Intervista a Liliana Morandini, Ristoratrice Italiana a Monaco: “da noi la farina di un antico mulino e tante attenzioni per i quattro zampe”

Intervista a Liliana Morandini, Ristoratrice Italiana a Monaco: “da noi la farina di un antico mulino e tante attenzioni per i quattro zampe”

di Angela Valenti Durazzo – L’amore per il mare, la voglia di mettersi nuovamente in gioco dopo 20 anni di lavoro in ambito finanziario, la passione per la sostenibilità, sono gli ingredienti che hanno spinto Liliana Morandini, italiana a Monaco, nata a Brescia, ad aprire 8 anni fa il bar ristorante Gran Caffè nel Principato.

Il locale si trova accanto alla curva di Santa Devota, luogo mitico del Grand Prix di Monte Carlo, posizionato tra il tunnel d’accesso della stazione ferroviaria di Monaco e il prospiciente Port Hercule. Il posto giusto, spiega la stessa Liliana, dove gustare un buon caffè, un cappuccino o il classico aperitivo all’italiana e dove la cucina del nostro Paese si miscela con le tradizioni di altri luoghi. Oltre a questo fra i “clienti” preferiti della ristoratrice ci sono i quattro zampe, a cui destina attenzioni quasi al pari dei padroni.

Intervista a Liliana Morandini, Ristoratrice Italiana a Monaco: “da noi la farina di un antico mulino e tante attenzioni per i quattro zampe”

“Anche i cani sono “clienti” affezionati – spiega Liliana- per Freedom (nella foto sopra), un grosso golden retriever, e altri alle volte divento anche un po’ maleducata: porto prima il prosciuttino al cane che il piatto al cliente”.

 

Abbiamo intervistato Liliana Morandini per farci raccontare la sua esperienza a Monaco dopo, anche, il non facile periodo causato dalla pandemia del Covid-19.

Liliana Morandini da cosa nasce l’idea di aprire un locale nel Principato di Monaco?

L’idea di investire in un ristorante, nasce innanzitutto dalla decisione di realizzare un’attività diversa da quella che era la mia esperienza lavorativa, per mettermi di nuovo in gioco, a 50 anni, dopo 20 anni di lavoro in Svizzera. Oltre a questo mi piace il mare e avendo vissuto a lungo contornata dalle montagne, avevo da tempo questo sogno nel cassetto e finalmente lo ho realizzato. Ho visto questo locale e ho pensato che poteva essere un bel progetto risistemarlo, riarredarlo, per creare una zona piacevole per prendere un caffè e mangiare qualcosa di semplice.

A chi si rivolge principalmente il suo Gran Caffè?

Siamo vicini alla stazione di Monaco e quindi vediamo passare un po’ tutti i generi di lavoratori, di viaggiatori e di turisti. Ma siamo un punto di riferimento anche per il quartiere. Siamo un caffè italiano vicino al Porto. L’accoglienza è italiana e il personale, quasi tutto del nostro Paese, è affabile. Ho notato, inoltre, in questi anni che i nostri clienti sono in prevalenza donne e questo mi fa molto piacere e mi rassicura nelle mie idee perché una donna è più sensibile al fatto che ci siano fiori e cura dei dettagli, l’uomo invece talvolta è più frettoloso.

La cucina Italiana è particolarmente apprezzata e richiesta da chi frequenta il locale?

Si, anche perché la nostra è una cucina che si basa su prodotti di qualità e senza un’elaborazione esagerata. Qui i clienti devono trovare pasti che si possono affrontare tutti i giorni, che nutrono e ti danno benessere. Infatti fra le altre cose richiedo che il cuoco utilizzi l’olio di oliva extravergine spremuto a freddo di cui ci riforniamo qui vicino in Liguria, a Dolceacqua.

La popolazione di Monaco è costituita da oltre 100 nazionalità, i vostri menu sono apprezzati da tutti ugualmente?

Chiaramente ci sono delle preferenze anche in base alla nazionalità però , talvolta, chi viene qui richiede sempre lo stesso piatto. Abbiamo per esempio clienti inglesi che vogliono assolutamente gli spaghetti aglio olio e peperoncino. Hanno scoperto questa ricetta e anche se magari cerchiamo di proporgliene altre ogni volta la chiedono nuovamente.

Avete un piatto che vi caratterizza?

In generale variamo e cerchiamo di seguire la stagionalità, però  ho portato nel menu anche le influenze bresciane e acquisto la farina macinata addirittura in un mulino nel bresciano del 1500 che utilizza la pietra e che funziona ad acqua. È una polenta integrale e trovo che faccia molto bene. La propongo con vari piatti, alle volte anche semplicemente con formaggio burro e salvia, oppure, perché no, anche come accompagnamento del pesce.

Come è stato per voi il periodo appena trascorso, caratterizzato dalla pandemia del Covid-19?

Abbiamo passato due anni difficili, nei quali il ridimensionamento di spettacoli, eventi, fiere sul porto, e dei turisti hanno ridotto a meno del 50 per cento il nostro lavoro. Senza pensare ai quattro mesi che abbiamo deciso di chiudere per salvaguardare il nostro staff . È stato duro sotto il profilo psicologico ed anche economico, anche se grazie al governo di Monaco il nostro personale ha potuto essere sostenuto. Adesso spero tutto rientri sebbene il green pass (pass sanitario) non è stato accolto da tutti.

Le persone sono cambiate dopo la pandemia?

Si, tutti hanno voglia di uscire. lo abbiamo visto soprattutto durante il recente Monaco Yacht Show, la gente ha veramente voglia di vivere. Questo mi rende contenta per quanto riguarda l’attività del nostro locale, ma anche a livello personale mi piace rivedere gente, tornare a sorridere e a parlare. Perché comunque ci si nutre di cibo ma anche di cultura e di vita sociale e l’anno prossimo con i preannunciati 3 Grand Prix di Monaco (sui 3 GP 2021 LEGGI) abbiamo una speranza in più.

Come vede quindi il futuro?

Spero sia buono per la salute di tutti e che i ristoratori possano lavorare. Desidero a questo proposito particolarmente ringraziare il mio personale affidabile e responsabile che si identifica con il Gran Caffè facendo sentire i clienti a casa loro. Questi ultimi a loro volta rappresentano la migliore pubblicità con il loro passaparola. Inoltre la gente deve venire a Monaco non solo per le boutique ma perché è una città piacevole, vivibile, verde, dove si può  stare bene con i bambini…e con il proprio cane. Ho infatti anche dei cani che sono “clienti” affezionati: Freedom (nella foto sopra) un grosso golden retriever, per esempio, e altri. Per loro alle volte divento anche un po’ maleducata: porto prima il prosciuttino al cane che il piatto al cliente.

Nella foto in alto Liliana Morandini, attorniata dallo chef e dai camerieri del locale monegasco.

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