo Nazionale di Monaco (NMNM) con accanto Célia Bernasconi, curatrice della mostra, introducono alla stampa l’esposizione a Villa Paloma; Ft©arvalens
A mostrarci tutto questo: l’esposizione Les Années folles de Coco Chanel (Gli Anni Folli di Coco Chanel) a Villa Paloma (Nouveau Musée National de Monaco / Nuovo Museo Nazionale di Monaco), in Boulevard du Jardin Exotique.
La mostra, visitabile fino al 5 ottobre 2025, mette in risalto i molti e importanti tasselli della vita e dell’opera di Gabrielle Chanel – meglio nota come Coco Chanel – in questo tratto di Riviera.
L’esposizione è stata illustrata in anteprima alla stampa lo scorso 17 giugno da Björn Dahlström direttore del Nuovo Museo Nazionale di Monaco (NMNM) e dalla curatrice Célia Bernasconi, la quale ha mostrato ai presenti il percorso espositivo.
A inaugurare ufficialmente l’evento fra arte e moda è stata S.A.R. la Principessa Caroline di Hannover, presidente del Consiglio di Amministrazione del Nuovo Museo Nazionale di Monaco, accompagnata dalle figlie Charlotte e Alexandra e dal fidanzato di quest’ultima Ben-Sylvester Strauttman.
Chanel e la Riviera degli anni Venti

Alcune creazioni della grande stilista francese nella mostra monegasca che raccoglie oltre 200 oggetti; L’immagine sullo sfondo ci riporta alla Monte Carlo degli anni Venti; Ft©arvalens
Un percorso, dunque, che offre “uno sguardo nuovo su questo periodo particolarmente fecondo nella vita e l’opera di Coco Chanel” ha spiegato Björn Dahlström “ e “dà vita ad un dialogo inedito fra moda e arte moderna”.
Sono oltre 200 gli oggetti in esposizione, fra cui 30 modelli e accessori di Gabrielle Chanel e 40 opere di artisti tra cui Pablo Picasso, Kees Van Dongen, Marie Laurencin, Natalia Gontcharova, Sonia Delaunay, Jean Cocteau, Mikhail Larionov, Alexandra Exter; oltre alle fotografie di Man Ray, Dora Kallmus, Edward Steichen e Roger Schall.

Kees Van Dongen, Coco Chanel aux courses de Deauville / Femme debout aux courses; 1920, Olio su tela, 100,2 x 81,3 cm. CHANEL Collection, Paris©Adagp, Paris, 2025.
Molto significativo, e posto subito all’inizio della mostra, è il quadro del 1920 che la ritrae, di Kees Van Dongen, dal titolo: aux courses de Deauville / Femme debout aux courses. Una tela che mostra una donna affascinante ed emancipata. Più introspettivo e romantico, invece, quello del 1923 di Marie Laurencin dal titolo Portrait de Mademoiselle Chanel, che appartiene alla Collezione del Musée de l’Orangerie di Parigi.
“La mostra intende rendere omaggio alla natura risolutamente visionaria dell’approccio di Chanel e alla sua invenzione della “nuova donna”: una donna moderna, libera e indipendente” riporta una nota del NMNM.
La boutique de Mode all’Hermitage di Monte Carlo: Chanel rivoluziona i codici della moda e libera il corpo femminile

Il pubblico può anche ammirare alcuni costumi creati da Chanel per “Le Train Bleu” , nel 1924; Ft©arvalens
E quello di Gabrielle Chanel con Monaco e la Costa Azzurra è un legame che pare indissolubile per la stilista il cui nome e le cui creazioni sono ancora oggi sinonimo di eleganza e classe.
E colei che è considerata”la plus grande couturière de son époque”, nel 1912, aprì a Deauville (Normandia) il primo negozio “Gabrielle Chanel” nel quale proponeva “abbigliamento sportivo femminile in jersey, rivoluzionando i codici della moda e liberando il corpo femminile”.
Nel 1914, arriva con l’apertura di una boutique de mode a Monte Carlo, all’interno del lussuoso ed iconico Hôtel Hermitage, dove Gabrielle vendeva “cappotti, pellicce, maglieria, camicette, sottovesti, pizzi, lingerie, ombrellini, borse e ventagli…“. Nel 1915, nasce invece la sua prima casa di moda a Biarritz, dove verranno impiegati sessanta dipendenti.
Monaco tra l’altro ebbe un ruolo importante nello sviluppo dello sport femminile, organizzando le prime Olimpiadi femminili tra il 1921 e il 1923.
E l’anno successivo, nell’ambito dei Giochi Olimpici di Parigi del 1924, Jean Cocteau invitò Gabrielle Chanel a disegnare i costumi per il suo balletto “Le Train bleu” (vedi foto sopra). Oltre a quest’ultimo la fondatrice della Maison Chanel si circondò di personalità artistiche di rilievo come Serge Diaghilev, Igor Stravinsky e artisti vicini ai Ballets Russes, la cui compagnia aveva sede a Monte Carlo.
Arriveranno, infine, per la stilista i profumi, nati nel 1921, con la creazione a Grasse del famoso e intramontabile Chanel N. 5. Poi, nel1923, aprirà una boutique a Cannes.
Villa “La Pausa” a Roquebrune: “Paradiso e rifugio”
Nel 1928, grazie al suo oramai consolidato successo, la creatrice di moda scelse la località di Roquebrune – Cap Martin, nelle immediate vicinanze di Monaco, per costruire la sua villa, “La Pausa”, una costruzione di due piani e una sorta di “Paradiso terrestre che rappresenterà per lei un rifugio”.
Ed è proprio la prossima riapertura della Villa “La Pausa”, restaurata dalla Maison Chanel, che ha offerto un ulteriore spunto al Nouveau Musée National de Monaco sul tema di Chanel e la Riviera. “ La bellezza del paesaggio – si legge in un estratto della pubblicazione sulla mostra – le tradizioni locali e le persone dinamiche che incontra quando risiede e lavora in Costa Azzurra nutrono la sua immaginazione e rinforzano la sua notevole determinazione”. E infatti sia le foto della villa che gli stessi modelli esposti sembrano conservare e sprigionare il senso della vitalità e del suo inimitabile stile.
In ogni caso negli anni Venti la creatrice di moda francese “risiede frequentemente a Monaco – si legge nell’introduzione al catologo della Principessa Caroline di Hannover – scende all’Hermitage, all’Hôtel de Paris o al Riviera Palace, la si vede nei ristoranti di Monte Carlo a braccetto del granduca Dimitri o del Duca di Westminster, al Casinò di Monte Carlo o all’Opera come nel caso della “prima” monegasca de “Le Train Bleu”, con la coreografia di Nijinska su libretto di Cocteau e della quale realizzo’ i costumi”.
Gli Anni Folli di Coco Chanel, si avvale del sostegno della Maison Chanel. L’ingresso è di 6 euro, gratuito per minori di 26 anni, e gratuito per tutti alla domenica. Il catalogo (Hatje Cantz – Berlino), con l’introduzione della Principessa Caroline seguita dal testo di Björn Dahlström, conta sui testi di Célia Bernasconi, Bronwyn Cosgrave, Oriole Cullen, Laurence Delamare, Amy De la Haye e Waleria Dorogova.

Alcuni dei molti modelli Chanel esposti nella mostra a Villa Paloma nel Principato; Ft©arvalens
Nella foto in apertura alcuni dei modelli Chanel esposti a Villa Paloma nel Principato; Ft©arvalens
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