3 Angoli di Monaco

3 Angoli di Monaco

di Angela Valenti Durazzo –

La casa ridipinta di fresco che ospita la posta nel quartiere della Rocca (foto sopra) attira sguardi e fotografie dei turisti. Una nave da crociera che transita nello specchio di mare visibile dalla Villa Sauber, (edificio Belle Époque, sede del Nuovo Museo Nazionale di Monaco – NMNM-Nouveau Musée National de Monaco ) è simbolo di tempi e di un’economia moderna.

3 Angoli di Monaco
La vista e lo specchio di mare che si possono godere dal NMNM, il Nuovo Museo Nazionale di Monaco, esempio di edificio Belle Époque, Ft © arvalens

Ed infine un suggestivo scorcio di Rue Plati (foto sotto) nel quartiere della Condamine che pare fotografare la struttura della Monaco di ieri fatta di stradine, spesso in salita, sulle quali si affacciano le case dai diversi colori addossate l’una all’altra. Alle spalle si vedono i palazzi più nuovi che svettano e mostrano l’evoluzione edilizia del Principato

3 Angoli di Monaco
Una veduta di Rue Plati alla Condamine,Ft © GMD

Tre immagini scattate qua e là che paiono mettere a fuoco una Monaco meno consueta.

Se Ranieri III di Monaco è stato infatti soprannominato “il Principe costruttore” (Prince bâtisseur) per l’impulso eccezionale da lui dato all’immobiliare e le “conquiste” di nuovi territori sul mare, tra cui il quartiere su terrapieno di Fontvieille, Alberto II viene da molti considerato il principe della modernità, avendo introdotto anche criteri eco-sostenibili nello sviluppo edilizio e prediligendo un design all’avanguardia (si veda la realizzazione, ancora in corso, del nuovo quartiere sul mare all’Anse du Portier).

PIANO, ROGERS E FUKSAS FRA LE FIRME DELL’ARCHITETTURA

Qua e là sopravvivono case più vecchie (bourgeois), ville e chiesette (la Chiesa di Santa Devota ne è un esempio), decori belle époque e, nel quartiere della Rocca (dove si trovano il Museo Oceanografico, la Cattedrale, il Palazzo del Principe ecc.) le stradine (carrugi) e gli edifici richiamano la struttura della Monaco del passato.

3 Angoli di Monaco
La Chiesa di Santa Devota, la santa protettrice di Monaco, nel quartiere della Condamine, Ft© arvalens

La città di un tempo, che ha mantenuto il suo fascino e lo stile non dissimile da quello delle località limitrofe (e di quelle liguri), si salda dunque con la Monaco dei cantieri (ve ne sono circa 50 in questo momento secondo le stime ufficiali), della verticalità, della costante e continua manutenzione di palazzi e strade, delle ristrutturazioni (quella dell’Hôtel de Paris è terminata di recente) degli edifici e grattacieli lussuosi dalle forme e dai criteri abitativi all’avanguardia affidati a grandi nomi dell’architettura. Renzo Piano, Sir Richard Rogers e lo studio Fuksas (quest’ultimo si occuperà di un’opera di restyling a Fontvieille) ne sono solo un esempio.  

I nuovi complessi spesso prendono il posto dei vecchi stabili (come è accaduto nel caso dello Sporting d’Hiver nella piazza del Casinò sostituito non senza “mugugni” (per dirla prendendo a prestito un termine del dialetto ligure e monegasco) dal modernissimo e scintillante One Monte Carlo. Un complesso con vetrine dai colori e dalle ambientazioni ricercate, griffe ed oggetti di lusso, gioielli, piante, fiori, e poco accanto, nelle aiuole della piazza del Casinò, schiere di tulipani gialli e rossi.

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Tulipani nella piazza del Casinò
I Tulipani nella aiuole accanto all’ Hôtel de Paris, Ft© arvalens

Per ridurre, nei limiti del possibile, il rumore dei cantieri il Principato mette in piazza una serie di rimedi e vari dispositivi, tra cui le barriere anti rumore di color verde, diventate una presenza abituale nel Paese dei Grimaldi.

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