di Angela Valenti Durazzo – Ventimiglia giovedì 8 ottobre ore 12. Il bel sole d’autunno sul lungomare di Ventimiglia, alcuni bar aperti con qualche persona seduta nei tavolini a godersi il clima mite che ha fatto apprezzare oggi e nei secoli passati questa parte di Riviera Ligure. Pochi metri più in là, a sei giorni dalla terribile tempesta Alex (LEGGI L’ARTICOLO), giunta nella città di confine nella serata di venerdì 2 Ottobre 2020, i segni della fortissima mareggiata e dell’esondazione del fiume Roya, le cui acque sono ancora di color marrone.
Il fango, spesso diventato solido, nel centro città è ancora visibile (nonostante l’opera ininterrotta in questa settimana di uomini e mezzi) argini divelti, muretti abbattuti, oggetti di ogni tipo, seggiole, porte, pezzi di cucine, ruote di biciclette, porta abiti, reti, materassi e persino una libreria e altri detriti segno di una quotidianità infranta, accumulati dai soccorritori in grossi mucchi ai lati delle strade (foto sotto). Sulla spiaggia un manto di tronchi, sterpaglie e rami spazzati dal vento creano uno strano contrasto con una natura che pare, adesso, straordinariamente mite.
Ventimiglia dopo la tempesta Alex: la città al lavoro per rimettere a posto strade e locali allagati
Oramai è passata quasi una settimana dall’arrivo di nubrifragi, mareggiate e varie esondazioni che hanno provocato, oltre al tributo di vite umane, crolli e incredibili danni soprattutto nella Francia del Sud-est portando via case, danneggiando e isolando villaggi, anche nell’estremo ponente ligure ed in Piemonte.
Camminando a piedi nel centro città si vede una Ventimiglia che lavora senza sosta per rialzare la testa. Il Sindaco Gaetano Scullino ha proclamato nell’immediatezza dell’alluvione che “nonostante tutto la città risorgerà”. Infatti tutti: forze di soccorso, protezione civile, vigili del fuoco esercenti locali, abitanti, amministratori cittadini sono all’opera. Anche il piazzale su cui si affaccia il Municipio, com’è noto, non è stato risparmiato dall’alluvione.
Il rumore prevalente in questi giorni a Ventimiglia è quello dei motori in azione dei camion che aspirano acqua e fango, posti quasi ad ogni angolo del centro della città di confine fra Italia e Francia.
Gli esercenti – già danneggiati in molti casi dalle conseguenze del difficile periodo attraversato per la crisi globale del Covid-19 – con stivali di gomma, scope, vanghe cercano di rimettere a posto locali, magazzini e cantine allagati. Qualcuno, con gli stracci pulisce la propria vetrina dagli schizzi del fango. Una donna attraversa la strada trasportando un tavolo per raggiungere il più vicino luogo di raccolta dei rifiuti.
Un Milione a Ventimiglia dal Principato di Monaco
Il Principato di Monaco, che ha subito relativamente pochi danni come d’altronde la città francese di Mentone (seppur confinante con Ventimiglia) si è però guardato intorno raccogliendo ed inviando aiuti e soprattutto stanziando, per volere del Sovrano, il Principe Alberto II (LEGGI L’ARTICOLO) 4 milioni di euro, di cui uno destinato a Ventimiglia.
Tutti lavorano senza troppe parole, la preoccupazione è visibile e comprensibile nei volti di molti. Il rinomato mercato coperto di Ventimiglia, dove anche alcuni chef famosi francesi e del Principato di Monaco, oltre ai cittadini comuni che provengono dall’estero, vanno spesso a fare la spesa, era ancora ieri temporaneamente chiuso.
Nei bar e per le strade della città dove il Teatro Romano e le antiche vestigia mostrano la grandezza di un tempo, è di scena il carattere risoluto, alla ligure, di oggi. I Commercianti meno toccati tengono aperto o riaprono, gli altri spalano ed aiutano a spalare senza sosta. Esercenti e rappresentanti di categoria chiedono alle istituzioni aiuti immediati per gli alluvionati e per la città. La vita timidamente riprende.
Nell’immagine in apertura: procedono i lavori a Ventimiglia dopo i danni e l’esondazione causata dalla Tempesta Alex; Ft©GMD
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