di Angela Valenti Durazzo – Un’estate quella del 2020 all’insegna, più o meno ovunque, delle mascherine protettive. Se indossarle per proteggersi dal Coronavirus in molti luoghi è un obbligo, vi è chi, nella ridente Costa Azzurra ed altrove, deve aver pensato “visto che dobbiamo usarle perché almeno non indorare la pillola?”.
Ed in effetti la scelta del tipo di mascherina, bianca, colorata ecc…può rivelare anche la nostra personalità: ve ne sono griffate, con loghi, di varie tinte, con uno smile impresso sopra, con arcobaleni ed immancabili fiori (LEGGI L’ARTICOLO) con varie scritte, loghi istituzionali o associativi, ma anche scure, nere, maggiormente di tendenza o segno, forse, di un’indole battagliera ed incline a non arrendersi; FFP2 e FFP3 , indice di indubbio stoicismo in questo caldo agosto 2020, ma anche di prudenza.
Se è vero che da alcuni la mascherina è avvertita come un’imposizione, come hanno d’altronde mostrato le proteste qua e là nel mondo dei cosiddetti no-mask, al contrario c’è chi stenta a separarsene come se questa morbida “barriera” tra noi e il virus assolvesse quasi alla funzione della copertina di Linus, donando un senso di sicurezza.
Molto utilizzate nel Principato le mascherine bianche consegnate dal Governo del Principe, lavabili più volte e inviate a casa in alcune successive spedizioni a tutti i residenti con tanto di lettera di accompagnamento del Ministro di Stato, a sottolineare l’importanza di questo mezzo di prevenzione che insieme al distanziamento è considerato dai sanitari utile a contrastare la diffusione del Coronavirus.
Vi sono poi le mascherine “cult” come quelle con la bandiera rossa e bianca monegasca o quelle distribuite dalla Fondazione Princesse Charlene di Monaco con la scritta laterale o frontale #strongtogether (LEGGI L’ARTICOLO). O quelle dell’associazione femminile Femmes Leaders Mondiales Monaco e così via.
“La maschera non impedisce la vita ma la protegge” scrive oggi su instagram sotto alla sua fotografia con mascherina, Christian Estrosi, sindaco di Nizza. Da domani, 20 agosto, infatti, l’obbligo di indossarla verrà esteso anche all’aperto in tutto il comune di Nizza.
Nel vicino Principato di Monaco è stato di recente introdotto l’obbligo di utilizzo delle mascherine in alcuni luoghi anche all’aperto (LEGGI L’ARTICOLO) oltre che nei luoghi chiusi e frequentati dal pubblico. La Monte Carlo degli alberghi esclusivi e dello shopping di lusso, d’altronde, ha adottato una serie di misure per garantire la sicurezza sanitaria dei visitatori e della popolazione. Tra queste citiamo la certificazione Monaco Safe, la quale garantisce che il locale che la ha ottenuta rispetti i criteri di sicurezza sanitaria stabiliti dal Governo monegasco per lottare contro la propagazione del Covid-19.
La Scelta delle Mascherine è un Mondo da Scoprire
E sul modo in cui utilizziamo questo “complemento” (in questi giorni tra l’altro in Italia sono state introdotte mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 del mattino anche nei luoghi all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza) abbiamo posto alcune domande allo psicologo Italiano a Nizza Massimo Felici.
Dottor Massimo Felici potremmo dunque dire “dimmi che mascherina usi e ti dirò chi sei”?
Mesi fa in pieno confinamento, quando era ancora difficile trovare le mascherine, si vedevano prodotti “fait maison”, taluni ingegnosi, altri apparentemente inutili. Ma tra tanto arrangiarsi ricordo un amico italiano, sempre elegante, che sfoggiava, con invidia mia e di molti altri, una serie di mascherine FFP3 bellissime e praticamente introvabili per il pubblico…Oggi si trovano dappertutto quindi le differenze di “status” si sono ridotte ma la scelta delle mascherine è un mondo ancora da scoprire. Davvero ora è possibile fare una specie di test di personalità a seconda di come vengono portate le mascherine a cominciare dal tipo utilizzato. Per esempio, molte signore e ragazze le scelgono coordinate, eleganti e sinceramente di classe. Il messaggio è chiaro: “Abbigliamento ed accessori ricercati anche in presenza del virus”. Non a caso in spiaggia si vedono anche i famosi tre pezzi! Ovvero le mascherine abbinate al bikini…
Esagerazione oppure voglia di non essere omologati o di mantenere uno spirito positivo?
Con le mascherine si apre un mondo di colori, disegni, loghi, bandiere nazionali e di movimenti rivoluzionari, squadre di calcio, aziende ed ovviamente gli immancabili prodotti “fait maison”. Del resto mascherarsi è qualcosa che intriga tutti noi, pensate al carnevale, alla famosa bauta veneziana, antesignana suo malgrado delle mascherine anti Covid-19. La bauta era indossata per nascondere il volto durante il carnevale ma non solo. Di sicuro alcune mascherine veicolano un messaggio aggressivo da parte di chi le indossa, possono essere nere con loghi militari, con i denti o con messaggi volgari. In totale contrasto potremmo vedere indossate delle eleganti ed artistiche mascherine con pizzi e merletti. Altre sono piccole opere d’arte perché disegnate o dipinte a mano, mettono allegria ed esorcizzano un po’ la paura del virus. Se ne vedono anche con inserto in plastica per leggere le labbra, forse anche per fare le boccacce o sorridere.
Ed i ragazzi si distinguono nella scelta della mascherina rispetto ai meno giovani?
Giusto oggi in autobus a Nizza ho visto salire quattro ragazzi, tutti con la mascherina sul volto ma appena fuori dalla vista dello chauffeur le hanno abbassate per tenerle attorno al collo, quindi con bocca e naso totalmente scoperti. Qual è il messaggio implicito? “Dobbiamo dare retta agli adulti con le loro norme e regole stupide…”. Simpaticamente, di recente ho visto anche, un gruppo di ragazze e ragazzi di una scuola superiore in gita a Venezia tutti con mascherine identiche e griffate con il logo della scuola, professori compresi. Quindi una mascherina di coesione e “gruppalità”, per senso di appartenenza e riconoscibile da tutti. In ogni caso però, giovani o meno giovani, la stragrande maggioranza di noi comuni mortali ha quelle chirurgiche, con le quali non diamo un gran messaggio se non: “Rispettiamo le consegne di prudenza per noi e per gli altri, un tantino tristi per quanto accade”. Nota di colore: quelle offerte dalla Mairie di Nizza (il Municipio) sono in tessuto, lavabili più volte, ma con colori talvolta improponibili!
Può aiutare anche a mostrare o nascondere il nostro stato d’animo?
Si, vi è anche chi utilizza la mascherina per nascondere buona parte del viso e talvolta con l’aggiunta di occhialoni da sole, per dissimulare gli stati d’animo veicolati dalla bocca e dall’espressione generale del volto, e certamente anche il timore del contagio.
La Mascherine Rappresentano anche un modo per comunicare?
Mi pare che i nostri politici italiani, siano sempre un passo avanti rispetto ai loro colleghi europei in quanto a visibilità, mascherine comprese. Avete ben capito: tricolore italiano, loghi regionali, messaggi accattivanti…Ma anche i comuni mortali si fanno spesso notare: la mascherina più originale è quella con il foro per la cannuccia per gustare in sicurezza lo Spritz. Che dire di noi italiani? In questo siamo sempre un passo avanti…!
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