La Famiglia Reale Britannica a Bordighera

La Famiglia Reale Britannica a Bordighera
La Principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha

I CONTI DI STRATHMORE, LA FUTURA REGINA MADRE ELISABETTA E LA DUCHESSA DI LEEDS

Testi e Foto © 2019 Gisella Merello  Folli

Lo scozzese Claude Bowes-Lyon, tredicesimo conte di Strathmore, bisnonno della regina Elisabetta II, nacque nel 1824 e morì a Bordighera nel 1904.

Nel 1896 acquistò un’elegante villa con un vasto parco sulla Riviera italiana a Bordighera, sulla via Romana. La proprietà venne venduta da Raphaël Bischoffsheim, un facoltoso banchiere, ed era stata progettata da Charles Garnier, uno tra i più famosi architetti dell’epoca. Garnier, dopo il suo successo dell’Opéra di Parigi decise di stabilirsi stagionalmente a Bordighera, dove costruì vari edifici tra cui villa Garnier e villa Bischoffsheim. 

Nella sua nuova villa, terminata nel 1878, Bischoffsheim aveva avuto l’onore di ospitare una visita reale, già un anno dopo la conclusione dei lavori. Infatti, nel 1879, la giovane prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, vi trascorse un mese insieme al figlioletto, per ritemprarsi dopo lo sventato attentato al marito Umberto I. 

La Famiglia Reale Britannica a Bordighera
Margherita di Savoia

I nuovi proprietari, i conti di Strathmore, nello stesso anno dell’acquisto, rinominarono la villa con il nome femminile Etelinda, in memoria dell’inaspettato ed entusiastico successo ottenuto con la messa in scena della tragedia lirica (in tre atti) intitolata Ethelinda della figlia Mildred Marion Jessup (Lady Mildred Bowes-Lyon Jessup, 1868-1897). 

Mildred, tra le poche compositrici donne, era autrice della musica, mentre il marito, l’agiato americano Augustus Edward Jessup, ne scrisse il libretto. L’opera, diretta e arrangiata per pianoforte dal maestro Leopoldo Mugnone, fu presentata anonimamente nell’aprile del 1894 al teatro della Pergola a Firenze. Solo alla fine della seconda serata, venne svelata l’insospettabile identità femminile dell’artefice, che apparve timidamente da dietro il sipario. 

Cinque anni dopo il debutto di Ethelinda, lo stesso direttore d’orchestra ridiresse l’opera a Bordighera davanti a Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901), figlia più vecchia dell’inglese regina Vittoria e vedova di Federico III di Germania, conosciuta come ex imperatrice Federico o Vicky.

Verosimilmente, la rappresentazione avvenne il 1° marzo 1899 nel Nuovo Museo, fondato dall’inglese Clarence Bicknell, undici anni prima. L’esecuzione si svolse in occasione di un concerto patrocinato dall’ex imperatrice e organizzato per raccogliere i fondi destinati alla casa di ricovero per anziani malati (Mrs Fanshawe Walker’s Cottage Hospital). Purtroppo la povera Mildred, quando la sua opera fu presentata anche a Bordighera, era già deceduta da un paio d’anni.

Da ragazza, a causa della sua salute cagionevole, le fu prescritto dai medici curanti di lasciare il freddo umido della sua residenza scozzese (il castello di Glamis) per trascorrere lunghi periodi in Egitto. Trascorrerà mesi in Africa e in giro per l’Europa, toccando spesso Bordighera durante le sue peregrinazioni insieme alla sua famiglia. Si spense, a soli ventinove anni, mentre si trovava nella residenza di Valescure a Saint Raphaël in Costa Azzurra, lasciando due figli piccoli. 

Il padre di Mildred, Claude Bowes- Lyon adeguò villa Etelinda ai gusti della famiglia e commissionò al pittore locale Giuseppe Ferdinando Piana di affrescare le ampie pareti dell’entrata con vedute naturalistiche, tuttora conservate in buono stato.

