di Angela Valenti Durazzo – Difficile condensare in un articolo l’intensa vita e la carriera di René Novella, scrittore, figura intellettuale, diplomatico monegasco scomparso nel 2018, di cui il prossimo marzo ricorreranno i 3 anni dalla scomparsa.
Segretario generale delle Editions du Rocher; responsabile delle Edizioni della Stamperia Nazionale; direttore della Biblioteca di Monaco; traduttore in lingua francese di opere di Matteo Bandello, Antonio Aniante (LEGGI L’ARTICOLO) e di Curzio Malaparte (“Malaparte è entrato nella mia vita nel 1946”, affermava Novella ). Responsabile dell’Educazione Nazionale della gioventù e dello sport di Monaco; Ambasciatore di S.A.S. Il Principe di Monaco in Italia, dal 1982 al 2000; presiede la Commissione di Monaco presso l’Unesco; è presidente dell’Accademia delle lingue dialettali; della Commissione della lingua monegasca; Segretario di Stato del Principe Ranieri III e membro del Consiglio Privato del Principe Alberto II di Monaco, ecc.
Queste sono alcune delle tappe e degli alti riconoscimenti della vita di René Novella, personaggio insigne del Paese dei Grimaldi, nato a Monaco il 6 febbraio 1922 e scomparso sempre nel Principato all’età di 96 anni.
Un uomo di cultura, innanzitutto, e dedito alla vita pubblica che, si potrebbe dire, ha vissuto molte vite, affacciandosi con convinzione nel terzo millennio.
Il Viaggio di René Novella dalla Rocca ai Sette Colli
Autore di libri tra cui Mi scriveva Malaparte (Malaparte m’écrivait); Les Grimaldi de Monaco. Une Dynastie de 700 ans; Le Jubilé de Son Altesse Sérénissime le Prince Rainier III ( 1949-1999) ed il più recente Ces mots non envolés (2012); nel suo libro Dalla Rocca di Monaco ai Sette Colli (Du Rocher aux Sept Collines) seguito nel 2006 Dai Sette Colli alla Rocca di Monaco, riporta frammenti di storia italiana ed incontri con personaggi che ne hanno disegnato il costume. Una lettrice, come lui stesso riporta, un giorno gli disse “la sua penna si è intinta in un sole, un sole molto allegro, molto semplice, molto umano, il sole delle cose vere”.
Ho intervistato nel 2006 René Novella, apprezzando, in quell’occasione, la personalità e la cultura fuori dal comune, la conoscenza dell’Italia e lo spirito acuto di questo monegasco che si definiva “di carattere ottimista” e che, nel 2012, curerà fra l’altro la prefazione al mio libro “Il Fratello del Doge”.
Ricordo che in occasione dell’intervista ha ripercorso il suo incontro con molti personaggi, fra cui quello con l’attore italiano Nino Manfredi (LEGGI) il quale all’inizio, ha raccontato, lo chiamava “eccellenza” per poi passare dopo poco ad “ambasciatore” per concludere con un familiare “Renato”.
E dell’Italia René conservava molti ricordi dichiarandosi innamorato “dell’anima, dell’arte e della cultura” del nostro Paese.
Ebbi l’opportunità di incontrarlo anche in seguito quando era presidente del Pen Club di Monaco (Poets, Essayists, Novelists), club che si fregiava in quel periodo, della fama della sua eccellente penna. “Ieri qualcuno mi ha presentato ad un suo conoscente come: René Novella il traduttore francese di Curzio Malaparte – riporta sul libro Dai Sette Colli alla Rocca di Monaco sottolineando la sua passione per la scrittura – Sono stato sorpreso, abituato come sono a sentire in simili casi l’Ambasciatore di Monaco in Italia oppure, e più spesso, l’ambasciatore di Monte Carlo”.
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