Intervista sul Metaverso alla Giovane Imprenditrice e Startupper di Monte Carlo Manila Di Giovanni

Intervista sul Metaverso alla Giovane Imprenditrice e Startupper di Monte Carlo Manila Di Giovanni
Manila Di Giovanni fotografata prima della conferenza organizzata dai Giovani Dante Monaco, nell'Auditorio Agora della Diocesi di Monaco; Ft©arvalens

di Angela Valenti Durazzo – Giovane, determinata e proiettata verso un futuro che già, attraverso il Metaverso, in alcuni luoghi del mondo è realtà. Manila Di Giovanni, nata a Genova e trasferitasi a Monaco, fa impresa con la sua DWorld di cui è fondatrice e CEO, interfacciandosi con la realtà imprenditoriale del Principato. Subito dopo la laurea presso l’Università Internazionale di Monaco è stata inserita nella “Forbes 30 under 30”; ha vinto il Premio “Top Young Italian Entrepreneur” dell’Associazione degli Imprenditori Italiani di Monaco; il premio “Rising Star” al Meta Entertainment World e si è classificata seconda al concorso JCI (Jeune chambre économique) sulla “Création d’entreprise de Monaco”. Si è inoltre aggiudicata il Prix Monte Carlo Femme de l’Année 2023. L’abbiamo intervistata prima della conferenza organizzata mercoledì 17 Aprile dai “Giovani Dante Monaco”, sotto l’egida dall’Associazione Dante Alighieri Comitato di Monaco presieduta da Maria Betti e in presenza dell’Ambasciatore d’Italia Giulio Alaimo. A introdurre la relatrice Filippo Martini, a nome del neonato gruppo giovanile.

Manila Di Giovanni, da  Monte Carlo a Singapore e Shenzhen inseguendo il suo progetto

Manila come è cominciata la tua avventura e quando hai avuto l’idea di dedicarti al Metaverso?

Fin da giovanissima ero fissata con gli anime giapponesi (cartoni animati giapponesi n.d.r.), e attraverso questi avevo capito che il nostro futuro sarebbe stato sempre di più in 3D, tridimensionale. Già allora volevo creare qualcosa che potesse avere un impatto generale per aiutare le nostre città.

Una passione che si è materializzata con gli studi universitari…

Sì, una delle mie passioni, infatti, erano le città futuristiche e quindi il primo anno alla IUM (International University of Monaco) ho fatto uno stage a Singapore, per avere l’opportunità di vedere in prima persona come era strutturata una smart city. A questo periodo hanno fatto seguito, sempre per studi, esperienze in Cina, a Shanghai, a Shenzhen (che è la città più avanzata in questo campo in Cina) seguite da un altro stage e dall’espansione di una startup innovativa in ambito intelligenza artificiale. Infine ho chiesto alla IUM se al posto della tesi potevo creare un business plan e, dopo essere stata la prima studentessa della IUM che ha avuto l’autorizzazione per fare un progetto imprenditoriale, mi sono dedicata alla startup.

È arrivata quindi a questo punto la creazione del primo Metaverso al mondo di uno Stato, il Principato, e l’inserimento nella “Forbes 30 under 30”. Da cosa è dipeso secondo te questo successo?

Penso molto dalla costanza, perché fare impresa nel Principato non è così facile, tantomeno avere clienti e fare partnership. Ma io sono un po’ una testa di coccio, vado a martellare ovunque e continuo a spiegare la mia visione e il mio progetto. Infatti le persone che mi hanno voluto sostenere per rendere questo progetto possibile sono state diverse, comprese quelle che mi hanno premiata.

Ti senti compresa in una realtà che non sempre mette a fuoco il Metaverso?

La visione c’é e le persone capiscono cosa c’è a lungo termine nel Metaverso, anche se a livello di imprese, tutta la parte progettuale ed “educativa” è quello che riempie le mie giornate.

Il Metaverso ci porterà solo del positivo? Non c’è nulla che ti preoccupi?

Preoccupazione per la costruzione del progetto no, tantomeno sulla parte della regolamentazione perché i governi si vogliono muovere sempre su un piano lecito. Soprattutto in Europa, le regolamentazioni però sono un po’ troppo restrittive e per le startup è difficile. Per essere sempre perfetti per l’Unione Europea, infatti, bisogna fare tanti investimenti.

E dopo avere realizzato il Metaverso del Principato di Monaco?

Noi stiamo già lavorando sul Metaverso di Malta e stiamo iniziando a lavorare anche su quello di Genova e delle Filippine. Infatti, mi piacerebbe che questo progetto venisse applicato in altri  paesi, soprattutto in quelli in via di sviluppo, perché sono realtà che hanno del potenziale e bisogna aiutarle per gli investimenti in modo da accrescere anche il capitale umano. Il Metaverso in questi paesi può portare progresso e avanzamento.

Di Genova, la città da cui provieni, cosa porti con te?

I valori umani ed etici che mi ha trasmesso la mia famiglia, che hanno costituito le mie radici anche quando sono venuta a Monaco e non mi hanno fatto “deviare” dalla mia strada. I valori come la costanza, la determinazione, il senso del sacrificio, il rispetto per le persone, la valorizzazione della famiglia. Sono cose che sembrano banali ma che aiutano tanto nel fare impresa e che ho “metabolizzato” non negli altri Paesi ma a Genova.

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