Il conte, fervente cristiano, era molto attivo a Bordighera. Insieme a Rosa Fanshawe e a Henry Lowe, nel 1890, contribuì con una cospicua donazione ad ampliare la chiesa anglicana All Saint’s per renderla più capiente al flusso crescente di fedeli. 

La famiglia Strathmore era solita trascorrere l’inverno e la primavera nella villa ligure per godere del clima mite. A Bordighera intrecciò legami molto stretti con gli altri membri della comunità inglese. 

Il conte, dal 1898 fino alla fine dei suoi giorni, ricoprì la carica di presidente del Tennis club di Bordighera, primo circolo sportivo di tal genere in Italia. Il figlio Herbert (1860-1897), appassionato tennista, morì a Bordighera, due mesi prima della sorella Mildred.

Sempre a villa Etelinda, anche il padre troverà la morte, nel 1904, dopo una breve malattia. Ai loro funerali, avvenuti in Scozia, parteciparono vari britannici residenti nell’estremo Ponente ligure e, da Bordighera, pervennero numerose corone di fiori. 

In memoria della generosità del defunto Claude e per impreziosire la chiesa anglicana, la comunità inglese bordigotta donò due vetrate, realizzate dalla ditta britannica James Powell & Son, mentre due candelieri in ferro battuto vennero regalati dalla vedova.

Sempre in ricordo del conte Strathmore, nel 1913, si organizzò, nel centro sportivo da lui tanto amato, il torneo tennistico di singolo maschile “The Strathmore Cup”. 

La moglie Frances Dora Smith (1832/1922) e la nubile figlia Maud (1870-1941), abile violinista, continuarono a soggiornare nella villa di Bordighera, dove abitualmente organizzavano feste allietate da musica o concerti di beneficenza. Le due donne si distinsero per la prodigalità nei confronti dei poveri locali e per le lodevoli iniziative nei riguardi della colonia inglese

LA FAMIGLIA REALE BRITANNICA: L’EPISTOLARIO DELLA REGINA MADRE

Gli Strathmore sono conosciuti per essere la famiglia di origine paterna di Elizabeth Bowes-Lyon, the Queen Mother, la madre dell’attuale Elisabetta II. Il conte Claude era quindi il bisnonno dell’attuale sovrana del Regno Unito. 

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Elizabeth Bowes-Lyon, la futura regina madre a 7 anni con il fratello David di due anni più giovane

Elizabeth, la regina madre (1900-2002), venne a Bordighera da bambina in varie occasioni sempre accompagnata da David, il suo fratello più piccolo. Insieme alla mamma, Cecilia Cavendish-Bentick, si recò a trovare sia la nonna paterna Frances a villa Etelinda, sia quella materna, Caroline Louisa Burnaby Scott (1832-1918), proprietaria di un’imponente abitazione ai confini tra Bordighera e Vallecrosia, villa Poggio Ponente (costruita da un’altra celebre inglese, Mrs Boyce, con il nome di villa Bella Vista), ora appartiene alla Comunità Educativa Gilardi della congregazione religiosa dei Padri Somaschi. 

La presenza di Elizabeth a Bordighera è attestata con certezza da un ricco epistolario. Il padre scrisse alla madre Frances, soggiornante a villa Etelinda, l’arrivo a breve della consorte accompagnata dalla figlia. Cecilia e la piccola Elizabeth, di solo sei anni, partirono dalla stazione ferroviaria londinese di Charing Cross il 15 febbraio 1907.

Dopo pochi giorni dall’arrivo, la bimba descrisse in una lettera al padre, rimasto in Scozia, il giardino della nonna come un “luogo adorabile”, dove si recava abitualmente prima di colazione a raccogliere fiori e arance. 

