di Angela Valenti Durazzo – Affacciandosi sulla terrazza della piazza Angeli Custodi a Grimaldi, frazione di Ventimiglia vicinissima al confine francese, il mare con le diverse tonalità di azzurro, sembra l’opera di un grande artista. Nulla fa presagire, nonostante il rumore di sottofondo delle onde, l’arrivo di li a qualche giorno, anche sulla Riviera dei fiori, della Tempesta Alex (LEGGI L’ARTICOLO).
Enzo Barnabà indica dall’alto del villaggio i luoghi e la storia di questo pezzo di Riviera che unisce Italia e Francia. Mostra il punto dove si trovava nel ventesimo secolo addirittura una Casa da Gioco, il Casinò dei Balzi Rossi, nell’angolo di Riviera oggi noto per il Museo Preistorico e la incantevole spiaggia. Racconta la storia dell’ex Cava Grimaldi proprietà della famiglia dei Principi di Monaco. Indica la torre Grimaldi o torre della Dogana o Saracena nella parte inferiore del Paese.
Barnabà si considera un siciliano adottato dai liguri o “briseur de frontières mentales” come, invece, lo ha definito il giornale francese Nice Matin.
“I luoghi hanno una memoria e a me piace interrogarli” dice. Su tutto questo tratto di riviera dell’estremo ponente ligure non si contano d’altronde le memorie e le descrizioni affascinate di scrittori, viaggiatori e stranieri illustri particolarmente tra Otto e Novecento (LEGGI L’ARTICOLO). Moltissimi anche i pittori, fra tutti basti citare Claude Monet grande estimatore della vicina Bordighera e della Riviera (LEGGI). Mentre non sono pochi i personaggi celebri del passato che hanno scelto le località di questa striscia di Liguria per portare a termine imprese culturali, letterarie, botaniche, scientifiche, artistiche ecc.
Grimaldi e il Castello del “Misterioso” Chirurgo Serge Voronoff
A Grimaldi, come attesta la via a lui dedicata, è lo scienziato franco-russo Serge Voronoff ad aver lasciato un segno particolare. Anche nella chiesa (foto sotto), al cui restauro il celebrato chirurgo aveva contribuito, si possono vedere un battesimale ed un pulpito intarsiato da lui donati, come attestano le targhette di ringraziamento.
“Una grande eco ebbero i lavori sperimentali e clinici di Voronoff intesi alla ricerca del modo di migliorare le energie vitali e prolungare la vita per mezzo dei trapianti di ghiandole genitali, dalla scimmia nell’uomo…” riporta l’enciclopedia Treccani online.
La fama mondiale del chirurgo, che conquistò popolarità anche per via dei primati che allevava nella tenuta di Grimaldi, è attestata pure da un raffinato piatto a lui dedicato, il filetto alla Voronoff.
Di questo eccentrico scienziato, Barnabà ha narrato la storia nel libro Il Sogno dell’eterna giovinezza, vita e misteri di Serge Voronoff, per poi successivamente occuparsi, degli inglesi (e non solo) che “nella Belle époque acquistavano fasce in Riviera per costruirvi giardini (e ville) a strapiombo sul mare che richiamavano quelli pensili di Semiramide”, nel recente libro Il Sogno Babilonese; Lo Château Grimaldi, la Belle Époque, la Riviera.
Enzo Barnabà, ci può raccontare per chi non lo conoscesse, chi era Voronoff?
Era uno degli scienziati più popolari della sua generazione nato a Voronež in Russia nel 1866, laureato a Parigi e morto a Losanna nel 1951. Negli anni Venti creò nella sua lussuosa villa affacciata sul mare, nella parte bassa di Grimaldi, il castello Voronoff , un singolare allevamento di scimmie, di cui oggi restano ancora alcune gabbie, occupandosi dei problemi del cosiddetto ‘ringiovanimento’ .
Nei suoi scritti ha appuntato l’attenzione su questo “abitante” di Grimaldi di cui fra gli altri Conan Doyle parla in un racconto del suo Sherlock Holmes, ma che idea si è fatto lei di Voronoff?
Penso fosse una persona di grande ambizione poiché attraverso questi esperimenti aspirava al Nobel. A Grimaldi trovò una villa ben esposta adatta all’allevamento delle scimmie, oggi trasformata in residence. Ma quando arrivò qui si rese sostanzialmente conto che i trapianti fra scimmia e uomo non funzionavano, e si dedicò quindi alla sperimentazione sul cancro e ad alcuni studi per fare rimarginare le piaghe dei soldati in guerra.
Si tratta di un personaggio all’epoca sulla bocca di tutti e che ancora oggi desta molta curiosità…
Era un grande venditore della propria immagine tanto è vero che dopo un secolo parliamo di lui e non di altre persone che hanno fatto le sue stesse cose. Voronoff è inoltre un uomo che, come altri importanti personaggi, ha saputo attirare l’interesse su questa zona e su Grimaldi.
Al di là del retaggio storico di cosa vive prevalentemente oggi Grimaldi?
Vive prevalentemente della produzione di piante grasse, che hanno sostituito i fiori nelle serre. Le piante grasse vengono vendute in Italia ma anche all’estero, in Paesi come l’Olanda che poi le commercializza.
Grimaldi è conosciuta – come racconta anche nel suo libro “Il Passo della Morte. Storie e immagini di passaggio lungo la frontiera tra Italia e Francia” – non solo per gli stranieri che acquistavano terreni ma anche per il sentiero fra Ventimiglia e Mentone percorso spesso dai migranti per passare il confine
Il sentiero posto alla fine della via Voronoff di Grimaldi, dove si trova il cosiddetto passo della morte, è stato percorso in tempi recenti da migranti in cerca di raggiungere la Francia. Purtroppo queste persone, talvolta tratte in inganno dalle luci, possono sbagliare direzione, cadere e perdere la vita. Ma non è solo un fenomeno attuale, nei secoli scorsi il passo veniva usato anche dagli italiani e da chi voleva recarsi oltre frontiera senza avere documenti.
Cosa rende secondo lei, ancora oggi, speciale questa località ligure?
Grimaldi si trova a cavallo di due culture e credo che sia un privilegio usufruire di questa biculturalità. Qui per fare solo un esempio la radio francese, si prende meglio che a Parigi! Personalmente vivendo in questa zona se sono nel mio Paese mi manca la Francia e in Francia mi manca l’Italia. Ed inoltre il paesaggio è unico, infatti durante la Belle Époque queste zone erano il sogno dei facoltosi inglesi che acquistavano giardini e ville affacciate sul mare. Era il Paradiso dei ricchi di una volta ma, come già sottolineato, è anche il luogo dove i migranti di oggi e di ieri sperano, attraversando il confine per rischiosi sentieri, di trovare in Francia una vita migliore.
Per Altri Articoli di Monaco Italia Magazine Clicca qui
Clicca qui per mettere “mi piace” alla nostra pagina facebook Monaco Italia Magazine