Si conosce un altro fatto singolare legato a Bordighera. Nel 1909 durante un soggiorno a villa Poggio Ponente, la piccola Elizabeth mercanteggiò l’acquisto di due raffinatissimi angeli antichi, che pagò tre lire. Tali oggetti di antiquariato saranno conservati con affetto per tutta la vita e addirittura sistemati, tanti anni dopo, in un angolo della sua camera da letto a Clarence House. 

Nella biografia ufficiale si scopre con sorpresa che i ricordi più felici dell’infanzia della regina madre britannica risalgono ai viaggi in Italia: a Bordighera, Sanremo e Firenze. 

Durante i viaggi in Riviera le giornate si svolgevano spensierate nell’ampio giardino delle ville di famiglia, sulla spiaggia e sulle rocce vicino al mare o alla guida di un calesse trainato da un asinello. 

Di questi memorabili soggiorni bordigotti rimane testimonianza su una targa affissa nel 1948 nell’atrio di villa Etelinda. Tale iscrizione è riferita da alcuni erroneamente, per questioni di omonimia, all’attuale sovrana Elisabetta II. 

La futura consorte di re Giorgio VI ebbe varie relazioni di parentela con numerosi ospiti della colonia inglese a Bordighera. Anche la duchessa di Leeds, Katherine Frances Lambton (1862/1952), soggiornava stabilmente a Bordighera per beneficiare del dolce clima. La nobildonna era la suocera di Patrick, il fratello maggiore di Elizabeth. 

In un primo periodo, affittò villa La Loggia sulla via dei Colli e poi si fece costruire sulle alture di Bordighera villa Selva Dolce, caratterizzata da un parco molto esteso con cipressi e una collezione di 150 specie di iris. La duchessa era un’abile musicista e una raffinata cultrice delle lettere; pubblicò alcuni brevi racconti comeA lovers of the Beauty Capriccios

Pur coltivando una profonda personalità riservata e intellettuale, amava molto la botanica e il mare. Infatti, condivise con il consorte l’interesse per la nautica pertanto, quando si trovava nel Ponente, viaggiava spesso alla scoperta della costa mediterranea.

Proprio a Bordighera, nel 1901, nascerà il suo unico figlio maschio John Francis Osborne, che succederà al titolo paterno. Nel 1949, a villa Selva Dolce, la duchessa di Leeds ospiterà il celebre duca di Windsor (che aveva abdicato al trono) e Wallis Simpson, provenienti da Cannes. 

È interessante notare come Bordighera sia legata indissolubilmente alla famiglia reale inglese, se si pensa a quanti rapporti si scoprono tra gli antichi ospiti di fine Ottocento e inizio Novecento e la casa Windsor, così come è curioso pensare che la stessa villa che ospitò la moglie di Giorgio VI da bambina sia stata abitata per un breve tempo, qualche decennio prima, anche dal piccolo Vittorio Emanuele III

La stessa villa Etelinda verrà venduta dalla contessa di Strathmore a Margherita di Savoia, ormai regina madre italiana, allo scoppio della Prima guerra mondiale, ben prima che Elizabeth si fidanzi con il duca di York e, per un caso del destino, diventi addirittura regina consorte, nel 1936, dopo l’abdicazione di Edoardo VIII e poi madre dell’attuale sovrana Elisabetta II.

La villa appartiene attualmente all’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra, alla quale era stata donata nel 1928 da re Vittorio Emanuele III, figlio della regina madre Margherita (morta nel 1926). 

Bigliografia:

“Dundee Courier. Evening Telegraph”, 11 december 1888.
“Gloucestershire Echo”, 6 january 1949.
“Journal de Bordighera”, 18 décembre 1913.
J. Major, S. Murden, A Right Royal Scandal, Pen & Sword History, Barnsley, 2016. W. Shawcross, Counting One’s Blessing, Fsg, New York, 2012.

H. Vickers, Elizabeth, The Queen Mother, London, Hutchinson, 2005.

La Famiglia Reale Britannica a Bordighera © 2019 Gisella Merello Folli  gisellamerello2012@gmail.com

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Villa Etelinda a Bordighera

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